Con questi sofficini alla Nutella ho fatto felici tutti: facilissimo e super goloso


Scopri come realizzare dei dolcetti alla Nutella dal cuore morbido e irresistibile con pochi ingredienti e un trucco da chef.
C’è un momento preciso, quasi invisibile, tra la fine della cena e il silenzio della sera, in cui nasce un bisogno sottile: qualcosa di piccolo, caldo, dolce. Non serve un dessert scenografico o un’impresa da pasticceria: basta un biscotto fatto con amore, che sappia di casa, di pomeriggi passati in cucina e di sorrisi che si aprono solo con l’odore giusto. È lì che prendono forma questi dolcetti ripieni alla Nutella, scrigni friabili e leggeri che nascondono un cuore cremoso, da mordere piano. Si preparano in pochi passaggi, ma restano in mente molto più a lungo.
La ricetta comincia con un impasto sabbioso, senza burro ma con olio di semi, farina e zucchero a velo. La base è neutra, leggera, pensata per esaltare il ripieno e lasciare il palato pulito. Un pizzico di lievito, un’idea di vaniglia, e la sabbiatura si fa con le dita – o con la frusta K della planetaria – fino a ottenere quella consistenza che si sbriciola appena, ma non troppo. È un gesto semplice, che non richiede forza ma attenzione.

Una volta ottenuto il panetto, si lascia riposare in frigo per almeno mezz’ora. È il tempo in cui gli ingredienti si amalgamano senza fretta, pronti a trasformarsi in dischetti sottili, precisi, ricavati con un coppapasta da 5 cm. È a questo punto che entra in gioco la Nutella: un cucchiaino al centro di ogni base, poi il coperchio. La magia sta nella quantità: troppa esplode, poca si perde. Il trucco – da chef vero – è preparare in anticipo delle piccole “perle” di Nutella da tenere in freezer. Bastano 15 minuti e si possono maneggiare come cioccolatini. Il risultato? Nessuna fuoriuscita e un cuore perfettamente cremoso in cottura.
I dolcetti cuociono in forno statico a 180°C per circa 12-15 minuti, senza mai dorare troppo. Appena i bordi iniziano a colorarsi, si sfornano. Il profumo è immediato e avvolgente, ma la tentazione va frenata: da caldi sono fragili, vanno lasciati raffreddare. Solo dopo si svela tutto: il guscio leggero, il cuore morbido, la dolcezza misurata.
Questi dolcetti parlano tutte le lingue dell’infanzia. Accompagnati da un bicchiere di latte freddo, diventano merenda perfetta per i più piccoli. Con un espresso ristretto, invece, regalano agli adulti un contrasto pulito e aromatico. Ma si spingono oltre: con un Moscato d’Asti DOCG, le note di nocciola e cacao incontrano le bollicine leggere, in un abbinamento da fine pasto che sorprende. È un modo nuovo di ripensare il dolce casalingo, senza rinunciare alla semplicità.
Dietro ogni cucchiaio di Nutella c’è una storia. Nata nel dopoguerra ad Alba come “SuperCrema”, la Nutella era una risposta al costo proibitivo del cacao, una soluzione economica ma geniale. Oggi è molto più di un prodotto: è un rito, un simbolo di continuità, una memoria collettiva fatta di colazioni, fette di pane e dita nel barattolo. Usarla in una ricetta significa attingere a un linguaggio comune, dove il gusto diventa gesto d’affetto.
Chi prepara questi dolcetti spesso lo fa quasi per caso, per “qualcosa di dolce” all’ultimo momento. Ma una volta assaggiati, entrano nella rotazione familiare come ricetta da ripetere, da tramandare, da variare. Si possono arricchire con scorza d’arancia grattugiata, oppure con granella di nocciole sopra, ma funzionano già così, con una frolla all’olio leggera e un ripieno che non tradisce.
Sono biscotti, sì. Ma non sono biscotti qualsiasi. Sono una dichiarazione di dolcezza, una coccola che resta anche dopo l’ultimo morso.

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