Perché insegnare l’inglese ai bambini già dai 4 anni è un’ottima idea

Gli studi dimostrano i benefici dell'apprendimento di una lingua straniera sin da bambini, tramite metodi come quello di Novakid che tengano conto dell'età dello studente, della personalizzazione della proposta didattica e dell'utilizzo del gioco come strumento di insegnamento.

Non solo imparare una seconda lingua è importantissimo, ma farlo fin dalla tenera età potrebbe addirittura “scolpire” il cervello del bambino dal punto di vista microanatomico. Lo dimostrano diversi studi di neurolinguistica sul plurilinguismo e sull’apprendimento precoce delle lingue straniere.

Sulla base di questi studi sembra chiaro che insegnare una seconda lingua, come l’inglese, ai bambini sin da piccoli apporti benefici anche in prospettiva futura e, in questo senso, ci arriva in soccorso anche la tecnologia, spesso guardata con perplessità quando associata al suo utilizzo da parte dei più piccoli, ma riabilitata con la creazione di piattaforme, come Novakid, fondamentali proprio per aiutare i più piccoli nei loro primi approcci con la lingua straniera.

Sembra infatti dimostrato che essere introdotti a un’altra lingua entro i primi tre anni di vita – quando il cervello ha raggiunto il 90% delle dimensione che avrà da adulto – induca il bambino a considerare quest’ultima come materna, donandogli di conseguenza competenze fonologiche e morfosintattiche che saranno immagazzinate nella memoria implicita, o a lungo termine, ossia la memoria che riguarda i comportamenti automatici .

Apprendendo una seconda lingua da bambini, del resto, migliorerebbero da adulti anche le capacità di “problem solving”, la creatività e il pensiero astratto. Una ricerca dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele ha evidenziato come le persone che conoscono due lingue sviluppino maggiormente quelle aree cerebrali che incidono sul prendere decisioni corrette e veloci, poiché dotati di un ragionamento più veloce.

Oltre ai benefici scientifici del bilinguismo, del resto, conoscere almeno un’altra lingua oltre alla propria oggi come oggi è praticamente indispensabile per muoversi con autonomia e cognizione di causa nel mondo, dal punto di vista professionale, ma anche, ad esempio, per non trovarci impreparati durante i nostri viaggi di piacere. E l’inglese, su tutte, è certamente tra le più diffuse come seconda o terza lingua, benché vi siano “solo” 360 milioni di madrelingua nel mondo, a fronte dei 405 milioni di spagnoli e dei 955 milioni di cinese mandarino!

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Il metodo Novakid: insegnare l’inglese giocando

Ma come è possibile proporre a un bambino lezioni di inglese, senza che vengano vissute come una costrizione o una sorta di “prolungamento” dei compiti di scuola?
La risposta sta nella scelta di un metodo di apprendimento della lingua straniera a misura di bambino. Un esempio è il metodo utilizzato dalla piattaforma Novakid, costruito in conformità dello Standard Europeo di formazione QCER, i cui punti di forza sono alla base del successo riscontrato nei bambini tra i 4 e i 12 anni che sono il target della loro proposta.

Nel dettaglio a rendere naturale l’apprendimento della lingua inglese su Novakid sono:

1. L’immersione linguistica con insegnanti certificati

Avere al propria fianco una madrelingua che segue passo passo il bambino è il modo migliore per avere la certezza di un insegnamento approfondito e corretto. Oltre a ciò, nel caso di Novakid ogni insegnante è in possesso di certificazione internazionale di insegnante di inglese e svolge regolarmente corsi di formazione.

2. Il principio dal semplice al complesso

Prendere in considerazione le caratteristiche individuali e l’età dello studente è fondamentale, dato che la velocità di apprendimento del bambino deve coincidere con la velocità dei programmi di formazione. Alcuni bambini partono ovviamente da zero, e questo non deve rappresentare un ostacolo per l’apprendimento dell’inglese.

3. Personalizzazione delle lezioni

Diversamente da un programma didattico, che deve necessariamente andare avanti nell’arco del periodo scolastico, il programma Novakid consente di tenere in considerazione le caratteristiche psicologiche dello sviluppo dei bambini dai 4 ai 12 anni, sviluppando l’approccio più adatto a ciascuno degli studenti.

4. Apprendimento da casa

Potendo contare solo sull’uso di un personal computer, ai bambini non è richiesto nessuno spostamento, perciò possono imparare l’inglese nella loro comfort zone, dalla loro cameretta o comunque in ambienti dove si sentono a proprio agio. Cosa che peraltro previene anche il rischio di ammalarsi.

5. Lezioni in formato gioco

Ogni lezione dura solo 25 minuti, per non annoiare il bambino facendogli perdere concentrazione, ed è sviluppata in formato gioco, così da coinvolgerlo e interessarlo.

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