Trielina: a cosa serve, come si usa in modo sicuro e quali sono i rischi

Esistono diverse soluzioni per smacchiare e sgrassare i tessuti più ostinati. Una di queste è la trielina, utilizzata in campo professionale, ma anche a casa. Vediamo come utilizzarla in sicurezza, i rischi e i costi per acquistarla.

Usata principalmente come smacchiatore, anche se nell’industria ha altri utilizzi, la trielina è un prodotto noto, che si può trovare facilmente anche da usare in modo casalingo. Si tratta però di una sostanza pericolosa, da tenere fuori dalla portata di bambini e animali, e da usare con attenzione, perché può risultare tossica.

Gli studi scientifici stanno ancora sperimentando le possibili conseguenze rischiose della trielina: nel frattempo, vediamo a cosa serve e come usarla in casa per non farsi male.

Cos’è la trielina?

Il tricloroetilene, più conosciuto con il nome commerciale di trielina, è un prodotto sintetico che fa parte degli alogenoalcheni. Ha la stessa struttura chimica dell’etene, in cui i 3 atomi di idrogeno sono sostituiti da 3 atomi di cloro, che ne danno il nome ufficiale.

Tralasciando le spiegazioni scientifiche, enunciate per informazione, la trielina, insieme al tetracloroetilene, è conosciuta come uno dei solventi più famosi ed efficaci per smacchiare i tessuti, a casa e nel lavaggio a secco.

Questa sostanza è incolore, non infiammabile, presenta un odore caratteristico, simile al cloroformio, che si può sentire ancora sui tessuti quando si portano a lavare gli indumenti in lavanderia, o quando si utilizza nel lavaggio a casa.

La trielina è stata inserita tra i prodotti cancerogeni per l’uomo, anche se non esistono studi che possano accertarne ufficialmente il legame. Sono stati fatti invece esperimenti e studi che dimostrano la tossicità al fegato dei topi, e la maggiore probabilità di contrarre la malattia di Parkinson.

È accertata inoltre la pericolosità per quanto riguarda i sintomi relativi all’inalazione o alla troppa esposizione alla trielina sull’essere umano. Si tratta quindi di un solvente utile, che aiuta soprattutto a smacchiare i vestiti, ma è necessario fare molta attenzione, specialmente nell’utilizzo casalingo.

Oggi, a livello professionale, si sta cercando di sostituire sempre di più la trielina con solventi di origine naturale, o con prodotti più sicuri.

A cosa serve la trielina

La trielina è usata principalmente come smacchiatore e sgrassatore in ambito professionale e casalingo. Si usa infatti per rimuovere diverse sostanze, anche le più difficili da sciogliere, ed eliminare macchie di vario genere, che con altri solventi non verrebbero via.

In generale, a livello industriale serve a: togliere macchie da tessuti e fibre, nelle lavanderie; sgrassare pezzi di metallo e plastica, sciogliendo l’unto; pulire le pelli, eliminare vernice, colla, smalto e inchiostro. Ma anche per fabbricare collanti da calzaturifici ed estrarre e purificare oli vegetali.

Gli utilizzi sono quindi di diversa natura, non soltanto per pulire, anche se, come vedremo nel prossimo paragrafo, la trielina si è imposta sul mercato soprattutto come smacchiatore. Esiste la possibilità di usare la trielina a casa, ma con attenzione per la sua tossicità: è sempre preferibile utilizzarla all’aperto, o in ogni caso con le finestre completamente aperte.

Oltre che per gli indumenti la trielina può essere usata anche per trasferire su tessuto le immagini stampate su carta, tamponando con dell’ovatta imbevuta con la trielina.

