Un esempio da seguire sia per i tempi di crisi nei quali bisogna ingegnarsi in qualche modo, sia per aiutare l’ambiente, sempre più martoriato dall’inquinamento. L’eccellenza in questo caso va alla famiglia Grisorio di Torino, idraulico lui, dietista lei, con due bambini piccoli. L’unica famiglia che non è  allacciata alla rete che distribuisce il gas in città, a raccogliere e utilizzare l’acqua piovana e a scambiare l’energia che produce attraverso i suoi pannelli solari con quella che arriva attraverso un gestore.  L’acqua si beve dal rubinetto. Si ricicla il più possibile.

Hanno riacquistato e rimesso a nuovo 130 metri di casa, interamente a mano con l’aiuto dei parenti. Conviene: a fine anno, la bolletta della luce costerà loro meno della metà di quella di una casa “normale”, grazie ai kilowatt prodotti in proprio e agli sconti statali. Tutto è pensato per ridurre o eliminare, quando si può, lo spreco di energia: i pannelli sul tetto accumulano calore, l’acqua del serbatoio riscalda le stanze attraverso i pavimenti e entra nella lavastoviglie alla giusta temperatura (in questo modo non si utilizza la resistenza interna), mentre i pasti si preparano su una piastra, che non brucia le pentole, ma scalda direttamente i cibi. Gli intonaci sono traspiranti.

La famiglia possiede un serbatoio di circa 5000 litri inoltre, dove viene raccolta l’acqua piovana, il ghiaccio, la neve. Quest’acqua alimenta i bagni e la lavatrice. Ci si riscalda con il minimo indispensabile, per loro la temperatura “ottimale” è di 18 gradi.  La macchina è una sola, e si usa la mattina per andare al lavoro e accompagnare i bambini a scuola. Per il resto si va a piedi.

Per alcuni un esempio da seguire, per altri una disciplina troppo rigida per poterla praticare in città. Dipende da quanta voglia abbiamo di darci effettivamente da fare per cercare di dare un piccolo contributo per risparmiare energia e per consumare meno. Da questo punto di vista si può anche dire che la crisi aiuta un pochino a ridimensionare i bisogni e a togliere il superfluo. Di sicuro l’esempio di questa famiglia è da tenere ben presente.

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