Molto spesso i lavoratori dipendenti sono accusati di fare i “furbetti” e di approfittare di permessi per malattia e ferie solo per staccare dallo stress e dai ritmi di lavoro imposti dall’azienda,  e, proprio per questo motivo, i boss tendono a non essere mai troppo teneri rispetto agli impiegati che chiedono qualche giorno di pausa giustificando la richiesta con la presenza di malesseri di varia natura.

Per questo, lo scambio di mail tra Madalyn Parker e il suo capo è salito agli onori della cronaca, sia per la richiesta fatta dalla ragazza che per la risposta del manager.

Madalyn, sviluppatrice web che lavora per Olark, una società che produce un software per aggiungere una chat al proprio sito internet, ha infatti inviato una mail al CEO aziendale, Ben Congleton, spiegando le ragioni per cui chiedeva due giorni di permesso.

Fonte: gelestatic.it

Buongiorno team, mi prenderò oggi e domani di riposo per concentrarmi sulla mia salute mentale. Conto di tornare settimana prossima ricaricata e al 100%. Grazie, Madalyn.

Dopotutto, non era la prima volta che la ragazza parlava del proprio stato di salute mentale pubblicamente, e di quanto questo influisse sul suo lavoro: nel 2015 aveva scritto un saggio breve, sulla pagina medium.com, in cui raccontava la sua tormentata battaglia contro i disturbi psichici, puntando il dito proprio contro le aziende, colpevoli di sottovalutare troppo spesso l’incidenza di patologie e disturbi come depressione e attacchi d’ansia rispetto al rendimento lavorativo dei propri impiegati.

In questo caso, però, il suo boss si è dimostrato più che comprensivo, rispondendole così:

Fonte: gelestatic.it

Hey Madalyn, voglio ringraziarti personalmente per aver mandato una mail del genere. Ogni volta che lo fai mi serve per ricordare quanto sia importante utilizzare i giorni di malattia anche per la propria salute mentale. Non posso credere che non sia normale per molte organizzazioni. Sei un esempio per noi, e ci aiuti ad abbattere la vergogna, così possiamo venire a lavoro tutti d’un pezzo.

Insomma, non c’è assolutamente  nulla di cui vergognarsi nell’ammettere di avere un problema di salute mentale, e l’amministratore delegato ha mostrato davvero tutta la sua umanità; tanto che Madalyn, felicissima per la risposta avuta, ha voluto postare l’intero scambio di mail sul proprio account Twitter, dove il gesto di Congleton ha ricevuto apprezzamenti e complimenti da parte degli utenti.

Dai commenti è emerso proprio l’aspetto che sottolineavamo inizialmente, ovvero che spesso i dipendenti devono inventarsi scuse e pretesti per non raccontare il vero motivo per cui chiedono dei giorni di pausa dal lavoro, e altrettanto spesso i capi sono piuttosto dubbiosi e restii nel concederglieli.

Mi sono presa un giorno di malattia di recente e ho mentito sul motivo, perché non è considerata una scusa valida per mancare a lavoro.

Ha scritto una ragazza. Mentre un’altra dice:

Sono rimasta senza parole nel realizzare quanto il tuo capo e la tua azienda siano meravigliosi! Vorrei che almeno metà delle compagnie al mondo fossero così gentili.

C’è, ovviamente, anche chi ha messo in dubbio l’effettiva necessità di Madalyn di chiedere due giorni di permesso per potersi riprendere mentalmente.

Fonte: twitter

Anche le vacanze servono per la salute mentale  ha scritto questo utente – Quindi davvero: qual è la differenza tra lo stare a casa per questi problemi e l’andare in vacanza? Potrebbero rientrare sotto la stessa normativa.

Ma la risposta di Madalyn non si è fatta attendere:

Tenerle separate mi aiuta a ragionarci sopra. Mi sono presa un intero mese la scorsa estate per un ricovero temporaneo e quella è stata un’assenza per malattia. Dopo mi sentivo ancora autorizzata a prendermi le ferie perché non le avevo usate e sono un concetto diverso.

Insomma, curare la propria salute mentale non è la stessa cosa che concedersi qualche giorno al mare con gli amici e la famiglia, lontano da smartphone, e-mail eccetera. E il capo di Madalyn, per fortuna, sembra averlo capito in pieno.

 

 

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