Uova di Fabergé: storia e curiosità sulle uova che valgono più di 13 milioni di euro

Sono gioielli bellissimi e dal grande valore ancora oggi: le uova di Fabergé hanno reso famoso in tutto il mondo l'orafo della corona russa. Scopriamo la storia e alcune curiosità su queste opere preziose.

Le uova di Fabergé hanno un’origine molto bella e affascinante, non sono soltanto gioielli preziosissimi e che oggi hanno grande valore economico. Rappresentano un pezzo di storia, quella della famiglia degli zar di Russia.

Durante la Rivoluzione bolscevica anche le uova vennero disperse, ma la maggior parte di esse sono state ritrovate e localizzate. Rimangono ancora però misteri e curiosità su questi incredibili gioielli.

Che cosa sono le uova di Fabergé?

Le uova di Fabergé sono dei oggetti molto preziosi, realizzati, per l’appunto, a forma di uova di Pasqua. Le uova, commissionate dagli zar di Russia fino alla Rivoluzione del 1917, sono state tutte create dall’orafo della corona Peter Carl Fabergé, da cui deriva il nome. Si tratta di gioielli particolarmente affascinanti, perché ognuno di essi è diverso dall’altro, e, con gli anni, sono diventati sempre più belli e opulenti.

Di finissima realizzazione, alcune uova presentano delle vere e proprie miniature che riproducono persone della famiglia reale, avvenimenti della storia degli zar, oggetti della corona. Oggi si stima, secondo le fonti, che ne siano state realizzate tra le 50 e le 60, la maggior parte delle quali è stata ritrovata e si trova in collezioni private e musei. Una delle uova fa parte ad esempio della collezione Regina Elisabetta, mentre un’altra appartiene alla collezione di Alberto di Monaco.

Per progettare e realizzare uno di questi gioielli, fino a portarlo a compimento, serviva un anno intero e una squadra di artigiani. Le uova resero molto celebre Fabergé, tanto che aprì diversi laboratori anche in Europa, a Londra, Odessa e Kiev, oltre a Mosca. Grazie alle sue speciali creazioni, la gioielleria di Fabergé divenne la più grande della Russia. Negli anni di attività dell’orafo, si calcola che fossero stati prodotti circa 200.000 gioielli e oggetti preziosi.

La storia e le origini

La storia delle uova di Fabergé ha inizio nel 1885, quando lo zar Alessandro III di Russia commissionò all’orafo Peter Carl Fabergé un gioiello per la moglie Maria Fëdorovna. L’occasione era il loro anniversario di nozze, giorno che coincideva con la Pasqua: per questo fu scelta la figura dell’uovo, simbolo pasquale.

Il primo uovo realizzato era il più semplice, di dimensioni ridotte, 64×35 millimetri. Era bianco laccato, creato a matrioska. Al suo interno c’era un tuorlo dorato, che conteneva a sua volta una piccola gallina smaltata d’oro. Dentro la gallina c’era la riproduzione della corona con un rubino rosso.

La realizzazione piacque molto, sia alla moglie che allo zar stesso, tanto che Fabergé divenne gioielliere di corte, e quella delle uova una tradizione annuale. Ad ogni anniversario Fabergé creava un gioiello a forma di uovo, che doveva essere sempre più prezioso e unico al mondo. A partire dal 1895 si aggiunge il figlio dello zar, Nicola II, che chiese che venissero realizzate due uova ogni anno, una anche per la zarina Aleksandra Fëdorovna Romanova.

Secondo la storia, nessuno poteva sapere il risultato fino al termine della creazione, nemmeno lo zar stesso. L’unica cosa che si sapeva, e che si ripeteva ogni anno, era che, all’interno di ogni uovo si celasse una sorpresa. Dopo il 1917, con l’avvento della Rivoluzione Russa, il governo bolscevico confiscò i beni della Maison Fabergé e tutti gli artigiani si sparsero per il mondo. Lo stesso Peter Carl lasciò la Russia nel 1918, ma la vita da esiliato in Svizzera lo condusse in breve tempo alla morte, nel 1920.

Qual è il valore odierno delle uova di Fabergé?

Fin dalla loro creazione le uova di Fabergé hanno un grande valore, perché richiedevano mesi di accuratissima lavorazione e l’impiego di materiale di prima qualità: pietre preziose, smalti, oro, argento, diamanti. Per questo, per la loro affascinante storia e l’unicità dei pezzi, oggi il loro valore è salito alle stelle.

Alcune uova in passato sono state vendute per qualche decina di migliaia di euro, mentre la vendita all’asta più clamorosa è stata fatta da Christie’s, a Londra, il 28 novembre 2007. Un grande uovo su basamento, con orologio e movimento automatico stimato 6 milioni di sterline, fu aggiudicato a quasi 9 milioni (13.925.609 euro).

