Le cannucce di metallo sono viste oggi come una soluzione all’eccessivo consumo di plastica. Lo spreco di materie plastiche è un vero problema e non solo perché lo dice Greta Thunberg, quindi si stanno cercando delle alternative in altri materiali.

Il Parlamento Europeo ha intenzione di mettere al bando entro il 2021 tutta la plastica monouso, cannucce comprese, e in Italia si cercano delle soluzioni, come cannucce edibili, materiali biodegradabili per esempio ricavati dal mais oppure cannucce in metallo. Che in altri Paesi del mondo sembrano essere ormai una consuetudine da tempo. Ma ci chiediamo, alla luce di un recente fatto di cronaca, a che prezzo?

Nel Regno Unito infatti, una donna disabile di 60 anni di nome Elena Struthers Gardner è morta cadendo su una di queste cannucce di metallo. È accaduto a novembre 2018, ma solo recentemente il New York Times ha diffuso i dati dell’autopsia che è stata eseguita a Bournemouth. Ma che cosa è accaduto? Elena stava trasportando un bicchiere con una cannuccia in acciaio fissata con un coperchio. Parliamo di una cannuccia lunga 10 pollici, l’equivalente di poco più di 25 centimetri. Durante l’operazione la donna – che è affetta da scoliosi, ossia una curvatura laterale della colonna vertebrale, e per questa ragione è soggetta a frequenti cadute – è stata trafitta in un occhio dalla cannuccia, che le ha causato dei danni al cervello tanto gravi da provocarne la morte. Che è avvenuta a un giorno dell’incidente al Southampton General Hospital.

Chiaramente – ha spiegato Brendan Allen, l’assistente coroner coinvolto nel caso di Elena – dovrebbe essere prestata grande attenzione quando si usano queste cannucce in metallo. […] A me sembra che non devono essere usate con nessun tipo di coperchio che le tenga a posto. Sembra che il principale problema qui è che, se il coperchio non fosse stato a posto, la cannuccia si sarebbe spostata.

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Naturalmente si è trattato di un incidente, come pure ha stabilito il rapporto del coroner. Allo stesso modo l’ha definito Christina Trapani, proprietaria di Eco Maniac Company, che vende cannucce riutilizzabili ed è preoccupata che il caso di Elena abbia un certo impatto sul movimento ambientalista.

In effetti, il fatto di cronaca ha rimesso in discussione l’utilizzo su ampia scala delle cannucce riutilizzabili, almeno quelle in metallo. E se altre persone con disabilità più gravi potessero restare ferite gravemente o uccise in simili incidenti? Le cannucce sono necessarie quando si soffre di diversi tipi di disabilità, a volte anche per potersi alimentare con cibi liquidi. Se le cannucce monouso diventano irreperibili, come faranno queste persone ad affrontare la vita quotidiana?

Sento solo – ha detto Mandy Struthers Gardner, moglie di Elena, come riporta LiveScience – che nelle mani di persone con difficoltà motorie come Elena, o bambini, o anche persone normodotate che inciampano, queste cannucce sono così lunghe e molto forti. Anche se non uccidono, possono essere molto pericolose.

Ma ci sono dei precedenti non da poco. Nel 2016, Starbucks richiamò due milioni e mezzo di cannucce in acciaio inossidabile perché c’erano stati molti casi di bambini e ragazzini che si erano feriti la bocca utilizzandole, come pure attestato dalla U.S Consumer Product Safe Commission. Negli Stati Uniti – dove quelle in plastica venivano usate a ritmi da 170 a 390 milioni esemplari al giorno – le cannucce di plastica intanto sono state vietate e, se l’Unione Europea si è data la data del 2021, si anticiperà di un anno la dismissione di questi oggetti nel Regno Unito.

C’è da dire tuttavia che i dentisti consigliano di fare attenzione con le cannucce in acciaio: se usate nel modo sbagliato possono causare danni ai denti. Esattamente come non si devono masticare le penne, è sconsigliabile farlo con una cannuccia in metallo – che tra l’altro deve essere mantenuta ben pulita per evitare infezioni batteriche.

Negli Stati uniti questi oggetti hanno molto successo, dacché anche i politici sono stati influenzati da un video virale del 2015 in cui è ritratto un biologo marino che rimuove una cannuccia di plastica dal naso di una tartaruga. Il problema c’è: si può trovare un compromesso tra salvaguardia dell’ambiente e possibilità di avere delle cannucce monouso che non rappresentino un pericolo per la salute o addirittura la vita delle persone?

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