Le gioie e le sfide del sesso dopo i 70 anni secondo il New York Times

Per quanto il sesso possa subire una battura d’arresto con l’inevitabile avanzare dell’età, per chi ha la fortuna di superare brillantemente la soglia dei 70 anni, può rappresentare, secondo quanto riportato dal New York Times, la cosa migliore della propria vita.

Con l’inevitabile avanzare dell’età, il sesso tende a subire una battuta d’arresto, questo quantomeno nella maggioranza dei casi. Tuttavia esistono sempre le eccezioni e, come riporta in un interessante articolo pubblicato sul The New York Times, chi ha la fortuna di invecchiare superando i 70 anni con una certa verve, può assaporare le gioie del sesso con una maggiore consapevolezza, superando al contempo non poche sfide legate proprio alla sfera sessuale. A testimoniarlo è la storia di David e Anne, che prima del matrimonio, nel lontano 1961, non si erano mai avventurati oltre i classici preliminari. Dall’inizio del loro matrimonio, i due hanno esplorato il sesso insieme: David tra i due era più lussurioso e desideroso, Anne invece appariva timida ed esitante, maggiormente propensa all’accomodazione piuttosto che all’entusiasmo. Pochi anni dopo hanno avuto il loro primo figlio e David ha iniziato a viaggiare per lavoro, costretto fuori casa per oltre la metà del mese. Nei cinque anni successivi la coppia ha avuto altri due figli e Anne si è ritrovata spesso esausta, a dover gestire l’intero nucleo familiare da sola, soffocata da un notevole carico di responsabilità. Per quanto amasse David e le piacesse fare sesso con lui, vivere la propria intimità spesso passava in secondo piano: esausta, finiva inevitabilmente per accontentarsi di una buona notte di sonno o di un braccio intorno alla spalla, senza alcuna aspettativa. A contribuire a tale status ha senza alcun dubbio concorso l’educazione impartita dai genitori di Anne, profondamente cattolici, che l’hanno portata a convivere con la sensazione che il sesso fosse un tabù, qualcosa di peccaminoso e quasi “sbagliato”, di cui non era concesso nemmeno parlare. David e Anne oggi hanno superato gli 80 anni e in questa fase della vita il sesso è il migliore che potessero desiderare: tuttavia raggiungere tale condizione ha richiesto ad entrambi un notevole sforzo. David, uomo dalla spiccata curiosità, dal canto suo ha sempre ritenuto che fare l’amore fosse importante per raggiungere la felicità e sempre ha cercato regolarmente suggerimenti per migliorarlo, per quanto la sua esistenza sia stata caratterizzata da non pochi colpi di testa quali una relazione extraconiugale. Anne, per quanto si sentisse tradita, non voleva perderlo e, dopo averlo indotto a porre fine alla relazione, giunta al limite della separazione, ha scelto insieme a David di andare in terapia. Lentamente sono diventati più onesti l’uno con l’altro. Anne in quel momento è riuscita ad esternare la sua rabbia rivolta alla vita condotta dal marito e, lavorando su sé stessa, ha compreso che il suo rifiuto di fare sesso era da attribuire al conseguente stress a cui era sottoposta. David è riuscito ad esprimere la propria speranza di portare all’interno della coppia, la stessa eccitazione sessuale provata al di fuori del matrimonio. David ha espresso le sue speranze di poter portare nella loro relazione il tipo di eccitazione sessuale che ha trovato al di fuori del matrimonio. E per quanto la stessa Anne abbia compreso che per tenersi stretto David, avrebbe dovuto aprirsi di più, David ha accettato di buon grado i suoi tempi, senza fare alcuna pressione. In questo modo, ormai raggiunti i 70 anni, hanno raggiunto insieme il benessere dato da un sesso più intimo e avvincente.

Certo, l’invecchiamento li ha sminuiti fisicamente: Anne è stata colpita da cancro al colon mentre David oggi è affetto da stenosi spinale e utilizza un deambulatore. Tuttavia, in questi ultimi anni della loro vita, hanno consapevolmente mantenuto la loro intimità creando una sessualità differente, ma comunque piacevole e appagante, rispetto a quando i loro corpi erano forti e agili. Oggi, nonostante l’età imponga a David l’uso del Viagra, si coccolano e si toccano regolarmente, utilizzano vibratori e sex toys, sperimentano posizioni sessuali consone alla fisicità di entrambi e fanno il possibile per raggiungere reciprocamente l’orgasmo, donandosi piacere reciproco senza riserve e soprattutto abbattendo tabù e preconcetti. Il sesso, come testimoniano, è diventato più rilassato di quanto non fosse nei loro 20 e 30 anni, quando avevano così tante responsabilità e poco tempo ed è al contempo più profondo perché si sentono più connessi, per accettando la consapevolezza che potrebbe subire ulteriori variazioni mentre continuano ad invecchiare. Non sorprende che il sesso possa diminuire con l’età: gli estrogeni generalmente tendono a ridursi nelle donne, determinando secchezza vaginale che, a propria volta, provoca dolore. Analogamente il testosterone diminuisce sia per le donne che per gli uomini, per i quali le problematiche legate all’erezione diventano in tal modo più comuni. In uno studio del 2007 pubblicato sul New England Journal of Medicine e condotto su un campione rappresentativo della popolazione statunitense, la Dott.ssa Stacy Tessler Lindau, professoressa di ostetricia-ginecologia e geriatria all’Università di Chicago e i suoi colleghi hanno intervistato più di 3.000 anziani, single e in coppia, sul sesso, dandone tuttavia una nuova definizione:

