Ci sono davvero molti modi dire che sono estremamente comuni, e che usiamo in tantissime occasioni nella nostra quotidianità. Solo che, il più delle volte, li utilizziamo “senza cognizione”, o meglio senza sapere esattamente da dove derivino o perché si usi proprio quella particolare espressione.

Uno dei modi di dire che usiamo spesso, e di cui ignoriamo le origini, ad esempio, è “a bizzeffe”; locuzione che, come indica Treccani, definisce qualcosa che si trova “in grande quantità”; è un modo, insomma, per dire moltissimo, tanto/i/e. Ma perché si usa proprio questa parola, bizzeffe?

Pare che l’espressione derivi da quella usata dagli alti magistrati romani, che facevano mettere per due volte, e non una sola, la parola fiat, ovvero “da fare”, a una supplica che era approvata senza riserve e in maniera unanime. Per questo, ripetevano la parola fiat, che veniva abbreviata in FF, ovvero bis effe. Da cui sarebbe derivato, appunto, bizzeffe.

C’è però anche un’altra versione – sostenuta ad esempio dallo stesso Treccani – secondo cui il modo di dire deriverebbe invece dal termine arabo bizzaf, che significa proprio “molto”.

Come spesso capita le versioni sono varie e tavolta anche molto fantasiose; in fondo, aiuta a mantenere intatto quel pizzico di “mistero” che si cela dietro l’uso di queste espressioni, così comune eppure così particolari.

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