In Italia come all'Estero, Sempre Più Uomini Amano il Lavoro a Maglia!

Avreste mai detto che gli uomini sarebbero arrivati a innamorarsi del lavoro a maglia? Noi no, ma a quanto pare ci sbagliavamo. Almeno stando a quanto testimonia un gruppo Facebook che conta oggi quasi 5mila iscritti...

Non vorremmo ripeterlo, dato che nelle ultime settimane ci siamo trovate a dirlo, ridirlo e a dirlo ancora, ma come si suol dire ce tocca: agli uomini sembra andare sempre più stretta la virilità e pare che apprezzino in misura crescente usi, prodotti e costumi che tradizionalmente appartengono all’universo femminile. Non che in questo ci sia per forza qualcosa di male, ci mancherebbe, ma il fatto che agli uomini piaccia il lavoro a maglia – attività in cui noi abbiamo sempre meno voglia e tempo di impegnarci – è quanto meno curioso.

Attenzione: non si tratta di un dato certo, ma di una deduzione tratta dai social network. Il che non sconfessa assolutamente la notizia, anzi: oramai, come ben sappiamo, Facebook  e altri social network sono in grado di intercettare fenomeni e tendenze sul nascere. Come, appunto, la conversione maschile al lavoro a maglia.

Per avere un riscontro di ciò che stiamo dicendo è sufficiente fare una visita al gruppo Facebook che rimanda all’omonimo sito internet Magliuomini e che conta quasi 5mila iscritti. Nella descrizione del gruppo si legge:

Ho aperto questo gruppo per poter conoscere altri uomini che, come me, amino la maglia, a mano e a macchina, le altri arti tessili (uncinetto, tombolo, ricamo, forcella, etc… e chi più ne ha più ne metta!). In tutto il web italiano non sono riuscito a trovarne molti altri e sarebbe piacevole scoprire di non essere solo in un mondo di predilezione femminile. Il mondo degli knitters e dei crocheter, all’estero è molto più consistente del nostro e vorrei che anche noi potessimo farci sentire!

Il fondatore ci tiene a precisare che non si tratta di un gruppo “per carbonari”, ma di una pagina comunque “aperta a tutti”, per quanto finalizzata ad attirare soprattutto maschi. Obiettivo raggiunto, a quanto pare. Scorrendo la pagina si possono trovare post lasciati da uomini di questo tono:

Nella lavorazione in tondo ai ferri circolari, per ottenere il legaccio devo fare un ferro dritto e uno rovescio?

Oppure

Primo esperimento di babbucce,

tutto corredato da ampia documentazione fotografica delle imprese nel lavoro a maglia dei “Magliuomini” che hanno anche una manifestazione tutta loro: un “Magliuomini Raduno” che si terrà sabato 14 e domenica 15 maggio a Firenze, nella sede della Corrado Tedeschi Editore.

uomini lavoro a maglia
Fonte: Facebook @magliuomini

La mania dilagante del lavoro a maglia tra uomini è arrivata recentemente in Italia, ma come scrive correttamente nella descrizione il fondatore del gruppo Facebook Magliuomini Paolo Dalle Piane all’estero è una realtà da almeno due-tre anni. I casi di knitting mania al maschile al di là del confine non si contano: Gerrard Alt ne ha addirittura  fatto una professione, aprendo a Londra il I Knit Yarn Shop, un negozio tutto dedicato al lavoro a maglia avviato per riuscire a resistere al vizio della sigaretta. Naturalmente la clientela di Gerrard è eterogenea, ma per almeno il 20-30% è composta da sferruzzanti (al maschile). E non si contano i corsi organizzati specificamente per uomini che vogliano approfondire la passione per maglia, uncinetto e simili. Brandon Mably è un designer-docente e ha assistito a un boom di iscrizioni maschili ai suoi laboratori. La ragione? Pare che per gli uomini il lavoro a maglia sia il nuovo yoga, un’attività rilassante che li aiuterebbe anche a rimettere ordine nella propria vita. Un aspetto che ha ammaliato, letteralmente – e inaspettatamente – il cantante italiano Morgan, che non ha mai fatto mistero del suo amore dal potere rilassante per i ferri.

Nel gruppo Magliuomini si trova un po’ di tutto: casalinghe, lavoratori, docenti universitari, professionisti, operai, imprenditori, commercianti… E il lavoro a maglia entra anche nelle università: alla Scuola di Design del Politecnico di Milano, per esempio, si tiene un laboratorio di design della maglieria. Del resto la scuola staineriana prevede che sia maschi che femmine già da bambini apprendano le tecnico del lavoro a maglia e del cucito.

Insomma, le tradizioni non tramontano. Il fatto che vengano riprese da chi originariamente le snobbava sembra non avere importanza. A noi, comunque, continua a sembrare un trend bizzarro. Voi che ne pensate, amiche?

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