Benedetta De Luca: "Non ho sofferto per nulla: voglio mostrare le cicatrici sulle gambe"

Benedetta De Luca: "Non ho sofferto per nulla: voglio mostrare le cicatrici sulle gambe"
Fonte: instagram @benedetta_deluca
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Cosa significa davvero essere disabili?

Ogni persona che si trova ad affrontare una disabilità ha un modo diverso di reagire, di interpretare la vita e la sua “diversa normalità”, e fra queste c’è anche chi non solo del problema ha fatto un punto di forza, ma un vero e proprio stimolo per parlare, sensibilizzare e fare informazione sull’argomento.

Fra i tanti account Instagram che parlano della disabilità in modi differenti, ci ha colpiti moltissimo quello dell’influencer Benedetta De Luca; da poco laureata in giurisprudenza, con mille passioni, fra cui spiccano moda, make up, ma anche disegno e lettura, questa bellissima ragazza campana è nata con un’agenesia del sacro, una malattia rara che colpisce circa 1 su 60 mila nati.

Nel tempo si è sottoposta a 18 interventi chirurgici, ha un solo rene funzionante e, ci racconta, fino all’età di 12 anni ha passato la vita principalmente fra le quattro mura di un ospedale. Per questo oggi afferma decisa di avere

…Tanta fame di vita, e voglio che la mia sofferenza da bambina non sia stata inutile ma vorrei poter aiutare tante persone che si trovano in una condizione simile alla mia e far capire che la vita è la cosa più preziosa che ci sia, con o senza una disabilità.

L’abbiamo intervista proprio perché la sua testimonianza è di grande impatto e lancia un messaggio davvero positivo per chi, come lei, fa i conti quotidianamente con sindromi rare e malattie genetiche incurabili e magari non sa bene come non lasciarsi sopraffare dal problema. Lei spiega con molta sincerità: “Inutile nascondersi dietro a un dito, la vita con disabilità è una vita diversa. È una vita diversa perché l’ambiente ancora non è pronta ad accoglierla, con barriere architettoniche e mentali. Se si riuscisse a garantire pari dignità sociale a chiunque garantendo così un’uguaglianza sostanziale sarebbe una vita uguale a quella di chiunque altro.

Ed e per questo che voglio far sentire la mia voce per cercare, nel mio piccolo, di abbattere stereotipi e pregiudizi legati al mondo della disabilità e cercare di inculcare più senso civico. Un esempio? Non parcheggiate nel parcheggio disabili, neanche per mezzo secondo. Si inizia dalle piccole (ma grandi per noi) cose.

Barriere architettoniche a parte, che comunque rappresentano un problema di non poco conto, forse ancora più dure da abbattere sono quelle mentali. A te è mai capitato di essere vittima di pregiudizi o di pietismo?

Con il mio modo di fare cerco di trasmettere soltanto positività, allontanando così pregiudizi o pietismo. Per raccontarti un episodio che mi ha lasciata un po’ allibita, ti dico che l’altro giorno ero in piedi, con le mie stampelle alla stazione. Ho chiesto a una passante (straniera) di farmi una foto. Ma lei è scappata non appena ha visto le stampelle. L’ho richiesto poco dopo (da seduta senza far vedere le stampelle) e le persone si sono fermate. Magari ho semplicemente beccato una persona ottusa. Ma questo mi fa capire che la disabilità ancora viene vista come un qualcosa di diverso dalla ‘normalità’, non è semplice, c’è ancora tanto da fare!

Vuoi l’ottusità di certe persone, vuoi gli stereotipi duri a morire, ma perché alla fine il disabile è ancora visto così spesso nei suoi limiti e non come una persona che ha saputo trovare la forza dalle difficoltà per costruire una vita quanto più possibile normale? Eppure, ci sono moltissimi esempi di persone disabili che sono state in grado di fare grandi cose, da Bebe Vio ad Alex Zanardi…

Ci sono due visioni differenti – afferma Benedetta – chi vede la persona disabile come un super eroe, esprimendo la sua stima anche con delle frasi davvero infelici come: ‘sei forte davvero! Io al tuo posto, con la tua disabilità mi sarei ammazzato!’ e chi invece non riesce che pensare (e nelle peggiori ipotesi esclamare) ‘poverino’ senza andare oltre la disabilità.

La pagina Instagram di Benedetta, che oggi raccoglie più di 20 mila followers, è nata quasi per gioco, come lei stessa ricorda, fino a quando la sua strada non ha incrociato quella di Chiara Ferragni.

Lei ha condiviso il mio messaggio di moda e disabilità, sentendolo molto vicino all sua linea di pensiero, tanto che alla sua Masterclass ho ispirato il suo discorso di apertura. È stata per me un’emozione unica, indelebile nella mia anima. Così in un attimo tanti suoi followers hanno iniziato a seguirmi e penso che adesso devo darmi da fare per far conoscere il mio mondo della disabilità attraverso un’ottica diversa e soprattutto positiva!

Questo per Benedetta significa partecipare a eventi che celebrano il body positive e l’inclusività, senza mai dimenticare il senso del suo messaggio. “Ritengo che la comunicazione sia il miglior mezzo per accorciare le distanze tra mondo dei disabili e cd normodotati. E quindi quale miglior strumento se non Instagram?

Soprattutto dunque cerco di trasmettere, attraverso accurate foto, l’idea di poter essere belle e femminili anche con una disabilità o con un qualsiasi difetto fisico. Dobbiamo essere meno severe con noi stesse e amarci davanti allo specchio, solo così gli altri vedranno il meglio di noi!

Mentre qualche anno fa evitavo foto mie che facessero capire che io avessi una disabilità ( quindi preferivo foto a mezzo busto) ora invece vado fiera delle mie stampelle e della mia carrozzina. Ancora non ho trovato il coraggio di mostrare le mie gambe con tutte le cicatrici annesse, ma sono certa che prima o poi lo farò. (non l’ho fatto su Instagram ma c’è una mia foto anche con gambe scoperte che è stata esposta al Carrousel du louvre con un progetto di Angelo cricchi ) e poi ho partecipato al #bodypositive organizzato da Laura Brioschi, e anche in quel contesto ho sfilato in lingerie sotto al duomo. Quindi tutto parte dalla nostra testa!

Sembri una donna davvero super impegnata… Quindi facciamo un po’ di sano “spoiler”: quali sono i tuoi progetti per il prossimo futuro?

Qualche giorno fa ho partecipato a un evento davvero unico e magico: #bellezzaintelligente di Iaia De Rose, un evento formativo rivolto alle donne. Anche qui ho portato la mia testimonianza ad una platea composta da più di 250 donne, è stato per me importantissimo poter parlare e raccontare la mia idea di bellezza.

Poi a maggio ci sarà una sfilata di moda inclusiva di beneficenza con modelle disabili e non organizzata con il Rotaract campus Salerno. E tantissimi altri progetti in cantiere! E in più a a dicembre avrò l’esame di stato da avvocato! Beh anche lì sarà un’altra grande sfida da superare!

Con questa determinazione, però, non crediamo sarà un problema!

In gallery abbiamo raccolto alcuni dei post più significativi di Benedetta.

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