Pensate che il narcisismo sia la piaga del nostro secolo? Temete che i selfie possano rovinare un’intera generazione? Forse avete ragione, ma in realtà il culto della personalità esiste da secoli. Molto prima di Kim Kardashian, per esempio, nasceva Virginia Oldoini, meglio nota come Contessa di Castiglione, considerata la donna più bella e vanitosa dell’Ottocento. Gli smartphone ancora non erano stati inventati, ai suoi tempi, ma per celebrare la sua avvenenza si rese protagonista di centinaia di scatti fotografici.

Commissionate da lei stessa, che organizzava tutto nei minimi dettagli, le foto venivano poi scattate dal fotografo francese Pierre-Louis Pierson. La loro collaborazione durò circa 40 anni, dal 1856 al 1895, e fruttò una delle collezioni più strane e affascinanti del diciannovesimo secolo. Qualche anno fa, novanta di questi scatti sono persino stati oggetto di una mostra del Metropolitan Museum of Art, intitolata La Divine Comtesse.

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Chi era la Contessa di Castiglione? Si chiamava Virginia Oldoini e nacque nel 1837 da un’antica e nobile famiglia fiorentina. Fu costretta a sposarsi, a soli sedici anni, con il Conte Verasis di Castiglione, che lei soprannominava “il povero becco”. Due anni dopo, nel 1856, venne mandata a Parigi da suo cugino, il Conte di Cavour, per sedurre Napoleone III e ottenere da lui la promessa di un’alleanza franco-piemontese. Virginia riuscì pienamente nell’impresa e divenne l’amante ufficiale dell’Imperatore per oltre un anno, suscitando la rabbia e l’invidia di molte donne.

Scandalizzato per la condotta della moglie, il Conte chiese la separazione. Ciò non fermò la Contessa di Castiglione, che continuò a vivere a Parigi, diventando sempre più protagonista della vita sociale e culturale della città. Dotata di grande fascino, intrecciò numerose relazioni con aristocratici, uomini d’affari e politici. A partire dal 1870, la Contessa cominciò a sentirsi insicura del suo aspetto e preferì ritirarsi a vita privata nel suo lussuoso appartamento di Place Vendôme. La sua bellezza aveva cominciato ad appassire e lei non riusciva ad accettarlo. Si dice infatti che uscisse da casa solo di notte, con il favore delle tenebre e con il volto coperto da veli.

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Fino alla sua morte, la Contessa di Castiglione conservò gelosamente la vestaglia di seta verde indossata durante la prima notte passata con Napoleone III. La custodiva in una piccola teca sferica di cristallo, lontana da sguardi indiscreti. Avrebbe voluto essere sepolta proprio con quell’indumento, ma i suoi eredi non rispettarono le sue volontà. Morì nel 1899 nella sua casa parigina di Rue Cambon 14, dove era stata costretta a trasferirsi dopo essere stata sfrattata dall’appartamento di Place Vendôme.

Oggi, a testimonianza della sua vita sopra le righe, rimangono circa 400 foto. Nei bizzarri scatti, la Contessa indossava stravaganti abiti, costumi di scena e maschere. Per lei si trattava di una sorta di auto-promozione (sì, proprio come Kim Kardashian), oltre che di una forma di espressione della propria personalità. In alcune immagini si calava nei panni della vergine timorata, in altri in quelli della misteriosa seduttrice o addirittura in quelli da suora: nessun’altra, prima di lei, aveva orchestrato qualcosa di simile. Vanitosa, certo, ma anche una vera pioniera nel campo della fotografia.

Chi era la Contessa di Castiglione, la Kardashian dell'800 che "inventò" i selfie
Fonte: Pierre-Louis Pierson / Metropolitan Museum of Art, NY
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