"Le Fate Ignoranti", la serie tv su Disney+: lo "scandalo" e i "bigotti" secondo Ozpetek

Si possono amare dello stesso amore due persone allo stesso tempo? Esistono ancora persone in grado di cambiarci la vita? Ferzan Ozpetek torna sulla terrazza affacciata sul Gazometro con volti nuovi e vecchi personaggi entrati da tempo nell'immaginario collettivo.

Vent’anni fa, la famiglia allargata che popolava la terrazza sul Gazometro capitolino era stata un piccolo terremoto nel panorama cinematografico italiano: il regista turco Ferzan Ozpetek contro ogni pronostico aveva firmato il record d’incassi del 2001 con un film che – oggi lo possiamo dire – ha contribuito non di poco a cambiare la società del nostro Paese e a guardare con meno diffidenza unioni fuori da quelli che ancora erano gli schemi. Nel 2022, Le Fate Ignoranti serie tv, adattamento seriale per lo streaming, continuerà a disturbare alcuni, ma non scioccherà più nessuno.

«Oggi non fa più scandalo se si scopre che il marito di una nostra amica ha un altro uomo, perciò lo abbiamo raccontato in un modo che colpisca comunque lo spettatore. Si possono amare due persone contemporaneamente? Io dico di sì, però dovrebbe essere a carte scoperte. Qui, invece, lei non sa che lui ha un mondo e l’altro non sa che lui ha un’altra famiglia. Vedendo la serie dentro di te dici che vorresti stare con loro“, ha raccontato Ozpetek in conferenza stampa dopo la presentazione alla stampa dei primi due episodi della serie targata Disney+.

Certo, la serie rientra alla perfezione nella policy di casa Disney, con la rappresentazione di etnie, generi e sessualità equamente distribuite, secondo quella ricerca di storie più inclusive e attente a differenti sensibilità in nome di quote reclamate da molti e scongiurate da altri. Ozpetek, però, ha il merito di raccontare qualcosa che gli sta a cuore da sempre e ripaga lo spettatore con una sincerità che è difficile mettere in dubbio.

Gianni Romoli, alla sceneggiatura della serie tv come lo era stato del film originario, ha spiegato: «Quando è uscito Le fate, la gente era pronta ad accettare la diversità che stavamo raccontando. Per questo avevamo scelto il punto di vista di Antonia, una donna borghese e tradizionalista. È attraverso il suo sguardo che scoprivamo realtà differenti. Oggi, invece, i diversi sono uguali. Per questo abbiamo scelto più punti di vista per il racconto. Piuttosto, siamo circondati da pericoli esterni, per questo la terrazza di Michele diventa un avamposto di resistenza».

Affacciati su una Roma che Ozpetek sa svelare in tutta la sua bellezza – come pochi altri suoi colleghi contemporanei – ci sono esseri umani che si amano e che soffrono, che si aiutano e si tradiscono, a prescindere da genere e sessualità. Esseri umani che sono fate ignoranti: le “incontriamo e non riconosciamo, ma ci cambiano la vita“.

Sarà il periodo storico o sarà l’età, ma come ha detto il cineasta, «siamo diventati tutti un po’ bigotti. I giovanissimi, però, non hanno nessun tipo di chiusura. Sono pronti ad accogliere l’altro in tutte le sue sfumature e in tutti i suoi desideri».

Cristiana Capotondi, Luca Argentero ed Eduardo Scarpetta (Courtesy Press Office)

Perché vedere Le Fate Ignoranti serie tv

È innegabile che alcune operazioni produttive siano più pericolose di altre: è difficile avvicinarsi all’adattamento seriale di un film ormai classico senza una certa diffidenza, soprattutto se l’originale si era particolarmente amato.

