Georgia Tann, "l'angelo delle adozioni" che rubava i figli ai poveri per venderli alle star

L'incredibile storia della donna che, tra il 1924 e il 1950, riuscì a crearsi un impero nel mondo dell'adozione. Molte donne famose si affidarono a lei, ma in realtà Georgia Tann sottraeva i bambini alle famiglie povere per poi truffare i ricchi

La storia di Georgia Tann è una di quelle favole gotiche che sembrerebbero uscite direttamente dalla penna dei Fratelli Grimm o di Charles Dickens. Purtroppo, però, non ci fu un lieto fine per i bambini che ebbero la sfortuna di incrociarla sul loro cammino. Ecco perché la Tann viene considerata, senza alcuna esagerazione, una delle menti criminali più inquietanti del Novecento. Quel rassicurante e normale viso di donna, che a prima vista potrebbe ricordare quello di una simpatica zia, nascondeva infatti un vero e proprio mercato nero di bambini.

A capo dalla sezione di Memphis della Tennessee Children’s Home Society, all’apparenza un’associazione caritatevole che si occupava di adozione, Georgia Tann riuscì a creare un commercio di giovani vite. I piccoli venivano rapiti per la strada, dagli ospedali o nei cortili delle chiese in cui giocavano. Venivano persino sottratti alle loro mamme subito dopo il parto, passando dalle mani delle infermiere a quelle di sconosciuti “assistenti sociali”, per poi svanire in un istante.

Subito dopo essere stati rapiti, i bambini finivano in lugubri orfanotrofi, oppure direttamente nelle case delle nuove e facoltose famiglie. Senza nessuna spiegazione e senza domande da parte dei genitori adottivi. E, soprattutto, senza più rivedere i loro veri genitori, che normalmente erano poveri e vivevano nel sud degli Stati Uniti. Questo mercato nero rimase in attività per quasi trent’anni, dal 1924 al 1950, senza che nessuno si accorgesse di nulla.

Sebbene non si sia mai stimato un numero preciso di casi, sembra che la Tann e la sua organizzazione abbiano rubato oltre 5.000 bambini e che almeno 500 di loro siano morti in seguito a malattie, assenza di cure e molto probabilmente anche per abusi. I più vulnerabili erano chiaramente i neonati: come raccontato dal New York Post, solo nel 1945 sembra che ne siano morti 50 per dissenteria.

Georgia Tann era riuscita a conquistarsi la fiducia di genitori adottivi facoltosi, corrompendo medici e infermiere affinché dichiarassero che i neonati erano stati abbandonati subito dopo il parto. Per i bambini più grandi, che venivano rapiti per strada, raccontava storie strappalacrime di genitori morti tragicamente. Tutto, ovviamente, dopo aver falsificato qualsiasi documento riguardante la loro identità. Una brutta storia, che ancora oggi non è stata chiarita quanto dovrebbe.

Ma chi era Georgia Tann? Nata nel 1891, proveniva da una famiglia privilegiata del Mississippi. Suo padre era giudice e si era occupato proprio di orfani, tanto che aveva deciso di adottarne uno (Rob Roy Tann, fratello di Georgia). Georgia avrebbe voluto lavorare in ambito legale, come suo padre, ma lui l’aveva costretta a studiare musica. Ribellandosi a questa scelta imposta dall’alto, decise di restare nell’ambito dell’assistenza sociale, occupandosi di trovare una casa ai bambini senza famiglia.

Avendo intuito la possibilità di guadagno, era arrivata persino a far pubblicare annunci dei bambini sui giornali, accompagnati dalla frase “Volete un vero regalo di Natale, in carne e ossa?”, come se i bambini fossero “cose” da comprare. E la sua tattica funzionò, facendola diventare un’autorità nel campo delle adozioni. Tra le sue “clienti” ci furono persino le attrici Joan Crawford (che da lei adottò Cathy e Cynthia) e Lana Turner.

Georgia Tann morì nel 1950 per un tumore all’utero, senza dover affrontare nessun processo e senza lasciare nemmeno un centesimo in beneficenza. La Tennessee Children’s Home Society venne chiusa poco dopo, mentre sui giornali (primo fra tutti il Chicago Tribune) si diffondeva la notizia dei gravi crimini compiuti. Tuttavia non si fece nulla per restituire i bambini alle legittime famiglie e la storia venne presto dimenticata. Solo molti decenni dopo, la giornalista Barbara Bisantz Raymond raccontò la terribile storia di questa donna nel libro “The Baby Thief”.

Ironicamente, la Tann contribuì suo malgrado a rendere l’adozione una pratica comune negli Stati Uniti, soprattutto per le persone che non potevano procreare. Prima di lei, infatti, non era comune vedere coppie che sceglievano di adottare. Una magra consolazione, considerati tutti i piccoli che hanno sofferto o che sono morti per colpa sua.

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