Angelica Angelinetta è morta a 26 anni: fino all’ultimo respiro con il sorriso

Angelica Angelinetta è morta a 26 anni: fino all’ultimo respiro con il sorriso
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 Forse non vivrò mai in un mondo senza Fibrosi Cistica, ma darò tutta me stessa per un futuro libero da questa malattia.

Lo scriveva Angelica Angelinetta in un post pubblicato sul suo profilo Instagram il 19 maggio 2018, subito dopo aver ricevuto il premio Top Fundraiser 2018 per la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica.

Del resto lei, a soli 26 anni, era diventata una paladina della ricerca, tanto da aver ideato, nel 2015, con l’aiuto dell’amica Elisa, la Marafibrositona, una corsa non competitiva di 5 chilometri a Gravedona e Uniti, lungo le rive di quel lago di Como vicino cui era nata.

Angelica lottava con la fibrosi cistica da sempre, eppure non aveva mai usato la sua malattia per ispirare compassione o pietà nelle persone; tanto che tutti i suoi post social, sia su Instagram che su Facebook, parlavano sempre e solo di rinascita, di voglia di vivere, di gioia nel godersi ogni istante. Sapeva che lei, da quella malattia, non sarebbe mai guarita, e lo diceva, con naturalezza e semplicità, senza rassegnarsi però all’idea di essere schiava della malattia.

Sono nata con la fibrosi cistica tra le braccia di due genitori meravigliosi – scriveva sul profilo Facebook – Mi hanno riempita di dolcezza e forza ogni giorno, mi hanno curata con precisione e determinazione. Crescere con questa malattia significa capire che vivere è la cosa più bella e rara al mondo e che i più, esistono solamente. Significa amare profondamente e sorridere con il cuore, vedere le cose in maniera diversa, meditare sulla mia vita con urgenza appassionata.

In un altro post, invece, scriveva:

Se tutti voi provaste, anche solo 20 secondi cosa significa non riuscire a respirare , cosa significa sentirsi morire senza aria..
Cambiereste il modo di affrontare la vita, cambiereste il modo di vedere la vita, tutto acquisterebbe un sapore ancora più grande.

Stasera siete qui per questo, siete qui per una causa troppo bella, siete qui per rendervi conto che avere la salute significa avere già tutto e quindi questa sera riuscirete a tenere lontani tutti i piccoli pensieri che annebbiano la vostra felicità.
Chi ha la salute? Oramai lo sapete tutti, ma lo ripeto ancora. È padrone del mondo. Può farne un capolavoro.
Vorrei che stasera si respirasse questo, tanto bene.

Io non vivrò mai in un mondo libero da questa malattia, lo faccio per voi, per chi verrà ed è giusto così!

Solo il 14 ottobre aveva invece pubblicato la locandina di “Fai fiorire il ciclamino della ricerca”, l’ennesima iniziativa lanciata per sostenere la battaglia contro la fibrosi cistica; purtroppo, però, oggi Angelica non c’è più; ha perso la sua battaglia.

Già quest’anno le sue condizioni si erano aggravate, tanto da dover posticipare la quarta edizione della Marafibrositona, originariamente prevista per luglio,  a settembre; nonostante ciò, con questa ennesima iniziativa Angelica era riuscita a raccogliere ben 83 mila euro, un risultato di cui era estremamente orgogliosa.

Nell’aprile 2017 Angelica aveva ricevuto un trapianto di polmoni, che le aveva dato una nuova speranza di vita; tuttavia, i sogni di vederla stare bene e di vivere una vita serena si sono spezzati proprio questo ottobre, e oggi di lei rimane il grandissimo impegno per portare conoscenza e consapevolezza sulla malattia, e per aumentare i fondi a sostegno di una ricerca importantissima.

Sostenete la ricerca, vogliamo guarire.

Era l’appello che Angelica ripeteva spesso, e che oggi, tra il dolore per la perdita della figlia e il desiderio fortissimo di proseguire il suo cammino, hanno fatto proprio anche i suoi genitori, i quali hanno chiesto, a chiunque lo desiderasse, di far sentire la propria vicinanza attraverso una piccola offerta al portale www.fibrosicisticaricerca.it., presente anche con una pagina Instagram.

È sempre dura affrontare la morte di una ragazza così giovane e piena di vita; ma, se per un attimo si prova a lasciare da parte la sofferenza, ad accantonare il pensiero di quanto tutto questo sia ingiusto e innaturale, ci si può fermare ad ammirare il grandissimo lavoro che in appena 26 anni Angelica è stata in grado di costruire. Un lavoro che parla di impegno, di dedizione non solo per se stessa ma soprattutto per il prossimo, di generosità. Che può e potrà aiutare, e che per questo consegnerà il volto di questa ragazza all’eternità. Sarà, forse, una piccola consolazione, eppure in cuor nostro crediamo che, così, la vita di Angelica sia stata vissuta, seppur brevemente, proprio come la voleva lei. Lottando, ma con il sorriso.