Cancro al seno, il sintomo preoccupante che quasi nessuno nota: riconoscerlo in tempo ti mette al sicuro

Il carcinoma mammario è la neoplasia più diffusa tra le donne italiane. Diagnosi precoce e prevenzione restano fondamentali

Il carcinoma mammario resta la neoplasia più diagnosticata tra le donne italiane, con oltre 53.600 nuovi casi previsti, secondo gli ultimi dati AIOM e AIRTUM. Nonostante l’incidenza in lieve aumento, soprattutto tra le donne più giovani, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi raggiunge l’88%, grazie ai progressi nella diagnosi precoce e nei trattamenti personalizzati.

La comprensione delle cause, dei fattori di rischio e delle strategie di prevenzione, così come l’accesso a visite specialistiche come la visita chirurgica senologica, rappresentano strumenti fondamentali nella lotta contro il tumore al seno.

Le caratteristiche del tumore al seno e i fattori di rischio

Il tumore al seno è una neoplasia che origina dalla proliferazione incontrollata di cellule maligne all’interno della ghiandola mammaria. Le cellule tumorali possono svilupparsi nei lobuli, che producono il latte, o nei dotti galattofori che trasportano il latte al capezzolo. Le forme più frequenti sono il carcinoma duttale infiltrante (80% dei casi) e il carcinoma lobulare infiltrante (10-15%), che possono estendersi localmente e generare metastasi. Al contrario, il carcinoma intraduttale in situ rappresenta una forma non invasiva con prognosi favorevole se trattata tempestivamente.

Tra i fattori di rischio inevitabili troviamo l’età, con un’incidenza più elevata dopo i 50 anni, la familiarità per tumore mammario, soprattutto se associata a mutazioni genetiche come quelle nei geni BRCA1 e BRCA2, e l’esposizione a radiazioni toraciche in giovane età. Numerosi fattori modificabili sono invece legati allo stile di vita: obesità, sedentarietà, consumo eccessivo di alcol, dieta non equilibrata e uso prolungato di terapie ormonali.

La diagnosi precoce rappresenta l’arma più efficace contro il tumore mammario. I programmi di screening mammografico offrono esami gratuiti ogni due anni per le donne tra 50 e 69 anni, estesi in alcune Regioni fino ai 45 o ai 74 anni.

Tumore al seno, prevenzione
Tumore al seno: prevenzione fondamentale – (robadadonne.it)

La visita chirurgica senologica è un esame clinico specialistico che si inserisce in un percorso integrato di prevenzione e diagnosi. Durante la visita, il senologo esegue una palpazione accurata del seno e delle ascelle, valuta la forma e la simmetria mammaria, e verifica la presenza di eventuali secrezioni anomale dal capezzolo. Questa visita, non invasiva e indolore, dura circa 15-20 minuti ed è consigliata almeno una volta prima dei 40 anni e annualmente dopo tale età.

L’esame clinico permette di individuare noduli, ispessimenti, variazioni cutanee (come la famosa “pelle a buccia d’arancia”), alterazioni del capezzolo o ingrossamenti dei linfonodi ascellari che possono essere segnali di allarme. In presenza di anomalie, il medico potrà prescrivere approfondimenti diagnostici, come la biopsia, che consiste nel prelievo di un campione di tessuto per la conferma istologica e la definizione delle caratteristiche biologiche del tumore, fondamentali per la scelta terapeutica.

La prevenzione si basa su uno stile di vita sano, che include un’alimentazione equilibrata secondo i principi della dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, pesce azzurro e olio d’oliva, con limitato consumo di carni rosse, zuccheri raffinati e alcol. Mantenere un peso corporeo adeguato, praticare regolarmente attività fisica e evitare il fumo rappresentano misure efficaci per ridurre il rischio di sviluppare il tumore al seno.

Per quanto riguarda le terapie, il trattamento del tumore al seno è multidisciplinare e si adatta a seconda dello stadio, delle caratteristiche molecolari e delle condizioni della paziente. La chirurgia rappresenta spesso il primo passo, passando dalla mastectomia radicale a tecniche più conservative come la quadrantectomia, con la possibilità di ricostruzione mammaria contestuale. La radioterapia, chemioterapia, ormonoterapia e terapie biologiche mirate, come gli anticorpi monoclonali anti-HER2, completano il percorso terapeutico, migliorando la prognosi e riducendo il rischio di recidiva.

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