In Giovani, carini e disoccupati, il personaggio di Vickie teneva un diario della propria vita sessuale. Per lo più Vickie si limitava ad appuntare date dei suoi rapporti sessuali e nomi dei partner (quando li ricordava), un po’ come faceva Laura Palmer in Twin Peaks.

Nei film questo tipo di abitudini sono importanti, perché lanciano dei messaggi importanti relativi alle malattie sessualmente trasmissibili (Vickie nel film fa anche un test per l’Hiv a un certo punto della storia), ma non tutte le persone, non tutte le donne hanno molteplici partner. Non di meno tenere un diario della propria vita sessuale può essere davvero una buona idea.

Blood and Milk racconta un’esperienza in tal senso, riconducendo questa scelta al fatto che tenere un diario può essere utile a migliorare il proprio benessere mentale, ordinare i pensieri, rielaborare paure e sentimenti negativi, trovare l’origine delle proprie ansie.

Un diario della propria vita sessuale, nello specifico, può servire a comprendersi maggiormente in una sfera della vita che è importante e che non inerisce solo il rapporto fisico, ma anche e soprattutto la percezione di sé e i rapporti con gli altri esseri umani.

Nell’articolo, l’esperimento del diario della propria vita sessuale viene effettuato per una settimana, ma non è da escludere che ogni persona potrebbe decidere di tenerlo per un periodo più lungo o anche per tutta la vita, magari non con cadenza quotidiana. Naturalmente, nel diario non si parlerà soltanto dei partner e dei rapporti sessuali avuti, ma anche delle proprie riflessioni sulla sessualità nel senso più ampio del termine.

Uno degli argomenti che possono essere trattati in questo diario speciale è la propria prima esperienza sessuale. Si può parlare di ciò che si preferisce, naturalmente nel modo in cui la si ricorda, perché il tempo potrebbe aver deformato la memoria di quel momento, in senso positivo ma anche in senso negativo. Per molte persone è quasi un cliché che la prima esperienza sia un vero e proprio disastro, tra anticoncezionali, mani che non si sa dove mettere, imbarazzo e probabilmente zero romanticismo. Ma non per tutti è la stessa cosa.

Analogamente è importante scrivere sul proprio diario della propria ultima esperienza sessuale e cercare di capire cosa sia cambiato nel tempo rispetto invece a quel primo rapporto. Non si tratta solo di maggiore conoscenza del proprio corpo, ma dello sviluppo delle consapevolezze relazionali, come comunicare al proprio partner cosa si preferisca a letto.

Un’altra parte del diario può avere a che fare con gli insegnamenti che si sono ricevuti sul sesso. E questi, soprattutto per una donna, possono essere ampissimi e riguardare non semplicemente la meccanica del sesso e di come avviene, ma per esempio come funzionano il desiderio e l’eccitazione, quali anticoncezionali si sia scelto di usare e perché, come “funziona” il proprio ciclo mestruale e le sue eventuali variazioni nel tempo.

Inoltre si può scrivere nel diario di argomenti come le proprie opinioni sul sesso, che possono essere variate nel tempo, in base a influenze famigliari, religiose, amicali o legate al proprio livello di istruzione. E ovviamente anche agli stereotipi. Si possono inoltre scrivere quali atti di intimità non strettamente sessuali si gradiscano e in che modo si coltivano le proprie relazioni sessuali. Infine, ultime ma non da ultime, possono essere affrontate le riflessioni relative a un’eventuale lotta con la propria sessualità e con il proprio corpo. Quando si è giovani può capitare di ritrovarsi a combattere contro un’attrazione che non si comprende appieno e quindi giungere gradualmente a un coming out con noi stessi circa il nostro orientamento sessuale.

Dopo 7 giorni di diario – si legge nelle conclusioni dell’articolo – mi sento come se avessi acquisito una prospettiva nuova e più alta non solo sulla mia sessualità, ma sul mio intero essere. La consapevolezza del diario è stata davvero meditativa e calmante. Le mie esperienze sessuali sembravano migliorate perché ero più consapevole di essere nel momento presente e non ero preoccupata per pensieri insignificanti come l’aspetto del mio viso e del mio corpo.

Il diario sessuale ai tempi del Coronavirus

E sì, si può tenere un diario sessuale anche ora che siamo costretti alla quarantena e alla convivenza forzata col partner – o alla separazione obbligatoria – a causa del Coronavirus. Anzi, la sessuologa e psicologa spagnola Ana Ortiz precisa quanto sia importante avere un orgasmo quotidiano, anche e soprattutto ora, dato che potrebbe servire per combattere il virus.

Il sesso è importante in generale e anche in isolamento –spiega – Ci sono persone la cui vita sessuale non è influenzata da ansia o disagio; ci sono persino persone che usano il sesso come sollievo dallo stress, come un modo per abbassare il livello di corticosteroidi. L’arrivo dell’orgasmo è importante perché in questo modo si compensa biologicamente quel disagio.

Come riuscirci allora? “Facendo uno sforzo – prosegue Ortiz – leggendo un libro o vedendo qualcosa che attivi il desiderio sessuale, anche se qualcuno potrebbe pensare ‘Come ci riesci, con quello che sta succedendo?’

Una delle qualità dell’attività sessuale è anche la sua capacità immunitaria. “Gli studi affermano che dovremmo avere un orgasmo al giorno, il che non significa che devi fare sesso con il tuo partner ogni giorno, puoi anche farlo da solo/a, perché l’orgasmo secerne una serie di ormoni che compensano la parte tossica dello stress. Stimola la memoria, l’apprendimento, ti fa dormire meglio grazie allo stato di sedazione che produce, rilassa i muscoli e produce altre cose positive che lo rendono la migliore arma biologica per combattere questa situazione e persino il virus stesso“.

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