La pena di morte in Italia e l'ultima esecuzione capitale

La pena di morte in Italia e l'ultima esecuzione capitale
Fonte: "Trionfo della morte", Pieter Bruegel il Vecchio, Museo del Prado (Madrid)
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Secondo i dati diffusi da Amnesty International, nel 2019 sono state almeno 657 le esecuzioni nel mondo, e oltre 2300 le condanne a morte comminate, valori che non includono la Cina dove i dati sulla pena capitale continuano a essere classificati come segreto di stato.

L’Iran, con l’esclusione appunto della Cina, è il paese con il numero più alto di esecuzioni (almeno 251), mentre l’Arabia Saudita con 184 persone messe a morte ha raggiunto il valore più alto mai registrato da Amnesty International, in un anno, nel Paese.

Quello che forse non tutti conoscono, però, è l’iter complesso che ha portato la pena di morte in Italia alla completa abolizione. Di fatto, però, l’ultima esecuzione è avvenuta nel 1947.

Quel bacio di Beatrice Cenci prima di essere decapitata per patricidio

Un articolo di qualche anno fa dell’Avvenire ci ricorda il lunghissimo percorso verso la cancellazione della pena di morte in Italia, durato ben 142 anni e formalmente conclusosi solo nel 2007, quando una legge costituzionale ha rimosso l’ultimo accenno alle esecuzioni nel nostro ordinamento. Così recita l’articolo 27 della nostra Costituzione:

La responsabilità penale è personale.
L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

Sfogliate la gallery per ripercorrere la storia della pena di morte in Italia…

Articolo originale pubblicato il 9 Ottobre 2019