"In un mondo che ci vuole invisibili, per noi transgender farci vedere è rivoluzione"

Leonardo difende il suo diritto a essere transgender e a poter completare la sua transizione, nonostante nel nostro paese "i trans siano invisibili". Colpa di un sistema che non tiene conto della disforia di genere e rende diffiicile l'accesso ai farmaci per la terapia ormonale.

“Oggi è il Transgender Day of Visibility, la giornata in cui si celebra la visibilità delle persone transgender.
Una giornata che per me è molto importante.
Chi mi conosce bene sa che non sarebbe da me postare una foto del genere, ma oggi avevo bisogno di sottolineare alcuni punti, e dovevo attirare l’attenzione più del solito!

In un mondo che ci dice che non dovremmo esistere, decidere di essere visibili è un atto rivoluzionario.

E lo è, soprattutto perché per alcuni di noi (per esempio per le persone di colore o per le persone non binarie) essere visibili significa davvero rischiare la vita ogni giorno.
Proprio ieri ho partecipato alla contromanifestazione a Verona, il cartello che portavo diceva ‘rispetta la mia esistenza o aspettati la mia resistenza’, e questo mood mi accompagna anche in questa giornata.
Oggi più che mai, con tutta la questione dei farmaci mancanti per le persone trans ftm, noi siamo INVISIBILI per l’Italia.

Oggi più che mai è importante essere visibili, dimostrare che noi esistiamo e che non siamo esseri umani di serie B.

Non voglio fare il vittimista o il melodrammatico, ma se questo è il modo più efficace per far arrivare il messaggio ‘datevi un po’ una svegliata’ allora lo farò.
E a questo proposito, voglio fare un appello a tutt* voi, che siete mie* amic* di Facebook: per me, ogni giorno è un #TransgenderDayOfVisibility, perché io mi espongo ogni giorno sui social, per strada, a scuola, ecc… Ero quel ragazzino un po’ strano che faceva attivismo sull’autobus del mattino.
Beh, da oggi a me piacerebbe che anche voi vi rendiate visibili, che vi esponiate.

Da oggi, c’è bisogno della VOSTRA visibilità, che VOI parliate di tematiche trans anche con gente che non lo è, che voi vi battiate per i nostri diritti, che voi non vi vergognate di dire che siete amic* di persone trans, che ci aiutiate nella nostra battaglia per la reperibilità dei farmaci. (Oggi, per esempio, oggi sarebbe proprio una buona giornata per firmare la petizione, il link lo trovate online se cercate “petizione emergenza testosterone” è molto easy).

Insomma… Che siate alleat* anche quando esserlo vi è un po’ scomodo!
Perché #ioesisto, e la mia visibilità è rivoluzione!
La vostra?”

Questo è il post scritto da Leonardo Borgo, un ventenne ftm di Sanremo, in occasione del Transgender Day of Visibility, che si celebra il 31 marzo e che vuole dare voce a ogni individuo vittima di discriminazione per la propria identità sessuale.

Potete trovare la petizione cui Leonardo fa riferimento su Change.Org.

La sua testimonianza invita tutti non solo ad abbattere i pregiudizi sulla comunità transgender, ma soprattutto ad affermare il diritto per le persone trans a poter accedere alla terapia ormonale sostitutiva, oggi in Italia negato spesso e volentieri, soprattutto dopo la decisione dell’8 febbraio dell’AIFA che, aggiornando la lista dei farmaci temporaneamente carenti o indisponibili, ne ha inseriti alcuni a base di testosterone.

Nel nostro paese l’Agenzia Italiana del Farmaco, non considerando l’esistenza delle persone in transizione, ha deciso di dividere la prescrivibilità dei farmaci a base di testosterone rifacendosi al genere scritto sui documenti, prescrivibili a uomini o a donne e ignorando completamente le identità in transizione. Oltre a ciò, la quasi totalità dei farmaci necessari per la TOS sono considerati di “classe C”, quindi non essenziali, e il loro costo non è perciò rimborsato dal SNN, restando a carico esclusivo della persona, con le sole eccezioni di una diagnosi di un ipogonadismo (uomini trans) o di una menopausa precoce (donne trans), che perciò restano i soli “stratagemmi” utilizzabili per accedere al farmaco.

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