Impegni, scadenze, fretta costante. Le ore non bastano mai, le lancette dell’orologio corrono e nonostante gli sforzi la sensazione è quella di essere sempre in ritardo, sempre senza fiato, senza tempo.

E se vi dicessimo che c’è un modo per porre fine a tutto questo? Lo slow living è un modo di vivere secondo diversi ritmi, e abbracciarlo potrebbe aiutarci a ritrovare la serenità.

Cosa significa slow living?

Come dice il temine stesso – composto da “slow” lento e “living” vivere – lo slow living (detto anche slow life) è una filosofia di vita che contrappone alla frenesia del modello capitalista la lentezza dei ritmi della natura.

Nato negli anni ’80, lo slow living è stato una risposta alla globalizzazione e un modo per cercare di ripristinare un equilibrio ormai perduto in mezzo all’elogio della fretta e di un’esistenza scandita da impegni e scadenze in cui tutto deve essere “fast” e in cui il tempo è diventato moneta di scambio:

È proprio il tempo, oggi, non il denaro, la più grande ricchezza e di conseguenza la più attaccata dal capitalismo cronofago: l’individuo non ha più valore solo in quanto possessore di denaro, ma soprattutto per gli istanti della sua vita, divenuti nuova e inestimabile fonte di guadagno. Ogni minuto che è possibile togliere alla vita di un individuo, viene sottratto poiché diretto al consumo, anche e soprattutto nel tempo del non lavoro.

Una situazione che, già prima delle insicurezze e le precarietà generate dal Covid provocava in oltre il 30% della popolazione italiana ansia, depressione, perdita di controllo comportamentale o emozionale dovuta al lavoro, alle sue condizioni o alla sua precarietà – secondo il rapporto BES diffuso da ISTAT relativo al 2019 – e circa il 7% della popolazione sopra i 14 anni soffre di disturbi ansioso-depressivi.

I principi della slow life

I primi semi della filosofia slow living sono stati piantati proprio nel nostro paese negli anni ’80, con la nascita di Slow Food: nato come reazione al nuovo culto del fast food, il movimento spingeva a rivalutare il momento del pasto non solo come nutrimento ma anche come cultura e convivialità e, per questo, rivendicava la lentezza nell’assaporarlo insieme.

Ben presto, però, fu evidente che il cibo non era l’unico elemento che avesse bisogno di rallentare, ma che dietro Slow Food ci fosse una vera e propria idea di slow life. Nata nel 1986 come Arcigola, si proponeva

come «Movimento per la tutela e il diritto al piacere» e un manifesto d’intenti che pone l’associazione come antidoto alla «Follia universale della “fast life”» e «Contro coloro, e sono i più, che confondono l’efficienza con la frenesia, [a cui] proponiamo il vaccino di un’adeguata porzione di piaceri sensuali assicurati, da praticarsi in lento e prolungato godimento».

Ma in cosa consiste, quindi, lo slow living?

Non ci sono delle regole o dei precetti validi per tutti: il valore fondante è la consapevolezza che il tempo ha un valore immenso ed è necessario che ciascuno di noi se ne riappropri per poter vivere una vita appagante e serena.

“Lentezza” non significa ozio o improduttività: nello slow living il principio è quello di dare il giusto tempo a ogni attività, smettendo di pretendere da noi stessi e dagli altri più di quanto sia possibile. Significa trovare il proprio ritmo e allinearsi ad esso, vivendo ogni giorno in maniera tale da potersi soffermare sui vari aspetti dell’esistenza e poterne assaporare i piaceri.

Questo non significa che una slow life sia una vita senza obiettivi, possibilità di carriera: rallentare non significa fermare ogni attività, significa fissare gli obiettivi e comprendere i tempi migliori per raggiungerli riuscendo a mantenere un equilibrio.

Benefici e vantaggi dello slow living

Se dovessimo riassumere in poche parole quali sono i vantaggi dello slow living, la risposta sarebbe allo stesso tempo semplice e dalle implicazioni enormi: una nuova vita.
Applicandosi a ogni aspetto dell’esistenza, dal cibo al lavoro, dalle relazioni passando per lo studio, il tempo libero e i viaggi, la filosofia slow può rappresentare un cambiamento drastico rispetto alle abitudini a cui siamo ormai assuefatti.

Recuperare il proprio tempo e renderci padroni di ogni momento può aiutarci a valutare e apprezzare degnamente quegli aspetti che prima non riuscivamo nemmeno a vedere perché immersi nella necessità di fare e fare in fretta.

Rallentare e riuscire a dare il giusto tempo e la giusta attenzione a ogni elemento della nostra vita può essere anche una via di fuga dall’ansia e dallo stress che ci accompagnano ogni giorno e che, sebbene consideriamo parte integrante della nostra esistenza, dovremmo imparare a lasciarci alle spalle.

3 consigli per vivere al meglio una slow life

Come abbiamo detto, non ci sono dei suggerimenti validi per chi vuole convertirsi allo slow living. Rallentare, certo, e recuperare i ritmi della natura sono passi fondamentali per vivere al meglio questa nuova vita, ma ci sono molti modi di abbracciare questa filosofia e renderla su misura per noi.

1. No al consumismo

Cercate di vivere con meno, comprando il necessario e cercando di chiedervi, di fronte a un impulso all’acquisto, se ne avete bisogno o no. Spesso scoprirete che non è così.
Se la risposta è “sì, mi serve”, cercate di optare per prodotti sostenibili che valorizzino il territorio e che non prevedano lo sfruttamento delle persone che li hanno prodotti.

2. Prendetevi il vostro tempo

Invece di svegliarvi all’ultimo e correre sotto la doccia, facendo colazione in auto mentre correte nel traffico, cercate di recuperare un po’ di tempo per fare le cose con calma. Svegliatevi presto, godetevi la colazione con calma e, se potete, raggiungete a piedi i luoghi che frequentate.

3. Vivete il presente

Qui e ora: non c’è altro. Smettere di rivangare il passato o di vivere in funzione del futuro è un passo importante verso il recupero del proprio tempo e di sé. Lo slow living invita alla meditazione, allo yoga e alla mindfulness, che possono aiutarvi a raggiungere questa diversa consapevolezza.

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