Treccani spiega il termine prostituzione come “prestazione sessuale a scopo di lucro, con carattere di abilità e professionalità”; volendo trovare conforto e conferma in altre definizioni, approdiamo su Wikipedia che, oltre a quanto descritto precisa che “l’attività, fornita da persone di qualsiasi genere e orientamento sessuale, può avere carattere autonomo, sottoposto, professionale, abituale o saltuario.”

Nello specifico sottolineiamo che il passaggio che ci interessa in questo caso è l’universalità della professione che, almeno nella cultura enciclopedica, non fa distinzione di genere e sesso.

Al netto di tutte le tematiche serie e drammaticamente reali legate allo sfruttamento delle persone, alla malavita, a episodi di violenza e alle storie di riscatto per le quali rimandiamo agli appositi approfondimenti nei contesti di pertinenza, quello su cui vogliamo riflettere oggi è come la prostituzione sia stata affrontata nel corso del tempo dall’industria cinematografica e televisiva.

Ciò che balza immediatamente agli occhi è che quando si parla di personaggi che praticano quello che comunemente è definito “uno dei mestieri più antichi del mondo” ci sono quasi sempre le donne come protagoniste, in barba alle definizioni didascaliche.

Raramente si sono visti film o produzioni di altro genere focalizzati su un sex-worker di sesso maschile e, quando ciò è avvenuto, chiaramente non si parla di puttani o mignotti – concedetemi l’inversa declinazione di genere – ma di gigolò o accompagnatori. Tolta la terminologia usata per definire l’una e l’altro per la quale vi rimandiamo al monologo di un’esaustiva, diretta e immensa Paola Cortellesi durante i David di Donatello del 2018, ciò che accomuna entrambi nella rappresentazione cinematografica è sempre un cliché molto lontano dalla realtà e anche parecchio offensivo.

Per capire come nel cinema le prostitute donne siano numericamente più considerevoli rispetto agli uomini, si può citare l’opera di Pier Paolo Pasolini. Da scrittore, l’intellettuale friulano raccontò i ragazzini minorenni che si prostituivano in Ragazzi di vita, ma al cinema le cose sono un po’ cambiate: le donne sono prostitute in due dei suoi film tra i più rappresentativi: Accattone e Mamma Roma.

Non ci riferiamo ovviamente a tutto quel filone che ha rappresentato la prostituzione come atto di denuncia né tantomeno all’industria del porno, ma a quelle produzioni mainstream rivolte più o meno a tutti dove spesso la prostituta rappresenta una linea di confine tra  donne rispettabili e non; solitamente, in questi casi,  tutta la trama è protesa verso una sua redenzione finale, quasi fosse un assioma indissolubile il prostituirsi e il delinquere, oppure è trattata con gli ingredienti di un’inquietante favoletta da Cenerentola dei giorni nostri dove oltre a redimersi, la protagonista di turno trova pure l’Amore. In entrambi i casi, quindi, rappresentazioni estreme che nell’economia della storia servono a legittimare i finali andando a distorcere la realtà dei fatti.

Raramente il cinema o la tv ci rappresentano la prostituzione come scelta volontaria professionale e di vita, sfidando la morale e la censura comuni che, scevre da ogni moralismo, anche quello basato sulle migliori intenzioni, dovrebbero considerare libero/a un/una sex-worker. D’altra parte, però, abbiamo già visto in altre occasioni quanto la settima arte sia ultra-conservatrice ed estremamente cauta su determinate tematiche anche se, a volte, qualche piccola chicca la tira fuori.

Tra queste chicche c’è naturalmente The Deuce, serie tv appena conclusa alla sua terza stagione, in cui le prostitute sono protagoniste. E che ci aprono l’universo: ognuna di queste donne è diversa dall’altra: diverse sono le loro motivazioni e il loro approccio all’argomento. Un discorso a parte va fatto per il cinema di Woody Allen, in cui spesso è presente il personaggio di una prostituta. È solitamente un personaggio acuto, divertente, fuori dagli schemi e dagli stereotipi.

Come sempre lasciamo la parola ai titoli che abbiamo selezionato per voi e che riassumono sommariamente i vari approcci su un tema ancora così scottante e turbolento com’è quello della prostituzione.

Essere p***ane: come 27 film ci hanno mostrato la prostituzione al cinema
Fonte: web
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