Zalando è uno dei siti di e-commerce che noi tutte abbiamo a disposizione quando vogliamo fare un po’ di shopping online per abbigliamento, accessori e prodotti di bellezza. Personalmente lo trovo utile soprattutto per quanto riguarda i capi di base: proprio in questi giorni mi sono ritrovata a cercare un maglione nero da abbinare a un vestito più leggero e ho trovato una serie di prodotti tra cui scegliere.

Tra essi c’era questo cardigan. Prima di andare a spulciare tra materiali, taglie e recensioni, la mia attenzione è stata attirata da un particolare, una macchia sul ginocchio della modella. Ho spostato il cursore del mouse per ingrandire e capire se fosse un neo o altro e in effetti era altro. Era una crosticina, come quelle che coprono le piccole ferite quando si cade o si scivola su una superficie ruvida. Era, in altre parole, una ferita in via di guarigione.

Zalando
Fonte: Zalando

Ho sorriso, ero piacevolmente sorpresa. Vi sembrerà qualcosa di banale, ma fino a qualche anno fa non sarebbe stato così scontato. Credo che sia bello, ogni tanto, vedere una foto per quello che è, lo scatto nudo e crudo, senza che nessuno si sia preso la briga di ritoccare, photoshoppare, nascondere. Perché non ha senso, in effetti, nascondere una cosa del genere, una minuzia che nulla ha a che fare con il prodotto in sé o il suo commercio.

Naturalmente da questo pensiero possono scaturire diverse riflessioni. Una ha a che fare con Zalando tout court, che ogni giorno ci offre, sul suo sito e sui suoi canali social, le immagini della bellezza più diversa e variegata. Tra le loro modelle e i loro modelli troviamo persone curvy o anche plus size, che hanno diversi colori di pelle o che magari non sono altissimi e longilinei come la moda ci ha indotto a pensare dovrebbero essere i modelli. Talvolta anzi, quando mi ritrovo a leggere body shaming o razzismo tra i commenti, me ne dispiaccio ma sono contenta che questo sito possa contribuire al cambiamento culturale delle persone.

L’altra riflessione ha a che fare con l’uso massiccio del fotoritocco che il mondo della moda, fino a poco tempo fa, ci ha indotte a pensare che fosse indispensabile. Oggi più che mai le celebrità ricorrono a Photoshop, perfino sui canali social, e lo fanno anche tante persone non famose, attraverso i tanti filtri che le app offrono.

È chiaro che ognuno può fare ciò che vuole, che la libertà d’espressione è anche in una foto ritoccata, ma siamo sicuri che proprio tutto quello che ritocchiamo non sia un eccesso, che forse non ce ne sarebbe bisogno? Ad alcuni piacerebbe essere diversi – è per questo che esistono i cosmetici e la chirurgia plastica – ma è davvero così importante ritoccare una foto quando poi si è fatti in un altro modo, quando poi parliamo solo di piccole imperfezioni sul nostro corpo?

E badate, non ci riferiamo solo a tutto ciò che ci rende uniche, come una voglia, una gobba sul naso o uno strabismo di Venere, ma anche tutto quello che può essere passeggero: uno sbaffo di rossetto sui denti, il mascara colato perché abbiamo riso fino alle lacrime con la nostra migliore amica, un livido sul braccio perché abbiamo sbattuto allo sportellino del bagno la mattina mezze addormentate. Oppure una crosticina su un ginocchio, che ci ha fatto un po’ male quando abbiamo disinfettato la ferita, ma ora sta passando.

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