Tra le uova più costose oggi ne troviamo una, probabilmente il terzo uovo realizzato da Fabergé per lo zar, che ha un valore stimato di 33 milioni di dollari. Oltre a essere finora l’uovo di Fabergé con il costo più alto in assoluto, è effettivamente particolare e prezioso. È realizzato con una cassa in oro 18 carati con zaffiri e diamanti, al suo interno si trova un orologio di lusso da donna in oro  14 carati, e con diamanti sulle lancette.

7 curiosità sulle uova di Fabergé

uova di fabergé
Fonte: Web

Le uova di Fabergé continuano ad affascinare tutti, esperti e non, grazie alla loro particolarità e al valore, simbolico e soprattutto realizzativo. Non si sa ancora tutto di questi gioielli, alcune cose rimangono un mistero, e non tutte sono state ritrovate. Ma gli studi e l’interesse globale sulle uova realizzate nei laboratori di Fabergé hanno fatto sì che oggi si conoscano retroscena e curiosità, come queste 7 che abbiamo raccolto per voi.

1. Viktor Vekselberg

La maggior parte delle uova ad oggi ritrovate si trovano in musei nazionali e collezioni private. La persona che ne possiede il maggior numero è Viktor Vekselberg, oligarca russo, tra le prime persone con patrimonio più alto al mondo. Pare infatti che Vekselberg si sia aggiudicato 15 uova di Fabergé, che fanno oggi parte di una collezione che monta a più di 400 gioielli e opere preziose.

2. Uova scomparse

Dalle ricerche effettuate, pare che siano state realizzate circa 60 uova dal 1885 al 1917, di cui alcune andarono perdute con lo scoppio della Rivoluzione Russa e la cacciata degli zar. Delle 57 note, ne sono state localizzate 43, pertanto le rimanenti sono ancora nascoste. Una di queste, di cui abbiamo delle fotografie, è l’uovo commemorativo di Alessandro III in occasione del suo 15° anniversario di morte, su cui sono raffigurate delle miniature dei momenti più importanti della sua vita e del suo regno come zar.

3. Il mistero dell’uovo Necessaire

Tra le uova andate perdute più ricercate di sempre, c’è senza dubbio l’Imperial Fabergè Nécessaire. L’uovo fu realizzato nel 1889, e, nel 1952 fu acquistato da un misterioso acquirente durante un’asta. Nessuno è mai riuscito a scoprire la sua identità, poiché fu contrassegnato con la dicitura “uno straniero”, senza nome, pertanto non si sa dove l’oggetto possa essere.

Si tratta di un uovo particolare, pensato come un porta accessori di bellezza per trucco e capelli femminili. Oltre ad avere uno spazio come porta pennelli e altri strumenti, conteneva alcuni oggetti come pinzette e forbicine per la cura e la pulizia. Era rivestito diamanti, rubini e smeraldi. Ad oggi rimane una delle uova con la storia più misteriosa.

4. Altre uova

Le uova di Fabergé sono note per essere state create per la casata degli zar, anche se non sono le uniche mai realizzate. Infatti il nobiluomo Alexander Kelch, ispirato dalle uova imperiali, scelse di commissionare all’orafo 7 uova per sua moglie, tra il 1898 e il 1904. Alcune di queste uova non hanno nulla da invidiare a quelle degli zar, sono anche più grandi e preziose.

5. La Rivoluzione e Stalin

Con la Rivoluzione bolscevica la famiglia reale fu rovesciata, pertanto la società di Fabergé fu nazionalizzata, come accadeva a tutte le attività. La famiglia di Fabergé fuggì in Svizzera e tutte le uova, insieme ai gioielli imperiali, furono trasferiti nell’armeria del Cremlino da Lenin. Dato il grande caos di quegli anni, molti pezzi furono perduti o presi da altri proprietari in Europa.

Quando Stalin, un decennio dopo, salì al potere del regime, decise di vendere le uova, invece di fonderle, al mercato nero, per poter ottenere finanziamenti e denaro che servivano disperatamente all’Unione Sovietica. Fu così che si salvarono la maggior parte delle uova Fabergé, che ancora oggi sono poi state rivendute e ritrovate.

6. Fabergé

Prima di diventare il gioielliere ufficiale della corte imperiale russa, Peter Carl Fabergé possedeva una piccola oreficeria ereditata da suo padre, Gustav Fabergé. I suoi lavori erano già noti allo zar Alessandro III, che nel 1882 li espose nel Museo Hermitage come esempi di artigianato russo moderno di alta fattura. Nel 1885, poi, la prima commissione di uova imperiali, che diedero avvio alla grande fama di Fabergé in tutto il mondo.

7. L’uovo salvato

Un preziosissimo uovo da 20 milioni di euro era stato acquistato per 8.000 euro da un commerciante di ferramenta, che non conosceva la sua origine e lo voleva fondere per ricavarne l’oro e altri materiali preziosi contenuti nel gioiello. Scoprì, fortunatamente in tempo, attraverso un articolo di giornale, che si trattava di un uovo Fabergé e che aveva un valoro molto maggiore. Un collezionista privato lo acquistò e lo mise al sicuro.

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