Trovarsi in bilico tra la vita e la morte, osservarsi dall’alto al di fuori del proprio corpo, vedere l’aldilà. Molte persone raccontano di aver fatto queste esperienze di pre morte. Ma è davvero possibile che accadano questi fenomeni?

Esperienze pre morte: cosa sono?

Sono chiamate anche NDE: dall’inglese Near Death Experience. Dai più liquidate come allucinazioni, sono da altri considerate esperienze paranormali, o veri e propri viaggi spirituali o, da un punto di vista più strettamente scientifico, il frutto di particolari reazioni chimiche nel cervello.

Si prova, stando alle testimonianze, una sensazione di profondo benessere, come se ci si staccasse dal proprio corpo che diventa un vero e proprio “involucro” che si abbandona per allontanarsi verso qualcosa di immateriale, spirituale, entrando in contatto con entità benigne ed eteree, immersi in un’abbagliante luce.

Bruce Greyson, psichiatra dell’Università della Virginia, ha comparato le diverse testimonianze rilevando alcuni elementi in comune:

  • incontri mistici;
  • sensazioni di profonda gioia, pace e comprensione;
  • sensazione di rivivere la propria vita come in un film;
  • ricordi di momenti di vita passata;
  • tunnel immerso nella luce;
  • incontri con amici o familiari defunti.

Ma ci sono anche testimonianze di sensazioni meno piacevoli:

  • consapevolezza del decesso avvenuto
  • perdita di controllo;
  • giudizio morale da parte di entità superiori sovrannaturali.

Esperienze pre morte: cosa dice la psicologia?

esperienze pre morte
Fonte: Istock

Possibile origini delle NDE è il fenomeno della depersonalizzazione: è una condizione psichiatrica caratterizzata da alterazione della percezione e dell’esperienza del sé. In questo stato il cervello viene indotto a rievocare esperienze particolarmente intense e per certi versi traumatiche, come la nascita. Il tanto citato tunnel di luce visto da molti testimoni sarebbe una sorta di equivalente del canale del parto.

Esperienze pre morte: cosa dice la medicina?

I neuroscienziati Olaf Blanke e Sebastian Dieguez hanno tentato di dare spiegazione scientifica a tutti gli elementi emersi dalle varie esperienze di pre morte, fenomeno certamente complesso da spiegare per la medicina in modo univoco.

Alla base di tutto ci sarebbe un’attività anomala dei lobi temporali, l’area del cervello coinvolta nell’analisi degli stimoli sensoriali e nella memoria.

A ciò si aggiungerebbe l’azione della dimetiltriptammina (DMT), una sostanza presente nel nostro fluido cerebrospinale: è possibile che in prossimità di eventi traumatici l’organismo ne produca quantità maggiori, come istintiva protezione dallo shock di ciò che sta per succedere, innescando le allucinazioni. La sostanza, infatti, causa un effetto simile a un vero e proprio trip allucinogeno, essendo un potente psichedelico.

Un altro fattore chiamato in causa è l’anossia, cioè l’assenza o scarsità di ossigeno nel cervello, che potrebbe spiegare le allucinazioni e l’euforia percepita.

3 testimonianze di esperienze pre morte

Le esperienze di pre morte sono riportate da un terzo delle persone che si sono trovate in punto di morte.

Una delle testimonianze più famose è quella della colombiana Gloria Polo. La donna è stata colpita da un fulmine, mentre era in presenza del marito e del cugino. Il primo è rimasto illeso, il secondo è morto sul colpo, mentre lei, gravemente ustionata, è andata in arresto cardiaco. Trasportata con urgenza in ospedale, si è risvegliata ed è stata operata, ma ha subito un secondo arresto cardiaco mentre era sotto i ferri.

La donna si è salvata e ha raccontato di essersi trovata, mentre era a terra dopo l’incidente, in un tunnel luminoso, in fondo al quale c’erano i suoi cari già defunti. Ha detto di aver visto suo cugino attraversare il tunnel e andare dall’altra parte. Mentre la rianimavano in ospedale, invece, Gloria Polo ha poi raccontato di essersi trovata in quel momento in un luogo oscuro, popolato di creature mostruose, dove ha ripercorso la sua vita interrogata dal Signore circa i suoi peccati commessi.

Molto toccante l’esperienza del piccolo Colton Burpo, portata all’attenzione mediatica da suo padre, il pastore della chiesa metodista del Nebraska Todd Burpo. L’uomo nel libro Heaven Is for Real riporta il racconto fattogli da suo figlio che, all’età di 4 anni, dopo una difficile operazione chirurgica si è trovato protagonista di un’esperienza di pre morte.

Nel libro l’uomo spiega che il bimbo, dopo quattro mesi dall’operazione, gli aveva narrato di aver visto Gesù, di essere stato seduto sulle sue ginocchia, di aver sentito gli angeli cantare per lui, per calmarlo, visto che era molto impaurito. Il piccolo ha raccontato di aver lasciato il proprio corpo durante l’operazione e di aver visto dall’alto quanto stava succedendo, rivelando dettagli molto precisi, che non avrebbe in alcun modo potuto conoscere.

Infine, c’è l’esperienza del dottor Eben Alexander, neurochirurgo americano specialista del cervello, medico del tutto scettico circa la vita dopo la morte, convinto che le testimonianze di NDE fossero deliri e allucinazioni. Fino a quando non lo ha vissuto in prima persona, riportando la testimonianza in un libro in cui racconta la sua pre morte. Tutto è iniziato con la diagnosi di meningite batterica che lo stava per costringere in stato vegetativo per sempre. Eben Alexander racconta:

“Mentre i neuroni della mia corteccia venivano ridotti all’inattività completa, la mia coscienza, liberata dal cervello, percorse una dimensione più vasta dell’universo, una dimensione che non mi ero mai nemmeno sognato […] Ho fatto un viaggio in un ambiente pieno di grandi nuvole rosa e bianche. Al di sopra volteggiavano in cerchio degli esseri cangianti che si lasciavano dietro delle lunghe scie. Uccelli? Angeli? Nessuno di questi termini descrive bene questi esseri, che erano diversi da tutto ciò che avevo visto sulla Terra. Erano degli esseri superiori”.

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