Quando qualche settimana fa ho scritto questo articolo, Cuffing season: 5 cose che se sei single devi sapere, non immaginavo di scoperchiare il vaso di Pandora e di fare uscire tutti i mali delle relazioni di coppia del mondo.

Gente che attribuisce alla cuffing season la sua più grande delusione di amore e che, con l’arrivo della primavera, è stata mollata da chi, due settimane prima, giurava amore eterno; gente che, a distanza di ben 3 stagioni fredde, ancora non riesce a lasciare il/la fidanzato/a che non ama e, forse, non ha mai amato, ma “è pur sempre meglio che stare da soli” (ma no, non è vero!); e, per fortuna, anche gente che si è semplicemente innamorata o messa insieme in inverno perché lo voleva, fregandosene delle paturnie socio-psicologiche tese a svalutare le loro relazioni come meno affidabili o di serie B perché nate per “scaldarsi” durante l’inverno…

Inutile dire che, a colpirmi, sono stati soprattutto i messaggi ricevuti dalle prime due categorie: li leggo esterrefatta, perché mi costringono a prendere atto che per qualcuno la cuffing season esiste davvero e non è solo uno stereotipo da commedia romantica natalizia.
E allora mi sono chiesta: ma perché abbiamo così paura di stare soli e, soprattutto, perché abbiamo così paura di stare soli durante il periodo natalizio?

È a quel punto che, parlandone in redazione, lo stesso genio del male che si è inventato l’esperimento sociale sulle app di dating, che mi ha portata qui, ha rilanciato: “Perché non fai una prova su Once per capire se, chi ti contatta, sta cercando la fidanzata del Natale o altro?”.

Il tempo di un caffè e l’ideona si è evoluta in:

Perché non provi a cercarti un fidanzato per Natale?

Ho avuto un déjà vu: io che dico “No, questa cosa mai”, e due ore dopo sono lì a pensare: Perché no? Se lo faccio in modo chiaro e senza prendere in giro nessuno?
Maledetta passione per i miei studi sociologici, potrei dire! Ma, in realtà, a convincermi è stato il video girato dalla nostra Francesca:

Quando l’ho visto ho pianto, ufficialmente dal ridere, ma credo in realtà anche per il terrore di sapere che, tra pochissimo, mi toccherà la stessa identica sorte.

Quindi, che ho fatto? Ho fatto quella che, nella descrizione del profilo, invece che descriversi ci ha piazzato l’onesta dichiarazione del suo perverso scopo:

Sto cercando un fidanzato per Natale.
Obiettivo: sopravvivere alle domande dei parenti e a nonna che piange se dico che sono ancora single.

Che ve lo dico a fare? Praticamente l’ho fatto per la scienza! E… per nonna, sì, anche per lei.

Seriamente: in realtà non avevo alcuna volontà da reporter autoproclamatasi esperta di relazioni sentimentali ai tempi dei social. No. Il vero e nobile intento che mi ha spinto a fare questa cosa è stato… il puro cazzeggio. Ma quello che è successo poi mi ha convinta che valeva la pena parlarne.

Perché sì, c’è un dopo, visto che praticamente da quel momento in poi la percentuale di manifestazioni d’interesse da parte dei miei singoli match giornalieri è esponenzialmente aumentata.
Non dico che si è attestata a un 100% delle persone cui io ho messo un cuore (ovvero ho espresso un interesse e la volontà di chattare con loro) – vi rimando a questo articolo per capire come funziona Once -, ma a un buon 90% senz’altro.

Il mio lato cinico vorrebbe lasciarvi qui, con un pacchetto di Natale contenente una morale altrettanto cinica a tirare le somme del dato.
Tipo: questa è la conferma che la cuffing season esiste. Quindi, se non volete farvi spezzare il cuore, state alla larga da relazioni on o offline fino a marzo. Più allegato pistolotto personale su quanto sia bello godersi il periodo natalizio da single e, più in generale, stare soli in qualsiasi periodo dell’anno e bla bla bla…

E il mio lato non cinico? Quello mi obbliga a raccontare le cose come stanno.
E le cose stanno così. Qualche morto di fame, inutile che ve lo dica, esiste ed ha abboccato al richiamo che, nella sua testa, deve essere sembrato un annuncio lampeggiante che diceva “sesso facile, sesso facile, sesso facile”. Ma quelli li becchi subito: vuoi per l’approccio, vuoi per le foto addominalate e lo sguardo da predatore irresistibile, vuoi per l’assenza di qualsiasi presentazione o per i complimenti eccessivi, la fretta e il livello di conversazione; e vuoi, in alcuni casi, anche per alcune recensioni che aiutano a inquadrare il tipo.

Ma al netto di questi attori romantici mancati, la verità è che in questi giorni mi sono trovata a chattare, come ai bei vecchi tempi del mio primo esperimento con Once (per la tecnica dello sfinimento ve lo ripropongo qua sopra, perché resta per me una storia bellissima da raccontare), con vari ragazzi che di cuffing season ne sapevano tanto quanto me fino a qualche settimana fa e che, no, non hanno paturnie strane di solitudine natalizia.
Anzi. Sembriamo tutti molto d’accordo sul fatto che essere single a Natale abbia i suoi bei vantaggi.

La maggior parte di loro – per la cronaca metto i nomi, per la privacy sono quelli -, ovvero Francesco, Mattia, Riccardo, Dome, Manuel, Marco, Giuseppe e Simone, anzi, sin dalle prime battute in chat ha chiarito che non aveva intenzione di trasformarsi nel mio fidanzato e/o Babbo-Natale a tempo determinato, ma che aveva trovato divertente questa dichiarazione originale e, di fatto, era lì a farsi una chiacchierata e a conoscere una ragazza che, per quel dettaglio, è sembrata ironica e divertente.

Dome mi ha anche scritto a un certo punto:

Sai che c’è? A me piacerebbe conoscerti, ma non prima del 2019. Magari aspettiamo che inizi a fare un po’ più caldo, ok?

Alessio e un altro Marco, invece, non hanno sentito l’esigenza di specificarmi nulla, ma di fatto non mi sembra stiano spingendo per un fidanzamento lampo, né per capire se il pranzo da Natale si farà dai miei e la cena della vigilia a casa dei loro genitori o viceversa.

Nicola, per lui menzione a parte, è stato l’unico a “candidarsi” alla posizione di fidanzato natalizio:

Eccomi. Io sono disposto a fingermi tuo fidanzato per Natale. In cambio però alla vigilia o a Santo Stefano tu ti presenti a mia mamma, nonna e zie varie. Ok?

In questi giorni Nicola e io abbiamo messo a punto la versione definitiva del nostro fidanzamento a uso e consumo dei nostri parenti: lui ha una bella posizione lavorativa solida e sicura, io lavoro ma senza particolari ambizioni di carriera perché vogliamo avere almeno 3 marmocchi, se troviamo il ristorante ci piacerebbe sposarci tanto a Natale del 2019 e, visto che entrambi abbiamo in totale due nipotine e un nipote, ovvio che chiederemo loro di farci da damigelle e paggetti.
Perché le domande stupide e zeppe di stereotipi, che aspettano noi single a Natale, meritano solo una risposta altrettanto stupida e zeppa di stereotipi!

Sapete che c’è? Che ovviamente stiamo scherzando e no, non saremo il fidanzato natalizio di nessuno, ma un caffè dal vivo con Nicola me lo prenderò presto, ché di sicuro ho trovato una persona che mi fa ridere e con cui è bello parlare.
In ogni caso, per sicurezza, facciamo non prima della Befana.

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