5 Motivi per Tenere in Casa un Tronchetto della Felicità!

Una pianta d'appartamento non vale l'altra. Il tronchetto della felicità, per esempio, può aiutarci a purificare l'aria, calmare il nostro animo, allontanarci da depressione e stress a fronte di cure ridotte e comunque molto semplici. Andiamo quindi a vedere quale sono le ottime ragioni per tenerne uno in casa!

Prima di scriverne, confessiamo la nostra ignoranza rispetto al tronchetto della felicità, conosciuto anche come yucca. Chi scrive ne aveva solo una vaga idea e più di un’ipotesi: che fosse un particolare dolce di Natale? o un nuovo sex toy ignoto? Fino all’illuminazione finale, ottenuta scavando nella memoria: il tronchetto della felicità è una pianta! Una Dracaena Fragrans, per l’esattezza, ossia una pianta acquatica subtropicale (non ci addentriamo in specie e sottospecie del tronchetto della felicità perché sarebbe noioso per voi e nulla aggiungerebbe ai benefici di questa pianta, che andremo subito a illustrare).

La fama del tronchetto della felicità affonda le sue radici nella cultura popolare: inizialmente la Dracaena Fragrans era considerata un portafortuna da tenere in casa. Finché negli anni Ottanta non si è diffusa la convinzione  che i tronchetti della felicità fossero la tana privilegiata di un ragno velenoso il cui morso avrebbe provocato l’Aids. Una diceria che, come è facile intuire, ha abbassato drasticamente la presenza nelle nostre case del tronchetto della felicità. Ma ci sono ottimi motivi per ripristinarla. Almeno 5, per l’esattezza.

Un esempio? Sta tutto nel significato del tronchetto della felicità: scopriamolo!

1. Salute, pulizia e gioia: ecco perché tenere in casa un tronchetto della felicità!

benefici e significato tronchetto felicità
Fonte: Web

Qualcuna di noi – giustamente – potrebbe chiedersi: “Perché tenere in appartamento un tronchetto della felicità e non un’altra pianta?”. Per tanti, tantissimi motivi. Vediamone alcuni!

In primis, il tronchetto della felicità è esteticamente bello, e conferisce un tocco di eleganza in più alla nostra casa. Ma naturalmente non è questa la sua caratteristica principale.

La popolazione delle isole Canarie attribuiva anticamente alla Dracaena proprietà magiche: la pianta produce infatti una resina che diventa immediatamente rossa, un “sangue di drago” con cui santoni, alchimisti e guaritori curavano emorragie, ferite o ustioni. Il “sangue di drago” ottenuto dal tronchetto della felicità veniva inoltre utilizzato come tintura per utensili e attrezzi arrugginiti.

Ma ancora non siamo entrate nel cuore del “tronchetto” e delle ragioni per possederlo. Ci è mai capitato di soffrire, senza alcuna ragione apparente, di mal di testa, bruciore agli occhi, nausea o perdita di concentrazione mentre eravamo a casa (o in ufficio)? A volte possono essere i sintomi di un’influenza, altre volte invece siamo dinanzi agli effetti della cosiddetta “sindrome dell’edificio inquinato”: anche l’aria che respiriamo in casa, seppur in misura minore rispetto all’aria aperta, è una concentrazione di sostanze tossiche come prodotti chimici, cui si aggiungono piccoli organismi quali i pollini. Ecco, se ci è capitato non potremo fare a meno di un tronchetto della felicità: la pianta emette ossigeno fresco che ci consente di aumentare concentrazione e produttività. Non solo: il tronchetto della felicità ha la rara caratteristica di saper controllare l’umidità di una stanza, evitandoci così problemi e acciacchi.

Non è ancora finita. Il tronchetto della felicità rimuove formaldeide, toluene, benzene e xilene (solventi o sostanze chimiche)  ree di sonnolenza eccessiva, giramenti di capo, asma o irritazioni.

Infine ecco la ragione principale per avere un tronchetto della felicità: la Dracaena è nota per le sue proprietà di riduzione di stress, ansia e tristezza, nonché della stanchezza mentale che ci affligge dopo una giornata di fuoco, senza dimenticare che uno studio del 2009 ne prospettava l’utilizzo anche in prodotti cosmetici per restituire l’elasticità o riparare la pelle danneggiata dal sole.

Insomma, il tronchetto della felicità è anche il tronchetto della positività, e per far in modo di poter beneficiare a pieno di tutti i suoi effetti, dobbiamo curarlo al meglio: ecco come!

2. Il tronchetto della felicità è un do ut des: curiamolo e lui ci ripagherà!

tronchetto della felicità cura
Fonte: Web

Esistono molte varietà di Dracaena, di conseguenza di tronchetto della felicità. Per questo illustreremo in generale le modalità di cura della pianta, rimandandovi poi a un consulto più specifico per ciascuna varietà.

Prima cosa, abbastanza intuitiva, di cui tenere conto: il tronchetto della felicità è una pianta tropicale, pertanto necessita di un clima caldo-umido e di luce (non diretta): vive benissimo in ambienti in cui la temperatura è attorno ai 26 gradi, e non deve mai scendere sotto i 10. D’inverno che si fa dunque? Lo si tiene in casa, al riparo tanto da correnti d’aria, quanto da fonti di calore come termosifoni, stufe e caminetti.