Come si usa come smacchiatore

È uno dei più potenti ed efficaci smacchiatori, viene usata infatti nelle tintorie per il lavaggio a secco che però la maneggiano a livello professionale. Per usarla su macchie domestiche bisogna per prima cosa escludere quei capi che siano troppo delicati perché li rovinerebbe irrimediabilmente, guardando anche i simboli del lavaggio sull’etichetta. Come abbiamo detto, bisogna fare grande attenzione, e seguire alcune indicazioni fondamentali.

Innanzitutto, è bene procurarsi gli strumenti necessari: dei vestiti sacrificabili, che potrebbero scolorirsi con gocce di trielina, meglio ancora una tuta protettiva, se si pensa di usare grandi quantità di prodotto. Importantissimi sono poi i guanti, per proteggere le mani, che andrebbero facilmente a contatto con la sostanza.

Utile è inoltre una mascherina, che evita l’inalazione eccessiva di trielina e, degli occhiali protettivi. Infine, per smacchiare con la trielina è necessario un panno bianco in cotone.

Una volta in sicurezza e con gli oggetti pronti, ecco i passi da seguire per smacchiare:

  • imbevete di trielina il panno di colore bianco;
  • mettete l’indumento da smacchiare al rovescio e fate una prova di contatto con la trielina in una porzione di tessuto nascosta per verificare che non scolori;
  • sempre da rovescio, strofinate delicatamente la macchia con il panno imbevuto: quando la macchia sarà scomparsa dal rovescio potrete procedere delicatamente anche con l’indumento dritto;
  • terminata l’operazione, mettete l’indumento all’aria aperta per far disperdere completamente le sostanze a contatto col tessuto. Si consiglia di evitare l’esposizione alla luce diretta del sole, che tende a seccare e scolorire i tessuti.

Trielina: rischi e controindicazioni

Il tricloroetilene, come sostanza tossica, comporta dei rischi importanti, anche se nessuno è ancora stato comprovato scientificamente come controindicazione tale da sospendere del tutto l’utilizzo di questa sostanza. Fa parte, come tante altre cose della nostra quotidianità, dei prodotti possibilmente cancerogeni.

Inoltre, diversi studi hanno rilevato come la trielina possa influire, tra i lavoratori esposti alla sostanza per diverso tempo, a una maggiore insorgenza di patologie autoimmuni.

Studi più recenti hanno anche mostrato una correlazione con un altro tipo di malattie, in particolare il Morbo di Parkinson. La ricerca, pubblicata sul Journal of Parkinso’s Deasease è stata effettuata da Ray Dorsey, Ruth Schneider e Karl Kieburtz dell’Università di Rochester. Mette in relazione l’esposizione alla trielina con i casi di questa malattia, che sono aumentati esponenzialmente negli ultimi decenni.

In generale, l’uso della trielina, diminuito molto recentemente proprio per le scoperte sui possibili rischi del solvente, è pericoloso. Questa sostanza si può ritrovare nelle urine e persino nel sangue delle persone che ne vanno a contatto durante la loro vita.

Per quanto riguarda i rischi in casa, c’è la possibilità che qualcuno si possa far male accidentalmente. Di conseguenza, è assolutamente necessario tenere il tricloroetilene in un luogo lontano dal sole, ma soprattutto fuori dalla portata di bambini e animali.

Dove si compra e il prezzo

La trielina non è un prodotto vietato, né che necessita di particolari autorizzazioni. Di conseguenza, è possibile acquistarne un flacone in qualsiasi negozio di ferramenta, o supermercati con prodotti specifici per la pulizia, sia fisici che online. Oggi si trova facilmente anche su Amazon e su altri siti di vendita.

Il prezzo, a seconda della dimensione del flacone e della quantità acquistata, può variare. Si trova infatti a partire da 3€ circa, fino ad arrivare ai 10€ in flaconi casalinghi. Per bottiglie più grandi, quantità per l’utilizzo professionale, i prezzi salgono, arrivando anche a costare quasi 30€. In ogni caso, è un prodotto facilmente reperibile, per questo è importantissimo usarlo con consapevolezza e attenzione.

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