Il suo vero nome era Tamara Rosalia Gurwik-Gorska, ma oggi la ricordiamo come Tamara de Lempicka. Anzi, per molti altri era solo la Baronessa con il pennello, affascinante pittrice e simbolo dell’Art Déco, corrente artistica che trovò in lei l’incarnazione perfetta di tutto ciò che era glamour e moderno. La sua vita, soprattutto nelle fasi della giovinezza, era praticamente avvolta dal mistero, cosa che contribuì ulteriormente ad accrescere l’alone di fascino e impenetrabilità che l’accompagnarono per sempre.

Diceva di essere nata a Varsavia nel 1902, mentre altri documenti la farebbero nascere a Mosca quattro anni prima; che il padre aveva abbandonato la famiglia, mentre fonti piuttosto attendibili parlano di suicidio. Di sicuro c’è che, dopo aver studiato tra Polonia e Svizzera, si appassionò quasi subito all’arte, imparando a maneggiare gli acquerelli piuttosto presto, anche grazie a un viaggio tra Italia e Francia assieme all’amata nonna Clementine.

Si stabilì a San Pietroburgo appena diciottenne, contro la volontà dei genitori, e lì inizio la sua vita da ammaliatrice di uomini e donne, e da pittrice dal grandissimo talento.

 

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In Russia Tamara conobbe l’ufficiale russo Tadeusz Lempicki, nobile avvocato polacco di ventidue anni, di cui divenne la moglie; subito dopo il matrimonio, però, lei lo tradì con un non meglio noto diplomatico siamese, salvo poi sfoderare tutte le sue doti seduttive per far liberare il marito arrestato dai bolscevichi per le sue idee antirivoluzionarie.

Non fu sufficiente a salvare il matrimonio, così come neppure lo fu la nascita di Marie Cristine detta Kizette: i due si separarono nel 1928, e Tamara poté finalmente dar sfogo alla propria verve anticonformista e scandalosa. Visse una vita al limite, in cui non mancarono ovviamente gli eccessi: pare amasse dipingere ascoltando la musica di Wagner a tutto volume, e che fosse dedicata al consumo di cocaina.

Tra le più collezionate dalle star di Hollywood, in primis Madonna, visse una vita ricca di incontri e occasioni mondane, amando indistintamente uomini e donne, tra cui anche Suzy Solidor, a sua volta famosa musa bisessuale della scena parigina.

A Parigi riuscì a esporre per la prima volta i suoi quadri, al Salon d’Automne del 1922, facendo decollare la sua carriera professionale. Iniziò quindi a frequentare un circolo di artisti internazionali, che avevano scelto la capitale francese per vivere e lavorare. Tra di loro c’erano Picasso, Modigliani e Brancusi, solo alcuni dei suoi numerosi amici famosi.

Ma nella vita di Tamara ci furono anche moltissime relazioni, con uomini e donne. Era sicuramente una donna emancipata e molto all’avanguardia rispetto ai tempi.

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Tamara de Lempicka: la pittrice scandalosa
Fonte: web
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