Il trucco a costo zero per dimostrare 15 anni in meno usando solo dell'acqua: incredibile ma efficace

Sta tornando in voga un rimedio antico, semplice e gratuito: ma funziona davvero o è solo una moda virale? Ecco cosa dicono gli studi e come si sta diffondendo anche in Italia.

In alcune case italiane si inizia a conservare l’acqua dopo aver bollito il riso, non per cucinare altri piatti, ma per usarla sul viso o sui capelli. Una pratica che arriva da molto lontano e che oggi torna a circolare in forma moderna. Si chiama acqua di riso e, secondo diversi studi recenti, contiene sostanze che possono idratare, illuminare e rafforzare. Non è una novità assoluta: in Asia si usa da secoli. Ma qualcosa è cambiato. In Rete si moltiplicano video, testimonianze, piccoli esperimenti domestici. Alcuni dermatologi iniziano a prenderla sul serio. E intanto i laboratori iniziano a studiarla anche nella cosmesi industriale. Ma cos’è davvero? E cosa può fare?

L’acqua di riso è ricca di composti attivi, ma serve tempo per avere effetti visibili

La base è semplice: l’acqua in cui si cuoce il riso assorbe amido, vitamine, minerali e altre molecole solubili. Se lasciata fermentare qualche ora, sviluppa anche acidi organici e piccole quantità di pitera, una sostanza nota per favorire il rinnovamento cellulare. Alcuni studi pubblicati tra il 2020 e il 2024, come Rice Water and Skin Care Applications o Photoprotective Properties of Natural Starch, hanno confermato che l’uso topico di questo liquido può portare a benefici reali: la pelle trattata con acqua di riso mostra una lieve riduzione della pigmentazione, un miglioramento della grana cutanea e una diminuzione dei segni di infiammazione.

Acqua di riso
L’acqua di riso è ricca di composti attivi, ma serve tempo per avere effetti visibili – robadadonne.it

La composizione può cambiare in base al tipo di riso, al tempo di bollitura, al metodo di fermentazione. Nei test in laboratorio si è osservato che il riso glutinoso (quello usato in Giappone e Corea) rilascia una concentrazione più alta di polisaccaridi, rendendo il liquido più viscoso e ricco. L’acqua ottenuta è leggermente torbida, di colore biancastro. Va conservata per massimo 2-3 giorni in frigo, poi perde le sue proprietà.

Chi la usa sul viso lo fa principalmente come tonico, dopo la detersione. Alcuni la spruzzano direttamente sulla pelle con uno spray, altri la tamponano con dischetti. I tempi variano. In genere, servono almeno due settimane di applicazioni quotidiane per osservare piccoli cambiamenti. Le zone che rispondono meglio sono quelle più disidratate o soggette a leggera desquamazione. Gli effetti sono più visibili se la pelle non ha patologie in corso.

Chi soffre di acne o dermatiti, secondo i medici, dovrebbe evitare il fai-da-te e rivolgersi a uno specialista: l’acqua di riso, pur non essendo irritante, non sostituisce i trattamenti farmacologici. In alcune condizioni può peggiorare la situazione se usata senza criterio. Anche perché la fermentazione, se non controllata, può alterarne il pH e introdurre batteri ambientali non sempre sicuri.

Capelli più forti e cute meno irritata: l’acqua di riso funziona anche come impacco

Sui capelli, l’acqua di riso è stata studiata per la sua capacità di migliorare la pettinabilità e ridurre l’effetto crespo. Uno studio pubblicato nel Journal of Cosmetic Science ha osservato che l’amido presente nell’acqua riduce l’attrito tra i fusti capillari e crea una sorta di film protettivo. Questo spiega perché molti la usano come ultimo risciacquo dopo lo shampoo. Alcune testimonianze parlano di capelli più lucidi e più facili da gestire, ma solo dopo un uso regolare.

Altri test su cuoio capelluto sensibile hanno mostrato che le sostanze antinfiammatorie presenti nel riso (come l’inositolo) possono aiutare a ridurre la secchezza e lenire il prurito. Ma serve costanza. L’effetto non è immediato e non tutti rispondono allo stesso modo. Chi ha i capelli molto grassi potrebbe notare un effetto pesante, mentre chi ha una chioma secca o danneggiata tende a trarre maggiori benefici.

Una curiosità: nelle zone rurali del Sud-est asiatico, molte donne usano l’acqua di riso fermentata come trattamento notturno. Viene applicata sui capelli umidi e lasciata agire per ore. Questo uso intensivo, però, non è adatto a tutti. Il rischio è quello di appesantire troppo i capelli o creare un odore sgradevole.

A livello industriale, alcune aziende cosmetiche italiane hanno iniziato a proporre linee dedicate all’acqua di riso, spesso combinate con ingredienti più noti come acido ialuronico, niacinamide o vitamina C. Questi mix cercano di coniugare il potenziale tradizionale con formule più stabili. La diffusione in Italia è ancora limitata, ma in aumento. Le ricerche Google sull’acqua di riso per la pelle sono cresciute del +180% solo nell’ultimo anno.

Anche se si tratta di un rimedio economico, semplice e naturale, l’efficacia varia da persona a persona. E va inquadrata in una routine completa. Usarla da sola, senza protezione solare o idratazione, non basta. Ma in certi casi può diventare un’aggiunta interessante, specialmente per chi cerca soluzioni leggere, a basso impatto e facilmente reperibili.

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