“qualsiasi attività di reciproco volontariato con un’altra persona che comporti un contatto sessuale, indipendentemente dal fatto che si verifichi o meno un rapporto sessuale o un orgasmo”.

I risultati sono stati significativi: i ricercatori hanno infatti scoperto che il 53% dei partecipanti, di età compresa tra 65 e 74 anni, aveva avuto rapporti sessuali almeno una volta nell’anno precedente, percentuale in ascesa al 73% tra i soggetti di età compresa tra 57 e 64 anni. Nella fascia di età compresa invece tra i 75 e gli 85 anni, solo il 26% aveva avuto rapporti sessuali completi, risultato sicuramente influenzato proprio dall’età che spesso comporta la perdita del proprio o della propria partner, e tutte le conseguenti difficoltà date dalla condizione di anzianità: molti soggetti presi in esame erano stati precedentemente colpiti da un lutto, da un divorzio o da una separazione. Tuttavia è notevole il paradosso legato alle persone anziane e al sesso. Con l’invecchiamento il piccolo mondo a cui ci si abitua al pari di una comfort zone diviene inevitabilmente più stretto e costrittivo: il lavoro subisce un rallentamento o un arresto dato dal pensionamento, le capacità fisiche si riducono, viaggiare diventa più impegnativo, le cerchie legate alle amicizie si restringono e molte persone che hanno fatto parte della vita, inevitabilmente muoiono. Raggiunta “una certa età“, si tende dunque ad avere più tempo e una maggiore inclinazione per assaporare ciò che della stessa vita appare emotivamente significativo, tra cui il sesso. Poiché i corpi cambiano e la forma fisica inizia inevitabilmente a vacillare, il buon sesso nella vecchiaia spesso necessita di essere reinventato o ampliato ad esempio, includendo più carezze, baci, massaggi erotici, sesso orale, e perché no, giocattoli sessuali e petting. Le persone anziane spesso non vivono il sesso come desidererebbero, questo poiché ricevono a riguardo poche e approssimative informazioni. Le rappresentazioni realistiche da parte dei media sono rare, specialmente negli Stati Uniti: non c’è da stupirsi se molti terapisti di coppia, così come medici di base con i propri pazienti non affrontano in alcun modo l’argomento, limitandosi ad offrire terapie farmacologiche quali il Viagra per risolvere qualsivoglia problematica o disfunzione, a prescindere dalle possibili controindicazioni che i farmaci possono restituire. Lo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine è al contrario stato rivelatore: gran parte dei soggetti presi in esame ha espresso la propria capacità di comprendere meglio e dare un senso a ciò che desideravano dalla propria sfera sessuale, apparendo sicuramente più capaci di mettere in atto i propri desideri e bisogni col proprio partner. Col tempo hanno ampliato le proprie opinioni sul sesso e affrontato le ansie che erano state incoraggiate dai media mainstream e dall’industria del porno, le quali hanno sempre fatto apparire il sesso come qualcosa di facile e veloce. E mentre si potrebbe presumere che alcune problematiche legate alla salute e all’età potrebbero limitare la sessualità, i protagonisti dello studio guidato dalla Dott.ssa Stacy Tessler Lindau sono pronti a smentire tale preconcetto: patologie cardiache, ictus, sclerosi multipla, stenosi spinale, perdita dell’udito, incontinenza sono solo alcuni degli ostacoli con cui gli intervistati devono quotidianamente affrontare. Sorprende pensare che in alcuni casi, a permettere loro di mettere da parte ipotesi e preconcetti sul sesso sia stata proprio una disabilità, questo poiché le persone che non sono disabili, spesso finiscono per attenersi a standard che osteggiano l’apertura mentale e la sperimentazione. Sperimentare, giocare, donarsi e donare piacere è il segreto per vivere il sesso in maniera serena e appagante, questo a prescindere dall’età: invecchiare significa maturare e vivere la propria sfera sessuale con maggiore consapevolezza e un’esperienza tale da adattare ogni rapporto sessuale alle proprie caratteristiche fisiche, pur senza pregiudicarne il piacere sessuale e il significato di tale atto. La sessualità non ha età né genere ma semplicemente una flessibilità tale da consentire di reinventarsi e reinventare il rapporto, rendendolo memorabile, a 40 così come a 70 anni.

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