Paris Hilton è stata la prima a squarciare il velo sulla realtà terribile della Provo Canyon School, e le rivelazioni scioccanti rilasciate dall’ereditiera sul collegio frequentato a 17 anni hanno scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora, sollevando un polverone che in breve tempo ha investito moltissime prestigiose scuole private americane.

Hilton ha parlato a lungo degli 11 mesi trascorsi alla Provo Canyon nel suo documentario This is Paris, uscito nel 2020, descrivendoli  come i “ricordi più vividi e traumatizzanti che abbia mai vissuto in tutta la mia vita”. Ha spiegato di essere stata abusata emotivamente e fisicamente dai membri dello staff, completamente tagliata fuori dal mondo esterno e alimentata forzatamente con farmaci sconosciuti, venendo posta in isolamento, al freddo e senza vestiti, se si rifiutava di prenderli.

In particolare, Paris racconta di un incubo ricorrente in cui “due uomini entrano nella mia stanza nel bel mezzo della notte e mi rapiscono”.

Mi ha causato un grave trauma e so che altri milioni di sopravvissuti soffrono per gli stessi incubi per tutta la loro vita adulta.

Per questo, ha testimoniato in un’audizione della commissione del Senato statale dello Utah per promuovere il disegno di legge che richiede una maggiore supervisione da parte del governo dei centri di trattamento residenziale giovanile – poi passato all’unanimità -.

Parlare di qualcosa di così personale era ed è ancora terrificante. Ma non posso andare a dormire la notte sapendo che ci sono ragazzi che stanno subendo gli stessi abusi che io e tanti altri abbiamo dovuto affrontare.

Attualmente la Provo Canyon School ha cambiato proprietà, passando alla Universal Health Services, una società che fornisce servizi sanitari, e spiega di non poter commentare ciò che è successo prima del cambio di proprietà nel 2000, ma dice: “Non perdoniamo o promuoviamo alcuna forma di abuso. Qualsiasi abuso presunto/sospetto viene segnalato alle nostre autorità statali e ai servizi di protezione dell’infanzia immediatamente, come richiesto”.

Il caso della Provo Canyon, come detto, non è però l’unico: centinaia di altre istituzioni, scuole, campi di addestramento e strutture per persone con un alto tenore di vita sono state accusate di utilizzare tattiche abusive fisiche ed emotive in nome della riabilitazione di adolescenti e giovani con problematiche comportamentali.

Anche Danielle Bregoli, rapper meglio conosciuta come Bhad Bhabie, ha parlato del trattamento abusivo che dice di aver ricevuto al Turn-About Ranch di Escalante, Utah, in cui è stata mandata subito dopo aver preso parte a una puntata dello show scandalistico Dr. Phil, dove ha partecipato, appena tredicenne, con la madre.
In un video pubblicato su YouTube, Danielle ha affermato di essere stata “portata lì contro la mia volontà”, e di aver visto, nel ranch, anche bambini immobilizzati fisicamente; anche a lei sarebbe stato chiesto di restare seduta per tre giorni interi, senza potersi mai sdraiare.

Probabilmente soffro ancora di disturbo post traumatico da stress – ha detto in un’intervista a Refinery29 – È stato travolgente, il tipo di abuso che tutti noi abbiamo vissuto. Ora ce la faccio semplicemente condividendo la mia storia e sperando che queste istituzioni a un certo punto vengano chiuse.

Turn-About Ranch, ancora operativo, non ha voluto commentare a Refinery29 le parole di Danielle, ma a BuzzFeed News un rappresentante del ranch ha dichiarato: “Abbiamo apprezzato la nostra collaborazione con Danielle. Anche se siamo fortemente in disaccordo con il suo resoconto rispetto al periodo che ha trascorso con noi, continuiamo ad augurarle ogni bene”.

Le storie degli abusi nei programmi di trattamento residenziale americani

Si stima che almeno 50 mila bambini ogni anno vengano mandati, contro la loro volontà, in un programma di trattamento residenziale, grazie al consenso del Dipartimento dell’Istruzione, dei servizi che si occupano di salute mentale o dei genitori.

