Fotografo immortala le stesse persone sulla stessa strada per 9 anni

Fotografo immortala le stesse persone sulla stessa strada per 9 anni
Peter Funch
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L’avanzare del tempo può spaventare. Invecchiare può essere considerato come una grande avventura o come un destino crudele che non si vuole affrontare. Ogni nuova ruga e ogni capello bianco sono il simbolo del tempo che passa, delle esperienze vissute e della maturità raggiunta.

Chi, davanti a una vecchia foto, non ha mai esclamato “Oddio, guarda com’ero!”? Tutti noi ci confrontiamo con la realtà del tempo e Peter Funch ha cercato di rappresentare questo concetto nella seria di foto “42nd and Vanderbilt” (dal nome della strada dove fotografa le persone). Per quasi dieci anni tutte le mattine dalle 8.30 alle 9.30 ha fotografato i passanti davanti alla stazione centrale di New York. Il risultato è al contempo divertente e sconcertante: da un lato fa sorridere notare come le persone siano cambiate, dall’altro proprio questo può far riflettere.

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Peter Funch è un fotografo danese nato nel 1974 in un piccolo paesino di campagna. Ha studiato fotogiornalismo a Copenaghen e nel 2006 si è trasferito a New York. Ha una compagna e un figlio di 8 anni, si sposta prevalentemente in bicicletta (a suo dire, in onore delle sue origini danesi). Nella grande mela ha cominciato a sviluppare progetti fotografici che ritraevano strade sfruttando la prospettiva e giocando con essa. Il suo primo lavoro, “Babel tales redux“, si compone di 40 foto scattate in cinque anni (alcune manipolate al computer) che vogliono rappresentare il comportamento umano e l’intersezione tra realtà è finzione.

Funch con “42nd and Vanderbilt” ha voluto rintracciare anche qualcosa di regolare nel mezzo del caos di pendolari che affollano la stazione. L’obiettivo utilizzato (definito teleobiettivo) gli ha permesso di restare a distanza delle persone, in modo da non interferire in alcun modo con la loro quotidianità.

“Può essere difficile da credere – ha affermato Funch – ma ho ritratto diverse persone fare la stessa cosa ogni mattina per quasi dieci anni. È una cosa tipica di New York, la gente ama la propria routine“.