Debora Caprioglio: "Era la mia vita privata e potevo farne ciò che volevo"

Da giovanissima bomba sexy ad attrice impegnata a teatro. Nella carriera di Debora Caprioglio non è mancato davvero nulla, soprattutto grazie alla sua straordinaria caparbietà e alla forza di volontà, che le hanno sempre permesso di infischiarsene dei giudizi. Anche quando aveva una storia con un uomo più grande di 45 anni.

Neppure maggiorenne ha fatto letteralmente perdere la testa al grande attore Klaus Kinski, che di anni ne aveva ben 62 e che la volle a tutti i costi nel suo film, Paganini.

Lei, Debora Caprioglio, studiava ancora al Classico di Mestre, quando un giorno, sul Gazzettino, come lei stessa ha raccontato a quotidiano.net, fu colpita dall’annuncio di un concorso di bellezza. Quel concorso era Un volto per il cinema, e la giovanissima veneta dallo sguardo da cerbiatto e il corpo giunonico da dea greca lo vinse. Proprio lì Kinski la vide, ne rimase impressionato e decise che sarebbe stata sua. Sul set e nella vita, per una storia che sarebbe durata tre anni, nonostante l’enorme differenza d’età, e che Debora porterà sempre nel cuore.

Era inconcepibile che potessi essere innamorata di un uomo tanto più grande di me, così discusso e contrastato – ha raccontato l’attrice in una recente intervista per Vanity Fair – Eppure era proprio quello il suo fascino. Ragione per cui ho lasciato che parlassero: era la mia vita privata e potevo farne ciò che volevo.

Del resto, Debora ha sempre avuto le idee chiare, fin da quando ha scelto di togliere una “h” dal suo nome. Dove molte aggiungono, per dare fascino ed esoticità al proprio nome, lei, controcorrente, ha invece scelto di eliminare.

Sin da scuola la toglievo, senza quella consonante aspirata sento il mio nome più italiano e completo. Mi ha sempre dato un senso ‘asmatico’.

Ma ovviamente la caparbietà e la forza di Debora sono emerse soprattutto quando, poco più che ventenne, sceglie Tinto Brass per essere lanciata definitivamente nel mondo del cinema.

Parliamo degli anni Novanta – ha spiegato lei a quotidiano.net – Lui stava facendo dei casting per cercare la protagonista di Paprika e aveva visto una mia foto sul giornale. Allora non c’erano ancora i cellulari e quindi cercò sulla guida telefonica il cognome della mia famiglia. Lo trovò al primo colpo, ma allora io stavo già a Roma. Così rispose mia madre. ‘Sono Tinto Brass’, disse lui. E mia mamma: ‘Sì, e io sono la Regina d’Inghilterra’, e riattaccò. Per fortuna Tinto Brass richiamò, in realtà per il teatro. Ma il provino e la mia fisicità gli piacquero talmente tanto che mi scelse per Paprika.

Così, nel 1991, un giovanissima Debora interpreta Mimma, cameriera che, nel dopoguerra, lavora in una casa di tolleranza. La Caprioglio non si è mai pentita di quella scelta, anche se, ha confessato a Vanity:

Fu una scelta dettata dall’incoscienza, non avevo idea che stessi recitando per un regista di culto. E ne vado fiera. Lavorare con lui significava acquisire uno status symbol, come era già avvenuto per Stefania Sandrelli, Serena Grandi e Francesca Dellera. Era un trampolino di lancio pazzesco. Il film incassò mi pare 10 miliardi di lire con biglietti che costavano 8 mila lire. Diventavi un’attrice al top.

Naturalmente, il genere di film di Tinto Brass, oltre che la ricercata notorietà, portò a Debora anche il più classico dei pregiudizi che, bene o male, aveva rappresentato la spada di Damocle per tutte le attrici che avevano girato per il maestro del cinema erotico italiano.

Avendo iniziato la carriera con Brass si concentravano tutti sul mio corpo. Il commento era: ‘Non ha talento né qualità’ – dice Debora che, pure, non ha mai pensato, per una sola volta, di rinnegare il suo passato – Sono consapevole di aver incontrato diversi pigmalioni, ma sin da piccola volevo fare l’attrice; dopo la regia di Tinto non ho avuto più dubbi.

Dopo anni passati come protagonista di alcune tra le più note commedie all’italiana degli anni Novanta, ma anche come interprete drammatica (nel 1994 ha infatti recitato in Con gli occhi chiusi, di Francesca Archibugi) Debora preferisce intraprendere la strada del teatro, cercando però sempre di non finire nel dimenticatoio del grande catino televisivo; fra ospitate in televisione (è stata presenza fissa della Buona Domenica di Maurizio Costanzo dal 2003 al 2006) e il tentativo con i reality (è arrivata seconda nell’edizione 2007 de L’Isola dei Famosi, dietro Manuela Villa) è sempre riuscita a rimanere una presenza, seppur discreta, nel panorama televisivo nostrano. Attualmente è in tournée con Alla faccia vostra, commedia dell’autore Pierre Chesnot in cui emerge chiaramente l’attaccamento vile e spregiudicato al denaro quando, dopo la morte di un ricco parente, tutti i familiari si accapigliano per l’eredità.

Dal 7 settembre 2008 Debora è sposata con l’attore e regista Angelo Maresca, ma lei stessa ha ammesso di aver cercato l’amore serio solo in età matura. Ha scelto di celebrare il suo matrimonio in chiesa, rispettando la sua profonda fede. Anche se questo, dice, ha sollevato critiche da parte di qualcuno.

Sono sempre stata credente, e a 40 anni, mi sono sposata in chiesa. Questo ha scatenato un grande clamore, come se fossi stata folgorata sulla via di Damasco. La mia spiritualità è tale e quale a prima. Ma non sono un’invasata.

A proposito delle molestie, invece, argomento decisamente caldo negli ultimi mesi, Debora afferma:

Mi sono sempre sottratta un istante prima di riceverla. Non sono una veggente, ma abbastanza scaltra per capire in anticipo quando ci poteva essere questo pericolo, così da evitarlo per tempo. Nella vita le cose che si guadagnano facilmente si perdono facilmente. Le carriere rapide sono belle ma spesso durano poco. Per durare serve il mestiere. La carriera e il mestiere sono due concetti diversi. Il mestiere non si crea in un attimo, e tanto meno a letto.

E a Vanity ha aggiunto:

Rispetto i movimenti come #metoo, ma credo debbano essere presi nella giusta misura. È finita l’epoca della caccia alle streghe.

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