La prima organizzazione in questo senso è stata Synanon, iniziato apparentemente come programma di riabilitazione nel 1958, fondato da Charles Dederich, ma che in realtà si rivelò più che altro una setta. Fra le “tecniche” usate al suo interno l’isolamento, la privazione del sonno e il lavoro manuale. Il trattamento prevedeva anche quello che era chiamato The Game, in cui i partecipanti avevano lo scopo di umiliare, sminuire e deridere la vittima designata per la durata della sessione al fine di “guarirla”, apparentemente dalla tossicodipendenza, spesso con esiti molto violenti.

Sebbene Synanon sia stato ufficialmente chiuso nel 1991, ha ispirato i seguaci ad avviare gruppi simili che hanno perpetuato i peggiori principi di Synanon. Alcune delle propaggini, tra cui The Seed e Straight Inc., hanno preso di mira gli adolescenti.

Refinery29 ha raccolto le testimonianze di alcuni dei ragazzi che hanno frequentato i centri tuttora esistenti; fra loro, ad esempio, c’è Rae, che ha frequentato una “struttura residenziale per la salute comportamentale” a Spring Valley, Arizona, dal 2016 al 2017 e sostiene di aver subito un vero e proprio lavaggio del cervello che le ha fatto pensare che l’avessero salvata, fino a quando, confrontandosi con altri survivor, ha capito che le cose stavano esattamente al contrario.

Proprio lo scorso ottobre ho visto il documentario di Paris Hilton che ha portato a galla tutti questi ricordi repressi. Ho iniziato a capire che c’era qualcosa di molto sbagliato in quello che mi era successo.

La scuola che Rae ha frequentato si chiama Spring Ridge Academy ed è stata fondata da una donna di nome Jeannie Courtney, che aveva precedentemente lavorato con Cross Creek Manor, un programma di modifica del comportamento St. George, il quale è stato oggetto di molte cause legali, alcune tuttora in corso, proprio per presunti maltrattamenti nei confronti degli studenti.

Anche la ventiduenne Sarah Hubbell ha frequentato lo stesso istituto, spiegando di aver preso parte a un esercizio chiamato “training”, che ha descritto molto violento dal punto di vista mentale.

Raggiunta da Refiner’29, anche la Spring Ridge Academy ha commentato con un generico comunicato: “La salute e la sicurezza dei nostri studenti sono priorità principali alla Spring Ridge Academy. Il nostro team dedicato di medici ed educatori altamente qualificati riversa il cuore e l’anima nel benessere dei nostri studenti e delle famiglie che da oltre 20 anni si affidano alla Spring Ridge Academy per aiutare le giovani donne ad avere successo. Riteniamo che non ci sia spazio per abusi di alcun tipo in nessun ambiente e nessun comportamento del genere è tollerato nel nostro centro. Incoraggiamo gli studenti e gli ex studenti a parlare liberamente con noi delle loro esperienze e accogliamo con favore l’opportunità di aiutare a educare il pubblico sull’importanza che le giovani donne abbiano un luogo sicuro e appropriato per guarire”.

Eppure, sono davvero tante le persone che accusano queste strutture di averle in qualche modo violate;  la diciannovenne Charlotte Rayburn, che ha frequentato l’Eva Carlston Academy dal 2018 al 2019, afferma di aver dovuto mimare il suo stupro durante una presunta terapia chiamata “hot seat”.

Una persona si alzava e portava diverse persone tra il pubblico per far loro interpretare alcune cose successe nella loro vita. Io sono stata costretta a recitare il mio stupro. Ho dovuto scegliere gli altri studenti per interpretare il mio stupratore e me stessa, mimando ciò che era successo.

Come fanno queste scuole a farla franca?

La risposta potrebbe risiedere negli stati in cui si trovano: la gran parte di questi istituti, infatti, si trovano in Utah, Illinois, Montana, Florida, stati che hanno una legislazione più blanda e una supervisione molto più lassista. Inoltre, alcune di queste strutture millantano di basarsi sulla religione, e molti stati non richiedono la licenza per i programmi religiosi, quindi non esiste documentazione sul loro lavoro.

Dopo le numerose testimonianze sopraggiunte dai sopravvissuti e dalle sopravvissute, però, si è aperto un ampio movimento per arginare il potere di questi istituti: il 12 marzo, ad esempio, la Commissione per la salute pubblica, il benessere e la sicurezza del Senato del Montana ha presentato il Bill 312, puntato a eliminare la scappatoia che consente ai programmi di trattamento residenziale religioso di operare senza alcuna supervisione statale. Abbiamo inoltre già parlato del disegno di legge approvato nello Utah anche grazie alla testimonianza di Paris Hilton.

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