Nel gennaio 2021, con il Motu Proprio “Spiritus Domini” Papa Francesco ha voluto ufficializzare una pratica già diffusa, ma di fatto non consentita, ovvero l’affidamento dei ministeri minori del Lettorato e dell’Accolitato anche alle donne.

Non è una novità infatti che in Chiesa anche alle donne sia permesso leggere la parola di Dio o svolgere servizi all’altare, come ministranti o come dispensatrici dell’eucaristia, ma fino a questa modifica, il primo paragrafo del canone 230 del Codice di Diritto canonico riservava tali compiti solo agli uomini, in linea con ciò che Paolo VI nel 1972 aveva ribadito, convinto che questi ministeri fossero propedeutici a un’eventuale accesso all’ordine sacro.

Infatti, nonostante l’ufficializzazione di questa apertura, Papa Francesco ha ribadito come il sacerdozio rimanga appannaggio esclusivo degli uomini, infatti ha voluto sottolineare che questi ministeri laicali sono “essenzialmente distinti dal ministero ordinato che si riceve con il sacramento dell’ordine”.

Ma perché solo gli uomini possono essere preti?

La risposta a questa domanda e quindi il motivo della millenaria esclusione cattolica delle donne dal sacerdozio prende origine dalla scelta attribuita allo stesso Gesù, il quale per i propri discepoli scelse dodici uomini e nessuna donna. Questo almeno se si fa riferimento ai Vangeli ufficiali, dato che in quelli apocrifi si dà molto più spazio alla figura di Maria di Magdala. Nonostante negli ultimi anni si siano chiesti in molti perché i preti sono solo uomini, la Chiesa Cattolica per il momento rimane ancora intransigente sull’escludere le donne.

Ma vediamo in modo più approfondito il perché.

Parlare di donne e religione cattolica può apparire come un campo minato. Nella Bibbia ci sono molte figure femminili negative, come Salomè che fa tagliare la testa a Giovanni Battista, Dalila che invece taglia la chioma a Sansone, privandolo della sua forza, per non parlare di Eva, che induce Adamo a peccare contro Dio. Se la misoginia potrebbe apparire presente soprattutto nel Vecchio Testamento, nel Nuovo le cose cambiano un po’. Maria, la Madonna, rappresenta un unicum nell’umanità, perché è senza peccato originale. Ma anche un’altra figura femminile è degna di nota.

Parliamo di Maria di Magdala, spesso confusa a torto con una prostituta, ma in realtà una dei discepoli di Cristo e autrice di un Vangelo apocrifo in cui Gesù viene ritratto soprattutto nella sua natura umana. La Maddalena è proposta, secondo diversi critici, in differenti forme nei Vangeli: sarebbe lei la Buona Samaritana della parabola raccontata da Cristo e sarebbe sempre lei che Cristo salva la lapidazione, invitando a scagliare la prima pietra a chi è senza peccato.

E allora perché le donne nella religione cattolica non hanno un ruolo preminente, perché non possono aspirare al sacerdozio? In altre religioni cristiane, le donne prendono i voti in tal senso, mentre nel Cattolicesimo le sole donne a prendere i voti sono le suore, perché i preti sono tutti maschi. Una ragione tecnica viene data dal docente di catechetica Gilberto Aranci su ToscanaOggi: il docente riporta uno stralcio del Catechismo della Chiesa Cattolica, che recita

Chi può ricevere questo sacramento (l’Ordine sacro)? Riceve validamente la sacra ordinazione esclusivamente il battezzato di sesso maschile [«vir»]. Il Signore Gesù ha scelto uomini [«viri»] per formare il collegio dei dodici Apostoli, e gli Apostoli hanno fatto lo stesso quando hanno scelto i collaboratori che sarebbero loro succeduti nel ministero. Il collegio dei Vescovi, con i quali i presbiteri sono uniti nel sacerdozio, rende presente e attualizza fino al ritorno di Cristo il collegio dei Dodici. La Chiesa si riconosce vincolata da questa scelta fatta dal Signore stesso. Per questo motivo l’ordinazione delle donne non è possibile.

Inoltre, se Gesù avesse voluto le donne a capo della sua Chiesa, avrebbe chiamato a sé appunto due donne vicine a lui: la Madonna e Maddalena. Questa è certamente una base del catechismo dei cattolici, tuttavia viene da chiedersi: le cose potrebbero cambiare? Il dogma cattolico non sostiene che ciò che il discepolo di Pietro (cioè il Papa) ritiene giusto in Terra sarà ritenuto giusto nel Regno dei Cieli? Una risposta alla questione del sacerdozio alle donne è stata data a suo tempo da Giovanni Paolo II ed è ritenuta ancora valida. Nel 1994, l’allora Vescovo di Roma inviò una lettera ai vescovi per fugare ogni dubbio, come riporta il sito di Mauro Leonardi. E in questa lettera furono citate le parole di un suo predecessore, Paolo VI.

Non è ammissibile – scrisse Papa Paolo VI – ordinare donne al sacerdozio, per ragioni veramente fondamentali. Queste ragioni comprendono: l’esempio, registrato nelle Sacre Scritture, di Cristo che scelse i suoi Apostoli soltanto tra gli uomini; la pratica costante della Chiesa, che ha imitato Cristo nello scegliere soltanto degli uomini; e il suo vivente magistero, che ha coerentemente stabilito che l’esclusione delle donne dal sacerdozio è in armonia con il piano di Dio per la sua Chiesa.

Aleteia spiega come la ragione per cui i preti sono tutti uomini risiede nella natura stessa del sacramento del sacerdozio. E allora perché in alcune religioni Cristiane protestanti, ci sono donne prete? I protestanti o gli evangelici non hanno i preti, ma dei pastori, che sono più animatori di comunità che sposi in Cristo, tanto che possono prendere moglie se lo vogliono. Insomma, la questione riguarda i Misteri della Chiesa Cattolica, non la sua disciplina. Forse, un giorno, la Chiesa si aprirà al diaconato femminile, ma nel forum CattoliciRomani si accenna come anche solo l’argomento al momento sia tabù.

Infine, IlDialogo riporta un’intervista al teologo Wojciech Giertych, che chiarisce come il sacerdozio esclusivamente maschile non sia una norma obsoleta, a partire dal fatto che, a suo avviso, se Cristo avesse voluto, avrebbe ammesso le donne al sacerdozio, perché non ha mai temuto di andare oltre la cultura dominante, neanche quando questa ha vestito i panni dei potenti Pilato ed Erode.

Il figlio di Dio si è fatto carne – ha detto Giertych – ma si è fatto carne non come umanità senza sesso, ma come un maschio.

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