Per quanto riguarda l’annaffiatura, bisogna fare attenzione soprattutto nel periodo estivo: cerchiamo di dar da bere al nostro tronchetto della felicità anche a giorni alterni, ma sempre in piccole dosi perché potrebbero formarsi ristagni d’acqua che potrebbero portare le radici del tronchetto a marcire. Anche per questo motivo cerchiamo di annaffiare avvalendoci di uno spruzzino, in modo da ricreare, almeno in piccola parte, l’habitat naturale del tronchetto della felicità. In inverno ovviamente la frequenza di annaffiatura dev’essere ridotta: possiamo stare su una a settimana.

Dobbiamo sapere che il tronchetto della felicità non ama la polvere, pertanto dobbiamo ricordarci di quando in quando di pulire le foglie con cotone imbevuto d’acqua, oppure di acqua e latte se le foglie sembrano particolarmente spente (evitiamo assolutamente i lucidanti chimici).

Il tronchetto della felicità, poi, dev’essere trapiantato ogni due anni in primavera per evitare che soffra a causa delle ridotte dimensioni del vaso.

Raramente, il tronchetto della felicità può regalarci una grande soddisfazione, in aggiunta a quelle illustrate al punto precedente: fiorire. Invero è difficile che ciò accada in casa, ma non si sa mai. Il suo fiore color crema è bellissimo e ha un profumo paradisiaco!

Restando sempre in tema di cure per il tronchetto della felicità, andiamo a parlare di potatura!

3. Contro ansia e depressione: la potatura del tronchetto della felicità!

potatura tronchetto felicità
Fonte: Web

Il giardinaggio – lo rivelano studi scientifici – è un’ottima soluzione contro ansia e depressione: ci “costringe” infatti a concentrarci su qualcosa di reale, peraltro bisognoso di cure e attenzioni particolari. Inoltre il giardinaggio ci aiuta a sentirci parte della natura. Considerazioni che assumono ulteriore rilevanza se si parla del tronchetto della felicità: la yucca, infatti, ha il dono di calmare gli animi. Possibile, direte voi? Sì: le sue radici desertiche conferiscono alla nostra casa una sorta di atmosfera esotica e desertica in grado di calmare la mente. Le foglie, poi, sono solide e passano dal verde al giallo al grigio, una variabilità distintiva per la vista con effetti benefici su chi vive accanto al tronchetto della felicità. La yucca, insomma, ci lancia un messaggio chiaro: smettiamo di aver paura di pensare fuori dagli schemi ma muoviamoci verso i nostri obiettivi a un tempo con flessibilità e determinazione.

Detto questo, c’è un’ulteriore buona notizia: il tronchetto della felicità non necessita di potatura, un’attività non sempre facile e che potrebbe mettere “paura”. Se abbiamo una yucca sarà sufficiente eliminare le foglie che via via si seccano per evitare che catalizzino malattie parassitarie: per questo motivo, utilizziamo attrezzi puliti e disinfettati (magari alla fiamma) per non infettare i tessuti del nostro preziosissimo tronchetto della felicità!

In ogni caso, se troviamo che il nostro tronchetto sia cresciuto un po’ troppo, possiamo tagliarlo nel periodo tra maggio e agosto con un coltello ben affilato all’altezza che preferiamo: incidiamo orizzontalmente con molta precisione e profondità attorno alla corteccia, per poi procedere con un taglio netto badando di non provocare sfilacciature. Asciughiamo le ferite con sabbia e successivamente con il mastice che si trova nei negozi di giardinaggio.

A proposito di negozi, quanto costa un tronchetto della felicità?

4. Il tronchetto della felicità è anche (abbastanza) economico!

tronchetto felicità prezzi
Fonte: Web

Il prezzo del nostro tronchetto della felicità varierà in base al punto vendita scelto e anche alla varietà di Dracaena che preferiamo. In termini molto generali, possiamo dirvi che il prezzo per l’acquisto di un tronchetto della felicità online varia dai 20 ai 100 euro a seconda dell’altezza, degli steli, del confezionamento o dell’eventuale consegna. Secondo una rapida ricerca online, comunque, abbiamo notato che sono molto diffuse le offerte di yucca intorno ai 20-30 euro.

5. Il tronchetto della felicità è facile da tenere, anche quando ha le foglie gialle!

tronchetto felicità foglie gialle
Fonte: Web

Come abbiamo detto, le foglie del tronchetto della felicità sono soggette ad affascinanti variazioni cromatiche del tutto naturali. Talvolta, però, il cambio di colore può essere sintomo di un lieve malessere della pianta: se notiamo che le punte si seccano, per esempio, significa che il livello di acqua non è idoneo e/o che le temperature non sono adatte al tronchetto. La soluzione è quanto mai semplice: eliminiamo le foglie danneggiate andando a correggere l’ambiente in cui il tronchetto della felicità vive, controllando anche che non ci siano ristagni d’acqua nel sottovaso.

Se ci accorgiamo che le foglie della yucca sono eccessivamente ingiallite, infine, correggiamo i metodi di irrigazione o cambiamo la collocazione della pianta: il problema potrebbe essere infatti legato a una scarsa illuminazione. Modificando in un attimo tali condizioni, il nostro tronchetto della felicità riprenderà a regalarci grandi benefici in tutto il suo splendore cromatico!

Bene, care amiche, come avrete capito a noi piace moltissimo il tronchetto della felicità, tanto che alcune di noi giurano che non potrebbero mai farne a meno. Voi che dite? Ne avete uno o siete tentate di “adottarlo”?

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