Eppure Le Fate Ignoranti serie tv – almeno nei primi due episodi – riesce a sorprendere, anche grazie a un cast ben assortito che a 20 anni di distanza riesce di nuovo a rendere desiderabile quel nido caotico sui tetti di Ostiense, quei pranzi spensierati come difficilmente riescono a essere quelli domenicali della famiglia tradizionale. Merito della colonna sonora, come di consueto coinvolgente (che spazia dal melodramma al pop turco fino all’inedito di Mina), della scenografia, accurata e piena di personalità (bellissimo il Laboratorio del Teatro dell’Opera di via dei Cerchi dove lavora Michele), ma anche dello sguardo coinvolto e coinvolgente che Ozpetek rivolge ai suoi attori. E merito di quella sensibilità che gli permette di filmare con la stessa tenerezza i momenti di intimità tra Ambra Angiolini e Anna Ferzetti come quelli tra Luca Argentero e Eduardo Scarpetta o tra Argentero e Cristiana Capotondi. L’assenza di pruderie, d’altronde, è da sempre un tratto dell’autore turco (a cui non saremo mai abbastanza grati di aver fatto conoscere ai più un gigante come il poeta Nazim Hikmet).

Gli si perdonano anche scene un po’ maldestre come la coppa di cristallo rotta mentre Massimo viene travolto dall’auto, durante l’incidente, in ottemperanza a quella leggenda turca che la Serra del film ci aveva già raccontato, secondo la quale quando si rompe un bicchiere la persona che ami se n’è andata via.

Le Fate Ignoranti è la prima serie italiana che sarà trasmessa in tutto il mondo e promette di appassionare anche quelle giovani generazioni che non hanno visto il film. Sicuro, il fatto che l’ultima puntata, più lunga delle altre, è stata girata a Istanbul, città natale di Ozpetek, è un motivo in più per concedersi uno spudorato binge watching.

Le fate ignoranti serie tv
Il cast de Le fate ignoranti con il regista Ferzan Ozpetek (Courtesy Press office)

Scheda della serie tv di Ferzan Ozpetek

Le Fate Ignoranti, film cult campione d’incassi nel 2001, diventa una serie tv in otto episodi, disponibili dal 13 aprile su Star all’interno di Disney+.

Come nel film, Antonia scopre che suo marito, appena deceduto, aveva una relazione con Michele. Devastata dalla notizia, si ritrova prima a indagare sulla vita segreta del marito e poi a stringere un’amicizia inaspettata e coinvolgente con Michele e la sua cerchia di amici eccentrici che erano per suo marito quasi una seconda famiglia.

Diretta da Ferzan Ozpetek e da Gianluca Mazzella (collaboratore storico del regista turco), la serie è scritta da Gianni Romoli e Ferzan Ozpetek e scritta in collaborazione con Carlotta Corradi e Massimo Bacchini. La scenografia è di Giulia Busnengo, mentre i costumi sono di Mariano Tufano.

La sigla è firmata da Mina, che interpreta il brano originale Buttare l’amore.

Accanto a Cristiana Capotondi (che veste i panni di Antonia che nel film furono di Margherita Buy) ed Eduardo Scarpetta (Michele, al posto di Stefano Accorsi), ci sono Luca Argentero (Massimo, al posto di Andrea Renzi) e Serra Yilmaz (Serra). La famiglia allargata della terrazza nel Quartiere Ostiense di Roma dove vive Michele si allarga a nuovi personaggi: la coppia formata da Annamaria (Ambra Angiolini) e Roberta (Anna Ferzetti) e la coppia Luciano (Filippo Scicchitano) e Riccardo (Edoardo Purgatori), le inquiline del secondo piano, Luisella (Paola Minaccioni) e Vera (Lilith Primavera), il nipote di Serra, il fotografo Asaf (Burak Deniz), Valter (Edoardo Siravo). Nel cast anche Carla Signoris, che interpreta Veronica, la borghesissima madre di Antonia. Un cameo, nel primo episodio, è lasciato a Cristina Marino, moglie di Argentero.

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