La cantante Noemi ultimamente sfoggia un fisico nuovo, più asciutto e scolpito di quello con cui siamo abituati a vederla. E la cosa, come precedentemente successo ad Adele, non è, ovviamente sfuggita ai fan, che su Instagram le hanno rivolto molti complimenti per questo nuovo aspetto.

“Come sei secca”, “Il lockdown ti ha fatto bene”, “Stai diventando gnocca”. Questo il tenore dei commenti, che naturalmente sono stati rivolti alla cantante con l’intento di complimentarsi per questa nuova fisicità esibita sui social. E lei, effettivamente, sembra prendere queste affermazioni come tali.

Ma lo sono davvero? Non è in qualche modo pericoloso che un personaggio pubblico, soprattutto se come Noemi per anni è stato simbolo di una femminilità un po’ “me ne frego degli standard di bellezza, vado benissimo così”, li viva come tali.
Attenzione, non si tratta di togliere a Noemi il diritto e la gioia di riconoscersi in una nuova fisicità, né di averla ricerca con il metodo Tabata o con una dieta healthy, come da lei stessa indicato.

Il fatto è un altro e ne abbiamo discusso proprio qualche giorno fa, citando le storie Instagram di Florencia Di Stefano-Abichain e il suo discorso sui “convenevoli”, ovvero quell’abitudine di rivolgere degli apprezzamenti fisici alle persone incontrate come segno di cortesia e gentilezza.

Perché dovremmo sentirci gratificati dal fatto che qualcuno noti che siamo dimagriti? Perché dovremmo considerare un percorso, quello del dimagrimento, che abbiamo fatto per ragioni personali, come una conquista estetica, grazie alla quale le persone possono finalmente chiamarci “gnocche”?

Sarebbe bello se Noemi rispondesse che gnocca lo era anche prima. Solo ora aveva voglia di vedersi così, di reinterpretare la sua femminilità in un corpo nuovo, che nulla toglie alla bellezza del precedente.

Nel frattempo, a smentire il fatto che la grassofobia sia solo retaggio del passato, sono in molti che stanno cercando di capire cosa sia il metodo Tabata.

Qui abbiamo provato a fare chiarezza, per capirne più che altro rischi e benefici reali, non solo nel rimodellare il proprio fisico e con la premessa d’obbligo, ma non retorica, che il fai da te è una sciocchezza che si paga e non dà mai risultati duraturi.

Cos’è il metodo Tabata?

Il metodo, o protocollo Tabata, nasce dallo scienziato giapponese Izumi Tabata negli anni ’90, ed è un metodo di allenamento intervallato ad alta intensità, ovvero della tipologia High Intensity Interval Training (HIIT).

Lo scopo di questo allenamento punta a migliorare le caratteristiche aerobiche e anaerobiche, portando il corpo a bruciare molti grassi. È un metodo che si presta in particolare alla preparazione degli sport da combattimento, ma anche di quelli di squadra, dove sia presente la corsa.

I benefici del metodo Tabata

Il metodo Tabata è concepito per aumentare allo stesso tempo la potenza aerobica, innalzando la soglia anaerobica, e le capacità anaerobiche, come potenza lattacida e la tolleranza al lattato.

Alcuni studi hanno dimostrato che già a partire da 6 settimane il corpo può mostrare i primi benefici, sia sotto il profilo delle capacità aerobiche (miglioramento del consumo massimo di ossigeno) che anaerobiche (si tollera meglio il debito d’ossigeno).

L’attività ad intensità massimale o sub massimale è in grado di migliorare diverse componenti delle capacità aerobiche molto meglio rispetto all’attività aerobica di bassa o media intensità ad alto volume.

Ma in cosa consistono gli allenamenti?

Allenamento Tabata: esercizi e circuiti

Il metodo Tabata consiste nell’esecuzione di sette o otto ripetute al massimo dell’intensità, alternate con dieci secondi di recupero; ogni serie dura circa quattro minuti, ed è fondamentale che sia preceduta da un riscaldamento e da un’attivazione muscolare estremamente accurati.

Allo stesso modo, anche il defaticamento assume un ruolo importantissimo.

Non sono richiesti attrezzi per nessuna sessione dell’allenamento, e i circuiti possono essere eseguiti rapidamente e con facilità. Un esempio di circuito Tabata, in un ciclo da ripetere otto volte, per una durata complessiva di 15 minuti, è questo:

  • Fase di riscaldamento: 5 – 10 minuti
  • Fase di sforzo: 20 secondi alla massima velocità
  • Fase di recupero: 10 secondi di pausa

Nel dettaglio:

  • 20 secondi squat – 10 secondi pausa
  • 20 secondi piegamenti – 10 secondi pausa
  • 20 secondi mountain climber – 10 secondi pausa
  • 20 secondi squat – 10 secondi pausa
  • 20 secondi piegamenti – 10 secondi pausa
  • 20 secondi burpees – 10 secondi pausa
  • 20 secondi squat – 10 secondi. pausa
  • 20 secondi piegamenti – 10 secondi pausa

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