
Oggi sono ancora incerte le cause che portano alla nascita di gemelli siamesi. Nella maggior parte dei casi, si tratta di neonati attaccati per il torace e l’addome. Più raramente, le parti in comune sono la spina dorsale o il cranio. Quest’ultimo caso, rappresenta appena il 2% dei parti gemellari siamesi.
Gemelli siamesi: le cause del fenomeno
Gli studiosi lavorano su due fronti. Una prima ipotesi è la mancata scissione del disco embrionale, una particolare struttura dell’embrione in fase di sviluppo. La seconda, opposta alla prima, è una fusione del disco in una struttura unica.
Gemelli siamesi: l’intervento di separazione


L’intervento di separazione va preso in considerazione solo quando non comporta rischi o danni per i due gemelli. La casistica medica, infatti, dimostra che sono davvero pochi i casi in cui la separazione è idonea.
E anche in caso di intervento, purtroppo le complicazioni sono da considerare, anche con esiti mortali, come ricorda il dottor Pietro Bagolan, Direttore del Dipartimento di Neonatologia medica e chirurgica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma:
Durante la mia carriera mi è capitato un solo caso di parto gemellare siamese. La coppia era unita per l’addome e dovemmo operarla d’urgenza per via di alcune complicazioni a livello cardiocircolatorio. Un intervento necessario che però costò purtroppo la vita a uno dei due gemelli.
Alla storia di Daisy e Violet Hilton, gemelle siamesi vissute tra l’Inghilterra e USA a inizi Novecento, si è ispirato il regista napoletano Edoardo De Angelis per il suo film Indivisibili. Le due sorelle non vollero mai affrontare l’intervento di separazione.
Gemelli siamesi separati: 3 storie
Due soggetti uniti che gli anestesisti devono intubare e ventilare nello stesso preciso momento, per poi procedere su due lettini operatori diversi e due équipe mediche diverse al momento della separazione. Il tavolo operatorio, nel caso dei gemelli siamesi da separare, richiede l’intervento di molte figure dalle diverse competenze. L’operazione è lunga e preceduta da una complessa fase di studio e preparazione, sempre in accordo coi genitori dei bambini, coinvolti circa tempi e modalità. Una volta separati i due gemelli, è necessaria una fase di riabilitazione che varia da caso a caso.
Santina e Giuseppina Foglia


Le due sorelle furono separate del 1965, quando avevano 7 anni: la loro, è stata un’operazione straordinaria per l’epoca, la prima realizzata con successo in Europa, della durata di 10 ore. Le loro vite sono proseguite in modo normale, anche se hanno dovuto imparare cose apparentemente basilari quando erano già “grandi”, come camminare, mantenere l’equilibrio e qualunque altra attività, fino a quel momento svolta insieme. Una di loro è anche diventata mamma. Giuseppina e Santina Foglia condividevano sia l’osso sacro sia un pezzo dell’apparato genitale e urinario.
Rayenne e Djihene Mebarki


Rayenne e Djihene, algerine di 17 mesi unite per il torace e per l’addome, si sono sottoposte con successo all’intervento di separazione presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma nel 2017. Un’operazione durata ben 10 ore, che ha coinvolto un totale di 40 persone: si sono alternate 5 équipe mediche. Le gemelline avevano in comune la gabbia toracica, la cavità addominale, il pericardio (la membrana che riveste il muscolo cardiaco) e il fegato, ma due diversi cuori e una distinta rete vascolare. Nel corso dell’intervento sono state divise le costole e il fegato, è stato interamente ricostruito lo sterno e anche il diaframma; il pericardio in comune è stato prima diviso e poi ricostruito con sostanze biologicamente compatibili; sono stati ricostruiti anche addome e parete toracica, grazie all’inserimento di espansori cutanei in silicone.
Ladan e Laleh Bijani


Con Ladan e Laleh Bijani la sorte è stata meno benevola. Pur avendo corpi e cervelli distinti, le due sorelle condividevano la calotta cranica. I medici avevano sconsigliato fortemente l’intervento, decisamente rischioso viste le loro condizioni, ma le due avevano insistito per essere separate, nel 2003, quando avevano 29 anni. L’operazione, svolta a Singapore, era andata avanti ben 2 giorni: negativo l’esito. Le gemelle morirono sul tavolo operatorio a causa della rottura di una vena comune a entrambi i cervelli, che portò a una fatale emorragia.
Gemelli siamesi uniti: 3 storie
Non tutti i gemelli siamesi subiscono l’intervento di separazione. Alcuni casi, i più delicati, non sono idonei a questo tipo di operazione e dunque i due gemelli conducono la loro vita uniti.
Abby e Brittany Hensel


Nate nella Contea di Carver, in Minnesota, il 7 marzo 1990, le due sorelle Abby e Brittany hanno due teste, due braccia, due gambe, due colonne vertebrali, due cuori con sistema circolatorio condiviso, due stomaci, una vescica, due intestini tenui che confluiscono in un unico intestino crasso, un solo sistema riproduttivo e osso sacro separato. Il terzo braccio centrale è stato amputato durante l’infanzia, perché non funzionale. Sono note per essere le protagoniste di un docureality andato in onda su TLC per la prima volta nel 2012, in cui raccontano la loro storia. Sono piuttosto seguite su Instagram, dove contano oltre 70 mila followers.
Krista e Tatiana Hogan


Le due sorelle canadesi sono nate nel 2006 con parte della calotta cranica e del cervello in condivisone. I loro genitori erano al corrente di questa condizione sin dalla prima ecografia, ma non hanno voluto considerare l’aborto. Le due bambine hanno superato contro ogni aspettativa i 10 anni di età. I medici, alla nascita, avevano spiegato ai genitori che le possibilità di sopravvivenza erano scarse e l’aspettativa di vita molto bassa. Invece oggi Tatiana e Krista riescono a condurre una vita per quanto possibile normale, unite.
Ronnie e Donnie Galyon


Nel 1951 sono nati in Ohio gemelli Ronnie e Donnie Galyon, entrati nel Guinness World Records come i siamesi più longevi. I due fratelli sono legati all’altezza del bacino: possiedono due intestini, ma che confluiscono in un’unica vescica e un solo organo genitale. Tutti gli altri organi sono indipendenti. I primi anni della loro vita li hanno trascorsi in un circo, dove i genitori li esponevano per migliorare le condizioni economiche della famiglia. Una volta diventati abbastanza adulti, si sono ritirati in una casa propria.
Sono morti il 4 luglio 2020, a 68 anni, per cause naturali.
Articolo originale pubblicato il 26 giugno 2019
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