La morte di Nadia Toffa, il 13 agosto, ha sconvolto davvero tutti.

Il pubblico in primis, che prima ha imparato a conoscerla e ad apprezzarla come l’inviata delle Iene agguerrita e tenace e successivamente ne ha seguito con ammirazione ed empatia il percorso coraggioso attraverso la malattia che alla fine purtroppo ha avuto la meglio su di lei; poi i colleghi, non solo quelli del programma di Italia Uno, ma tanti volti noti del mondo dello spettacolo che, alla notizia della sua scomparsa, hanno letteralmente invaso i social con post, dediche, messaggi commossi e addolorati.

Tutti, praticamente, hanno voluto lasciare su Instagram o Facebook il loro ricordo di Nadia, un pensiero, qualche parola, una fotografia sorridente insieme a lei.

Eppure, anche in un momento che avrebbe dovuto essere di cordoglio, di silenzio e di rispetto, c’è chi non ha perso l’occasione per gettare l’amo per qualche polemica. E per una volta non parliamo degli haters della Toffa, quelli che nei mesi del suo calvario l’hanno denigrata mostrando il lato più meschino dell’essere umano, su quelli scegliamo volontariamente di soprassedere, perché di fronte all’ignoranza e all’idiozia c’è purtroppo ben poco da fare.

Parliamo invece di chi, dopo i funerali della conduttrice che si sono svolti nella sua Brescia, in un Duomo che ha ospitato una vera e propria fiumana di persone, ha notato le “assenze eccellenti” più delle presenze.

I vip che, dopo aver speso belle parole e aver lasciato messaggi toccanti via social, non hanno presenziato alla cerimonia funebre di Nadia; a cominciare da Ilary Blasi, “rea”, secondo l’opinione popolare, di non aver lasciato le vacanze a Sabaudia per assistere al funerale della collega di bancone alle Iene. Ma l’elenco è lungo e comprende tanti altri vip: da Barbara d’Urso a Silvia Toffanin, da Nicola Savino a Biagio Antonacci. Tanti sono i vip i cui social in queste ore vengono presi d’assalto perché colpevoli, secondo qualcuno, di aver preferito le vacanze all’omaggio a una collega e amica.

Ilary aveva salutato Nadia con un post Instagram, un’immagine che le ritrae insieme, sorridenti,

Ciononostante, dicono i critici, la conduttrice non si è poi fatta vedere a Brescia, scatenando l’indignazione e lo sdegno del popolo del Web.

L’unica parola che mi viene per definire voi vip è schifo! Non avete alzato il culo per il funerale di quella povera ragazza, preferisco essere una poveraccia ma con un anima che un essere viscido da palcoscenico…

Sbaglio o mancavi ai funerali della tua grande collega?

Già… Mica poteva lasciare ombrellone e lettino?

Il mare lì deve essere una vero spettacolo se ti ha addirittura impedito di andare al funerale di una tua “amica”… Tante belle cose eh

Il tenore dei commenti, tantissimi, piovuti sulla pagina Instagram di Ilary sono più o meno questi, intervallati solo da qualcuno che ricorda che c’è un modo per vivere il dolore che è assolutamente soggettivo e personale e che nessuno dovrebbe mettersi nella posizione di giudicare.

E il fatto, in effetti, è proprio questo: oltre a porsi la classica domanda “Ma Nadia avrebbe voluto tutto questo putiferio, queste polemiche e gli insulti gratuiti?”, c’è anche da domandarsi perché qualcuno si senta costantemente in diritto di ergersi a maestro di vita sindacando sui comportamenti e le scelte altrui. Scelte che, peraltro, non sempre chiaramente risultano comprensibili da fuori, semplicemente perché non si conoscono i motivi che vi sono alla base.

Oltre a esserci un modo del tutto soggettivo di vivere il dolore, c’è magari anche il desiderio di sottrarsi a quei meccanismi dello spettacolo e di farsi discretamente da parte per non rubare l’occhio e l’attenzione.

I motivi possono essere centinaia e tutti diversi, e nessuno comunque dovrebbe sminuire in modo alcuno il dispiacere o l’amarezza per la perdita, che possono esserci a prescindere dal prendere parte a un funerale. Anzi, farlo solo perché così “la gente è contenta” significherebbe, forse, strumentalizzare il momento rendendolo un’operazione di marketing.

Del resto chi accusa i vip assenti ai funerali di Nadia di aver “sfruttato” la sua morte per accaparrarsi like e cuori sui social con i post di cordoglio non sta, in fondo, facendo la medesima cosa distogliendo l’attenzione dal lutto per assurgere al ruolo di moralizzatore della Rete?

Ripensiamo alla presunta lettera che sarebbe stata inviata alla redazione di Dagospia da quella delle Iene, in cui queste ultime lamentavano proprio l’assenza di molti volti noti dello spettacolo che, pure, sui social avevano voluto lasciare il loro messaggio dopo la scomparsa di Nadia.

[…] Dov’erano la D’Urso, la Panicucci, la Hunziker, Gerry Scotti e Biagio Antonacci e la lista è così lunga da rabbrividire.

Si leggeva nella lettera che sarebbe pervenuta, a firma “redazione Iene”, a Dagospia; peccato che il link in cui si trovava l’articolo sia stato rimosso, perché, come spiega Bufale.net, non c’è nessuna conferma ufficiale che il mittente della lettera sia proprio la redazione del programma di Italia Uno. Anzi, una delle spiegazioni più plausibili è che qualcuno abbia inviato la lettera spacciandosi per le Iene, che quindi non c’entrerebbero nulla con la questione.

Ma le bufale nate dopo la morte della conduttrice sono diverse, tutte circolanti sui social: a cominciare dalla finta lettera dei genitori, smentita ancora una volta da Bufale.net, per arrivare a quello che è stato spacciato come l’ultimo messaggio di Nadia. Anche questo finto.

A ben vedere, quindi, i soliti criticoni del Web sono così sicuri di poter accusare di strumentalizzazione la Blasi, o chi per essa, quando poi i social è pieno di post creati ad hoc per acchiappare like e guadagnarsi la viralità “sfruttando” l’evento luttuoso?

Sia chiaro, si può essere d’accordo o meno sul comportamento di Ilary e degli altri vip, pensarla come ci pare e avere la massima libertà di non condividere la sua scelta; ciò che non si può (e non si dovrebbe) fare, è credere di conoscerne i motivi e, forti di questo, giudicare.

Quegli insulti assurdi a Ilary Blasi e ai vip per il funerale di Nadia Toffa
Fonte: instagram @redazioneiene/ @matteo_viviani_iena
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