Perché le donne di Botero sembrano obese ma non lo sono

Perché le donne di Botero sembrano obese ma non lo sono
Fonte: Collezione privata
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***Aggiornamento del 30 marzo 2021***

Nel 2021 Fernando Botero compie 89 anni, molti dei quali passati a dipingere e a scolpire; quella dell’artista colombiano, nato a Medellin ma cosmopolita per vocazione, è una vita senz’altro piena di colpi di scena, di passioni ma anche di grandi tragedie, dalla perdita del padre, avvenuta quando lui aveva solo quattro anni, fino a quella del terzo figlio, Pedrito, rimasto ucciso in un incidente stradale nel 1974.

Iconiche, nell’arte di Botero, da molti anni legato alla cittadina di Pietrasanta – a cui ha donato nel 2020 un dipinto, per beneficenza verso le persone coinvolte nella pandemia di Covid-19 – sono certamente le donne dalle forme generose, grasse, che più di tutto costituiscono il segno distintivo del suo lavoro sessantennale.

Non dipingo donne grasse – ha però spiegato Botero nel documentario Botero – Una ricerca senza fine, diretto dal canadese Don Millar, uscito nel gennaio 2020 con Feltrinelli Real Cinema e Wanted Cinema – Io faccio uomini, animali, paesaggi, frutta con lo scopo di comunicare sensualità alla forma. A me piace comunicare questa pienezza, questa generosità, questa sensualità, perché la realtà è arida.

Anche rispetto alla passione per i volumi, Botero dice:

Era una mia inclinazione naturale, non so il perché. Solo quando cambierò le mie idee potrò cambiare stile, ma finché continuo ad avere le stesse idee, le stese convinzioni, continuerò a dipingere nello stesso modo.

Del resto non è la prima volta che l’artista colombiano rivela che la grassezza dei suoi soggetti non è la realtà delle cose, ma solo la sua chiave di lettura del mondo, come avevamo già raccontato nell’articolo originale, che segue.

***Articolo originale del 17 aprile 2018***

Sessant’anni di carriera, quadri venduti in tutto il mondo e una passione per le forme molto voluttuose. Lo stile di Fernando Botero, celebrato artista colombiano, è immediatamente riconoscibile. “Molte persone mi conoscono come il pittore delle ‘donne grasse‘ e la cosa non mi disturba”, ha raccontato in un articolo di W Magazine. Quello che forse non tutti sanno, però, è che quello che vediamo non corrisponde esattamente alla realtà. Non sono corpi obesi, ma semplicemente la sua chiave di lettura.

“Nel 1956 ho realizzato il ritratto di un mandolino, con contorni molto generosi, in un contesto con oggetti molto piccoli”, ha raccontato Botero alla rivista. “Il contrasto tra grande e piccolo mi è sembrato molto efficace e da quel momento ha contraddistinto più o meno tutta la mia opera”. Le donne di Botero non sono quello che sembrano, quindi, ma rappresentano i contrasti che lui ama dipingere su tela.