La pandemia di Coronavirus ha totalmente stravolto le nostre vite, e la quotidianità per come siamo sempre stati abituati a pensarla. E questo vale, ovviamente, anche per i rapporti di coppia, e dal punto di vista strettamente sessuale.

In fondo, prima della Covid-19 era, gli step per conoscere una persona erano i social, o gli incontri fisici, gli appuntamenti, le classiche uscite a cena o al cinema, per poi passare agli approcci più fisici (anche talvolta il tutto poteva esaurirsi solo con la seconda parte). Di tutto questo, però, adesso, a una manciata di mesi dall’inizio dell’emergenza mondiale, cosa è rimasto?

La paura degli appuntamenti

I social come strumento di socializzazione, appunto, sono rimasti, così come le app di incontri; solo che durante la pandemia, giocoforza, le regole del gioco sono state riviste, e spesso questi sono rimasti i soli mezzi per portare avanti un rapporto, anche sessuale. Via ai vocali, alle videochiamate, al sesso telefonico e al sexting che, se praticato con coscienza da ambo le parti, può comunque rappresentare un piacevole modo per avvertire meno la distanza fisica.

Chi si è ritrovato single o separato dalla dolce metà, per cause di forza maggiore, ha invidiato chi ha passato la quarantena in coppia, con questi ultimi che invece agognavano cinque minuti di libertà dal partner perché, alla fine, anche passare h24 insieme non è che sia tutto rose e fiori (ecco perché dopo il Coronavirus è aumentato anche il tasso di richieste di divorzio).

Ma la verità è che, per i single, questa situazione può aver aumentato anche le ansie e le paure, soprattutto pensando a come potranno essere i prossimi futuri approcci con un’altra persona. Insomma, l’idea di conoscere qualcuno indossando una mascherina, ricordando di lavare spesso le mani, evitando di baciarlo e preferendo solo la penetrazione, può essere fonte di ironia ma allo stesso tempo di disagio e imbarazzo.

Il nudo… Solo se richiesto

Forse alcuni dei fidanzati che hanno passato la quarantena separati avranno fatto ricorso allo scambio di foto intime per sentire meno la mancanza, ma non è improbabile pensare che anche qualche sconosciuto abbia tentato degli approcci di questo genere, magari attraverso le ormai celebri dick pic.

È chiaro, però, che dietro questo genere di immagini piuttosto spinte ci dovrebbe essere sempre una sorta di netiquette: prima di tutto, si dovrebbe avere un certo grado di confidenza e di fiducia per mandarle, e in secondo luogo – parliamo soprattutto degli uomini – non si dovrebbe dare per scontato che una ragazza che neanche conosciamo approvi l’idea di ricevere un’immagine del pene in direct.

C’è anche chi, con le foto di nudo, in quarantena ci ha guadagnato: è il caso dell’influencer americana Caroline Calloway, famosa per diverse diatribe social, che durante il periodo di isolamento forzato ha aperto un profilo su OnlyFans, iniziando a pubblicare foto erotiche di se stessa, interpretando diverse eroine romantiche, dalla Giulietta del film di Baz Luhrmann ovviamente, passando per Ofelia, Hannah Arendt, Elizabeth Bennet, Dagny Taggart, Orlando (nella versione di Tilda Swinton nel film del 1992).

Il ritorno al “puritanesimo”

Che cosa possono aver significato questi due mesi di astinenza forzata dai rapporti sessuali? Per alcuni, ci potrebbe essere un ritorno a un modo di vivere la sessualità più casto e naif.

Il mondo dei libertini è finito, stiamo tornando ingenui, lenti e inesperti – ne avevamo abbastanza degli esperti del sesso, dei tecnici positivisti, di profili Instagram che t’insegnano l’anatomia della vulva o la composizione nutrizionale dello sperma.

Si legge su RivistaStudio. Insomma la quarantena potrebbe aver fatto “dimenticare” a molti come si fa sesso, per far scoprire loro un altro tipo di sessualità, quasi adolescenziale, ingenua, tenera, con una formula magica estremamente semplice: attrazione più ostacoli uguale eccitazione. Costrette in casa e separate fisicamente dal partner, le persone hanno (ri)iniziato a usare la fantasia, anche e soprattutto a livello sessuale. Il che non è, necessariamente, un male, ma ovviamente non vale per tutti.

Le categorie di single ai tempi del Coronavirus

La quarantena ha però portato allo scoperto anche alcuni utenti-tipo del mondo social e delle app di incontri, ironicamente riassunti da Bloo&Milk. Questi i più frequenti:

  • Il veterano: colui che organizza su FaceTime più primi appuntamenti a settimana.
  • L’esperto di DM: chi tempesta di messaggi privati le persone su cui ha puntato le sue mire.
  • L’agenzia matrimoniale: colui che cerca di organizzare incontri virtuali per far conoscere amici che secondo lui starebbero benissimo insieme, non essendoci mai riuscito fisicamente.
  • Il nostalgico: colui che durante la quarantena ha cercato di riallacciare i rapporti praticamente con qualunque ex, anche con le avventure di una notte di cui non aveva praticamente più memoria.
  • L’autodidatta: chi ha imparato con l’isolamento forzato a destreggiarsi nel complicato mondo dei social.

Agendo prevalentemente sui social, come detto, ci sono anche alcune regole di “etichetta” da rispettare, codici di comportamento cui tutti gli internauti alla ricerca di primi appuntamenti online dovrebbero attenersi. Anche se oggi l’isolamento forzato è finito, è interessante leggerli, così come li ha riassunti ancora Blood&Milk, soprattutto perché possono essere considerate regole universalmente valide.

  • Sii puntuale: è una regola che vale nella vita reale come in quella virtuale. L’anticipo potrebbe farvi apparire invadenti, ma un ritardo esagerato non darebbe sicuramente una buona impressione.
  • Non esagerate: solo perché qualcuno è fisicamente a casa e in grado di rispondere, non significa che sia disponibili mentalmente o emotivamente.
  • Non siate multitasking: se avete previsto una call o una videochiamata a una determinata ora concentratevi solo su quella, non fate altro. Non tentate di impressionare l’altro/a dimostrando che sapete fare più cose contemporaneamente, perché potreste fare la figura opposta, ovvero delle persone distratte e a cui non interessa conversare con l’altro/a.
  • Non parlate di lavoro: passare una quarantena lamentandosi di non lavorare o di come fa la propria vita lavorativa non è certo il modo migliore per attirare le persone.
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