Lo diceva già Charlotte Whitton negli anni ’50: “Una donna deve fare ogni cosa due volte meglio di un uomo per essere giudicata brava la metà. Per fortuna non è difficile!”. E se allora era solo una cosa risaputa da tutte le donne del mondo (e ignorata dagli uomini) oggi c’è anche la scienza a darci ragione.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Intelligence che ha riportato uno studio del team dei ricercatori dell’Università di Los Angeles e di Madrid. Questo studio mette in evidenza due notizie fondamentali. La prima è che l’intelligenza non dipende assolutamente dalla grandezza del cervello (in media quello femminile è circa l’8% più piccolo di quello maschile), la seconda è che i collegamenti tra le sinapsi sono più efficienti nell’organo cerebrale femminile. Ciò si traduce in maggiore abilità nel ragionamento induttivo, nel valutare più attentamente delle situazioni in evoluzione e nelle capacità matematiche.

Ma questo studio non è stato l’unico a darci atto della nostra superiorità: infatti anche il neozelandese James Flynn, padre della teoria che il Quoziente Intellettivo aumenta di anno in anno in tutto il mondo, ha affermato che siamo più intelligenti rispetto a cento anni fa e che abbiamo superato di parecchio anche i nostri uomini.

Sembrerebbe che questo aumento esponenziale sia una conseguenza della modernità: le donne hanno sviluppato una maggiore intelligenza dato che sono costrette a una vita multitasking: in bilico tra una famiglia che richiede attenzioni e un ruolo di responsabilità in un’azienda; hanno inoltre maggiore capacità di affrontare il dolore, riflessi più veloci e una predisposizione naturale a creare connessioni tra gli eventi.

Inoltre ci sono teorie che affermano che la donna è sempre stata potenzialmente più intelligente dell’uomo, ma che solo ora possono esprimerla liberamente in un contesto di parità dei sessi, cosa impensabile cent’anni fa.

Lo studio dello psicologo neozelandese non si ferma qui e afferma anche che il cervello delle donne contenga più materia grigia e che consumi meno neuroni ed energia rispetto a quello maschile, insomma, massimo risultato con il minimo sforzo!

E quindi se una volta dovevamo attenerci allo stereotipo del “gentil sesso” (belle presenze senza cervello e un’opinione), oggi possiamo dimostrare senza limiti e riserve tutta la nostra intelligenza!

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