È morto Elio Fiorucci, "angioletto" street che ha fatto della felicità una moda

Fu il "non-stilista" amato da Andy Warhol, Truman Capote e Madonna, coniò uno stile capace di coniugare l'industria della produzione in serie con la personalità del capo, il fenomeno di massa con il gesto rivoluzionario, sempre ironico e innamorato della vita. Con Elio Fiorucci se ne va l'uomo che fece del colore e della felicità una moda.

Ci sarebbe da fare una vignetta che lo ritragga insieme ai suoi angioletti con le ali rosa e la stella puntata sulla coroncina. Ci sarebbe da disegnarlo sorridente e con tanto colore. Probabilmente qualcuno lo farà. Intanto la moda piange il suo folletto più vivace: è morto Elio Fiorucci. Aveva 80 anni. “Stava bene e non aveva problemi di salute”, fa sapere il suo ufficio stampa. A portarselo via, probabilmente, un malore.
Se n’è andato da ragazzino di 80 anni nella sua casa di Milano, in viale Vittorio Veneto. Esattamente sotto ci sono i nanetti con le mani in tasca di Love Therapy, la sua ultima creatura, a raccontarne l’anima variopinta e allegra, così fuori dai canoni sofisticati e astratti delle passerelle che, pure, lo hanno accolto e applaudito come un guru.

Eppure Elio Fiorucci rifiutò sempre la definizione di stilista. “Sono un commerciante che ha l’umiltà di guardare con attenzione alla vita, ai comportamenti”, diceva, come scrive oggi il Corriere della Sera riportando una sua citazione. Ed, effettivamente, devi essere uno con una buona dose di estro, ironia, ma anche capacità di osservare lo spirito e le istanze del tuo tempo se, da figlio di un commerciante di pantofole tradizionali, quando inizi a lavorare con il padre pensi a un paio di galosce in plastica coloratissime. Ma, soprattutto, devi essere uno così se, a trent’anni, ti trovi ad aprire quello che può essere definito il primo concept store italiano, nella centralissima Galleria Passerella, praticamente in piazza San Babila, portando a Milano lo spirito trasgressivo, sperimentatore e libero di Londra, tracciando un solco indelebile in quella che sarà poi una rivoluzione nei costumi e nelle abitudini dello shopping milanese e non solo.

Forse non fu uno stilista nel senso classico del termine, ma più di molti stilisti Fiorucci scrisse un capitolo importante della moda italiana e mondiale: primo tra tutti a capire il fascino e la svolta democratica dello street style, coniò uno stile capace di coniugare l’industria della produzione in serie con la personalità del capo, la riconoscibilità e la diffusione di maglie, jeans e accessori con il loro valore artistico, il fenomeno di massa con il gesto rivoluzionario, sempre ironico e innamorato della vita.

Fu, a tutti gli effetti, l’artista di una pop-art della moda e, non a caso, dopo lo store di Milano – chiama a disegnarlo Amalia Del Ponte -, arrivarono quelli di Londra (1975) e New York (1976), frequentato dallo stesso Andy Warhol, che sceglie la vetrina del negozio Fiorucci per il lancio della sua rivista di Interview. E non è l’unico. Per lo store Fiorucci di New York passano spesso Truman Capote e una giovanissima Madonna che, per i 15 anni di Fiorucci, fa il suo primo concerto nel 1983 nello Studio ’54.

È nel 1970 che Fiorucci diventa un marchio e inizia la sua produzione industriale. Il logo, inconfondibile, anticipa la portata rivoluzionaria del brand, dando colori e ironia contemporanea a due angioletti vittoriani, uno moro e uno biondo, reinterpretati dall’architetto Italo Lupi. Saranno sulle maglie, sulle borse e sugli accessori di tutta Italia e di tutto il mondo. Dolcissimi, irriverenti, scanzonati. Come lui.

Gli angioletti di Fiorucci
Fonte: Web

La morte di Elio Fiorucci non è stato il primo lutto. Ce n’era già stato uno, nel 2003, quando il negozio di Galleria Passerella diventa lo spazio H&M, dopo che Fiorucci fu costretto a vendere ai giapponesi nel 1990.
Ma Elio Fiorucci ci aveva regalato, poco più in là, i nanetti di Love Therapy, la sua ultima, bella, colorata e gioiosa creatura. E, c’è da dirlo, tale padre, tale figlio!

Oggi i nanetti Fiorucci sono lì, sorridenti, sotto le finestre della casa in cui lui se n’è andato, a ricordarci il sorriso di chi ha fatto della moda un fatto democratico e una forma d’arte per tutti, ma non per questo meno valida o svilita. Perché se la felicità diventa moda non è meno preziosa.

I nanetti di Love Therapy by Fiorucci
Fonte: Web

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