Suono da 6 anni, ho iniziato con tutt’altro genere (reggae, drum n base e jungle) e questa cosa mi ha aiutato molto nel tempo perché amo svariati generi musicali, ascolto di tutto e credo che questo sia un po’ quello che mi fa fare la differenza rispetto ad altre persone perché i miei dj set non sono mai lineari, mi piace magari buttare in mezzo un disco datato, un evergreen, oppure qualcosa che spezzi un attimo il filone per non risultare troppo monotoni.

RDD: come definiresti il tuo sound?

Il mio sound è quello legato al filone della progressive house, mainstream, ovvero quella commerciale.

RDD: ci sono alcuni artisti a cui t’ispiri e con i quali ti piacerebbe suonare?

Arrivati a un certo livello, tutti i dj possono avere qualcosa da insegnarti. Ho avuto la fortuna di aprire e suonare con alcuni dj famosi e devo però ammettere che non tutti ti sanno dare un insegnamento giusto, non tutte le persone rimangono umili e con i piedi per terra.. e per me è un grandissimo errore, perché significa dimenticarsi la storia e tutto quello che hai fatto, è come perdere l’inizio dell’esperienza che stai vivendo ora. Per darti qualche nome ti dico: Chemical Brothers, Deadmau5,
Frankie Knukles che insieme ad Hector Romero e David Morales sono i padri dell’house music, loro li devi amare per forza se ami la musica, sono loro che hanno fatto la storia, che hanno inventato il mixaggio e il mettere due pezzi in battuta.

RDD: hai un rito o un portafortuna sempre presente prima di una serata?

Non ho un rito ma ho un portafortuna che indosso sempre e non levo mai, è un braccialetto fatto con una forchetta da dolce e in mezzo una pietra, me l’ha regalato mio fratello che per me è la persona più importante della mia vita.

RDD: la tua emozione più grande legata alla musica?

L’emozione e anche soddisfazione più grande è stato suonare quest’anno al Tenax sapendo che il giorno dopo la stessa consolle toccata da me è stata utilizzata Little Louie Vega, che è una grande star della musica house.

RDD: al di là del genere che suoni.. c’è una canzone per te speciale che ti piacerebbe ti venisse dedicata?

“Amarsi un po'” di Lucio Battisti.

Visualizza questo contenuto su

RDD: a parità di preparazione, quali sono i punti di forza dell’essere donna dj?

Molti dicono che sia più facile inserirsi nell’ambiente come donna e all’inizio probabilmente è vero, se sei un personaggio, una ragazza carina, sicuramente questo ti può aiutare. Però, allo stesso tempo, ti annienta perché come prima cosa ti guardano male perché “arriva la dj donna carina, questa non è in grado di suonare”. Hai sempre gli occhi puntati sia perché sei una donna sia perché questo mondo è sempre stato prettamente maschile quindi quando suoni gli addetti ai lavori sono attenti ad ascoltare per sentire se fai anche un minimo errore nel mixaggio o nell’atteggiamento.

Io non sono una persona particolarmente appariscente, quando sono a suonare voglio che le persone siano lì per me e per la mia musica e per quello che riesco a trasmettere. Non mi vedrete mai con i tacchi a spillo e la minigonna perché non sarei me stessa e secondo me l’aspetto più importante di questo mestiere è essere se stessi e che le persone vedano in qualche modo la genuinità della persona. E poi, ovviamente, selezione musicale e tecnica.

Quindie essere donna aiuta, sicuramente, ma allo stesso tempo ti pone sotto la lente d’ingrandimento, sei studiata, analizzata per come ti comporti, per come suoni, per come sei.

RDD: quindi secondo te quando contano, oltre alla tecnica, il look, la gestualità e la sensibilità femminile in un contesto di questo tipo?

Se sei un tipo di donna che si scatena dietro la consolle sicuramente trasmetti ancora più energia e poi, nessuno me ne voglia, ma è anche esteticamente più bello vedere una ragazza dietro alla consolle che balla e che trasmette energia.

  Vota Ellenbeat su Shecandj!

 

 

 

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!