Le relazioni virtuali sono una realtà che si è concretizzata con l’avvento di Internet. Anche quando non c’erano i social, le app di messaggistica istantanea consentivano infatti di conoscere persone e a volte sentirsi talmente tanto vicini a loro da iniziare un corteggiamento o comunque un dialogo tanto intimo da diventare una vera e propria relazione.

A volte queste storie si trasferiscono sul piano reale, trasformandosi in relazioni tradizionali, altre volte finiscono prima di incontrarsi o si rivelano fallaci.

Come si definisce una relazione virtuale?

Una relazione virtuale è una storia d’amore, romantica o erotica, che si instaura tra due persone che si conoscono attraverso Internet. Ed è tale finché resta sul piano virtuale, cioè finché le due persone non si incontrano nella realtà, decidendo, immediatamente o dopo un po’ di tempo, di proseguire o mettere fine al rapporto.

Perché questi rapporti risultano particolarmente affascinanti per alcune persone?

Una relazione nella vita reale – scrive l’esperta Ronnie Ann Ryan su YourTango – non è mai all’altezza di una virtuale perché la maggior parte del brivido è nella tua testa. La fantasia è molto più divertente perché esclude le cose banali che fanno parte di una relazione nella vita reale. La distanza riduce anche il rischio di sentirsi giudicati, dal momento che non si trascorre del tempo di persona o con gli altri. Ecco perché una storia d’amore online sembra più sicura di una vera.

Relazioni virtuali: come e dove nascono

Relazioni virtuali
Fonte: Pixabay

Le relazioni virtuali nascono inevitabilmente su Internet. Per lo più oggi sui social network o su app dedicate, ma possono nascere in qualunque community composta da persone accomunate da passioni simili o identiche. Quest’ultimo modello era quello predominante nell’era precedente ai social o alle app di dating online, in cui esistevano ad esempio community di blogger.

All’epoca, parliamo dei primi anni 2000, erano molto più fiorenti, ma oggi sono in declino limitatamente a questo utilizzo, soppiantate parzialmente dalle app che consentono incontri a mero scopo erotico, forum dedicati a particolari tipi di feticismo, in cui iniziare un rapporto spesso fatto di fantasie segrete.

In un sondaggio promosso su Ditch the Label, il 55% dei volontari che vi sono sottoposti ha dichiarato di aver avuto almeno una relazione virtuale. E per il 62% di loro rappresenta un modo di liberare la propria fantasia, ingabbiata da un’educazione religiosa o troppo rigida.

Pro e contro delle relazioni virtuali

Pro

I vantaggi di un rapporto virtuale sono:

  • la possibilità di conoscere a lungo una persona prima di, eventualmente, incontrarla;
  • tutelare la propria salute vivendo su un piano in cui non avviene contatto fisico, e quindi si è al riparo dai rischi dell’epidemia di coronavirus ma anche di malattie sessualmente trasmissibili;
  • lasciarsi andare più facilmente, raccontare se stessi anche nell’esprimere le proprie fantasie erotiche (e questo può valere in particolare per le persone con disabilità o per coloro che hanno avuto un’educazione strettamente religiosa).

Ma che cosa significa esattamente?

Le persone con disabilità – si legge su Ditch the Label – possono scegliere cosa divulgare sulla propria disabilità, possono presentarsi come desiderano e molti trovano sollievo e libertà da alcuni dei pregiudizi che hanno incontrato offline. […] Internet consente ai giovani di esplorare elementi della loro identità, come la loro sessualità, in modo anonimo e in uno spazio sicuro senza doversi rivelare ai loro amici e familiari offline se non sono pronti a farlo.

Contro

Gli svantaggi sono invece:

  • l’impossibilità di avere certezza della persona con cui si sta chattando;
  • poter incappare in una cosiddetta truffa sentimentale;
  • non poter vivere fisicamente ed emotivamente il rapporto su un piano reale.

Ma come mai, a fronte di questi svantaggi non da poco, di cui si potrebbe anche essere consapevoli, le persone continuano a scegliere le relazioni virtuali?

I risultati – si legge nell’abstract dello studio ‘Does Virtual Intimacy Exist? A Brief Exploration into Reported Levels of Intimacy in Online Relationships’ condotto da Veronica M. Scott, Karen E. Mottarella e Maria J. Lavooy – hanno indicato che le persone che hanno avuto relazioni virtuali online hanno riportato una minore intimità nelle proprie relazioni faccia a faccia rispetto alle persone che si erano impegnate esclusivamente in relazioni faccia a faccia, suggerendo che le persone possono rivolgersi alla relazione virtuale dopo le sfide nella loro esperienze faccia a faccia.

Relazioni virtuali: rischi e impatto psicologico

Relazioni virtuali
Fonte: Pixabay

I rischi di un rapporto virtuale sono legati ai suoi contro: non sappiamo davvero se la persona che c’è al di là dello schermo sia sincera con noi (anche se questo può avvenire anche in un rapporto reale), ma nel caso del virtuale non sappiamo neppure se corrisponda all’immagine che ce ne siamo fatte. Molti truffatori su Internet danno vita a relazioni con persone che le credono innamorate o comunque interessate, ma quando si tratta di una truffa, è possibile che l’interlocutore non corrisponda neppure al genere che noi crediamo. Cioè, in altre parole: stiamo pensando di chattare con una donna e dall’altro lato dello schermo c’è invece un uomo, il che è indicativo del monte di bugie che possono essere raccontate.

Va da sé che l’impatto psicologico di una truffa sentimentale può essere disastroso: le persone che lo scoprono, oltre magari a perdere molto in termini di patrimonio o beni, potrebbero arrivare a sentirsi inamabili o non attraenti. Potrebbero arrivare a pensare che per loro non esista nessuno che possa provare interesse. E allora quale potrebbe essere un consiglio utile?

Siate consapevoli dell’illusione del controllo – scrive su PsychologyToday il dottor Peter T. Bryant – Solo perché l’intelligenza artificiale è veloce e potente, ciò non significa che le informazioni siano trasparenti e affidabili. In altre parole, non confondere il mezzo con il messaggio. La digitalizzazione sicuramente ci connette, ma non sostituisce il lavoro di costruzione della fiducia nelle relazioni virtuali.

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