Save the Children racconta l'orrore delle torture atroci sui bambini durante il conflitto in Siria

Torture raccapriccianti, atrocita' di tutti i tipi su bambini, anche piccolissimi, in Siria rimasti gravemente traumatizzati. Un racconto drammatico quello che Save the Children ha pubblicato in un rapporto, dal titolo "Atrocita' taciute", presentato all'Assemblea dell'Onu, in cui gli stessi bimbi sopravvissuti hanno raccontato le loro devastanti esperienze nel corso dei 18 mesi di conflitto siriano.

“Corpi di morti e feriti erano sparsi a terra ovunque, c’erano pezzi di cadaveri uno sull’altro e i cani hanno mangiato i resti per due giorni dopo il massacro”

Ha raccontato Hassan, un ragazzino di 14 anni, fuggito dal conflitto in Siria e rifugiato presso il campo di Za’atari in Giordania. Come lui Wael, di 16 anni:

“C’era un bambino di 6 anni in quella stanza ed e’ stato torturato piu’ di tutti gli altri. E’ sopravissuto per tre giorni poi non ce l’ha piu’ fatta ed e’ morto”. “Era terrorizzato – ha detto Wael – trattavano il suo corpo come se fosse un cane”. Nur, una bimba di 9 anni ha spiegato che “usavano di tutto per colpirci e ferirci,” e Khalid che ha 15: “Mi hanno appeso al soffitto per i polsi e poi hanno iniziato a colpirmi”.

Decine di migliaia di bambini e adolescenti siriani, si legge nel rapporto, costretti ad abbandonare le loro case per raggiungere i campi rifugiati dei paesi confinanti con la Siria. In molti raccontano di essere stati vittime di attacchi brutali, di aver assistito alla morte di genitori, fratelli e sorelle, di altri bambini come loro, e di aver assistito o subito torture di ogni tipo. Save the Children si appella quindi alle Nazioni Unite perche’ vengano impegnate piu’ risorse nella documentazione di tutte le violazioni dei diritti dei bambini in Siria, affinche’ questi crimini non vengano piu’ compiuti anche grazie all’impunita.

Le conseguenze del trauma subito dai bambini risultano evidenti, spiega la ong che ha messo in atto un’assistenza specialistica, ad elaborare l’impatto psicologico devastante di cio’ che hanno visto e subito. Molti bambini manifestano comportamenti che arrivano all’autolesionismo non riuscendo a controllare le emozioni legate a quello che hanno vissuto, altri soffrono di incubi notturni, incontinenza o depressione. “Si stanno commettendo atti di violenza orribili sui bambini in Siria. Un’assistenza adeguata potra’ aiutarli a superare lo shock subito, ma questi crimini devono essere raccontati e documentati perche’ chi ne e’ responsabile possa essere chiamato a risponderne,” ha dichiarato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia.

Save the Children ha promosso programmi educativi estivi e programmi per l’inserimento del maggior numero possibile di bambini rifugiati nelle attività scolastiche locali del Libano e della Giordania, con la risistemazione e l’adeguamento in alcuni casi delle strutture scolastiche esistenti, la fornitura di materiali scolastici e di borse di studio. L’Organizzazione e’ inoltre presente nei due paesi con la distribuzione alle famiglie rifugiate di vestiti, scarpe, kit igienici e per il parto, coperte e voucher per l’acquisto di cibo, e, in alcune aree, con assistenza medica attraverso cliniche mobili. In Libano e’ prevista a formazione di operatori sanitari di comunità che possano fornire assistenza e consulenza capillare in particolare alle donne incinta e alle neomamme su allattamento, nutrizione e igiene.

È davvero assurdo nel 2012 dover assistere ancora a queste atrocità sui bambini che, in fin dei conti, sono quelli che devono pagare il prezzo più alto.

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