Molto spesso la nostra vita scorre fra preoccupazioni, discussioni, giornate organizzate al dettaglio, dove l’errore non è praticamente concesso e l’imprevisto inaccettabile. E, diciamoci la verità, a “intossicarci” ulteriormente l’esistenza -come se non bastassero già tutti questi non irrilevanti pensieri- talvolta ci mettiamo persino noi, dando importanza a cose che in realtà non dovrebbero averne troppa, o non riuscendo a liberarci di tutti quei pesi, quelle angosce inutili che non fanno altro che opprimerci sempre più.

Beh, può sembrare scontato, ma il consiglio migliore che possiamo dare agli altri, e a noi stessi, è… lasciar andare. Allontanare tutte quelle situazioni, quei pensieri, persino quelle persone che non ci fanno vivere bene. E non preoccuparsi di sembrare maleducati, poco gentili, scortesi, non tenersi nulla dentro. Insomma, come direbbero John Parkin e Gaia Pollini, non avere paura di mandare le cose “a quel paese”.

Come scoprire il potere liberatorio del vaffanculo e sorridere alla vita

Come scoprire il potere liberatorio del vaffanculo e vivere felici, acquistabile via Amazon a questo link, è il libro che insegna il cosiddetto metodo “F***k”, ovvero come imparare a liberarsi dei tormenti della vita avendo il coraggio, semplicemente, di mandarli al diavolo.

Traendo spunto proprio dal libro, noi abbiamo stilato la nostra personale “classifica” di dieci cose da mandare a quel paese per vivere, finalmente, felici. Curiose di scoprire quali sono?

1. Il passato

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Può sembrare scontato, ma non lo è affatto. Liberarsi definitivamente dai rimpianti del passato, dalle scelte compiute in un determinato momento della propria vita è il primo, vero passo per poter guardare avanti in maniera costruttiva. Vedetela così: se avete deciso in quel determinato modo in quel momento della vostra esistenza, evidentemente era la cosa giusta da fare per voi. E non dovete recriminare su nulla né colpevolizzarvi.

2. Le persone che intossicano la vita

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Chi vive costantemente nella negatività potrebbe finire con il trascinarvi con sé in un vortice di pessimismo dove il colore regnante è il nero. Chi vi rimprovera continuamente, si lamenta di voi, vi critica, o semplicemente pretende sempre da voi qualcosa ma poi non si fa trovare quando è il momento di contraccambiare non deve restare accanto a voi. Dovete allontanarvi, e tenere solo chi è pronto a sacrificarsi per voi come voi lo siete per lui.

3. La ricerca della perfezione

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Inutile negarlo, nessuno nasce Superman. Né lo diventerà mai. Se aspirate a essere perfette, è bene che ve ne facciate una ragione spezzando le catene che vi tengono legate a questa assurda e vana ricerca. Perfettamente belle, perfettamente brave, perfettamente impeccabili, sono termini che non esistono. E nessuno potrà mai provare il contrario. Meglio quindi liberarsi da tutto ciò che vi fa credere sia possibile raggiungere la perfezione, estetica, mentale, lavorativa, e concentrarvi sul migliorarvi costruttivamente, per voi, accettando anche i difetti. Che sono umani, e naturali.

4. Piangersi addosso

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Intimamente legato al terzo punto, c’è proprio questo: per vivere finalmente bene e in pace con se stessi bisogna imparare a lasciar andare tutte le sensazioni negative che ci fanno sentire un fallimento, una nullità. Nessuno ha il diritto di farci sentire così, neppure noi. Perché i momenti negativi ci sono, e si affrontano, non ci si lascia abbattere.

5. I giudizi e i pettegolezzi

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Altra nota “dolente”, ma è una lezione importantissima da imparare: la gente parlerà sempre di te, e molto spesso in maniera negativa. A volte per antipatia, quasi sempre per invidia. Ma questo deve essere e restare un problema loro, non tuo. Non lasciarti condizionare dai giudizi maligni, dai pettegolezzi, dimostrano solo che chi li dice ha una vita decisamente meno felice della tua.

6. La necessità di stupire a ogni costo

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Imparare a lasciar andare le voci negative significa anche comprendere che non è sempre necessario raggiungere sempre le aspettative altissime che gli altri pretenderebbero da te, che talvolta è bello anche essere “normali”. Lascia andare il bisogno di impressionare le altre persone sempre e comunque, il lavoro di miglioramento su te stesso deve essere fatto esclusivamente per te, non per il bisogno di sentirti apprezzato a tutti i costi; e quando ti piaci così, non devi sentirti in obbligo di essere diversamente perché potresti deludere gli altri.

7. Le limitazioni

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Certo non stiamo dicendo che potrai permetterti di pilotare un aereo senza avere il brevetto! Parliamo soprattutto di quei limiti che ci auto-imponiamo, quel continuare a ripeterci “Non ce la posso fare, non ce la farò“. Perché? Liberati da questa autocritica mortificante, esci dalle gabbie mentali in cui ti chiudi e provaci, sempre e comunque, fino alla fine.

8. Il bisogno di compiacere gli altri

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Sforzarsi di piacere a tutti farà ottenere solo l’effetto opposto, perché è umanamente impossibile riuscirci. Impara ad accettare che a qualcuno non starai simpatico, che qualcuno preferirà evitare la tua compagnia, senza rimanerci male, né pensare che sia un problema tuo: si chiama “alchimia”, e non esiste fra tutti gli esseri umani, per quanto tu possa essere la persona più simpatica del mondo.

9. L’orgoglio

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Un male antico ma sempre attuale: davvero pensate che serbare il rancore, la freddezza nei rapporti, il livore, possa condurvi da qualche parte? Parlate, chiarite, fate tutto ciò che è indispensabile per essere in pace con la sola persona con cui dovete davvero fare i conti: voi stessi.

10. L’ansia per il futuro

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Nessuno di noi è in possesso della sfera di cristallo, e questo è assodato. Dunque perché preoccuparsi tanto di ciò che sarà o potrebbe essere, ottenendo come solo risultato quello di rovinarci il presente? Lasciate andare le ansie di ciò che sarà, occupatevi solo di ciò che è!

 

 

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