La vita continua dopo la morte? La risposta della scienza

La vita oltre la morte è possibile? La fede cristiana non lascia spazio a dubbi, mentre la scienza continua a interrogarsi. Il nuovo trend scientifico si concentra sulle Near Death Experiences: le esperienze pre-morte raccontate da chi è tornato dall'aldilà sono troppo simili per non essere reali.

Cosa c’è dopo la morte?” è una domanda scomoda, che la gente comune cerca di rimuovere per non compromettere la propria serenità.

Per i cristiani la fede è sufficiente a ritenere che un “al di là” sia possibile, mentre per i non credenti il discorso cambia completamente. Affetto da un’inguaribile “sindrome da San Tommaso”, il popolo degli atei e degli scettici chiede alla scienza una qualche prova oggettiva della vita dopo la morte.

Ed ecco che, finalmente, la scienza risponde con una serie di studi basati sulle Near Death Experiences (NDE) ovvero le esperienze pre-morte. Le testimonianze dei soggetti sopravvissuti a situazioni estreme, come il coma o l’infarto, sono risultate così simili da suscitare l’interesse della comunità scientifica, che sta variamente approfondendo il fenomeno.

Eccovi, qui di seguito, le principali teorie sulla vita oltre la morte.

1.La vita oltre la morte? Questione di trascendenza!

Fonte: web
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Nel 2001 , la rivista scientifica “The Lancet” ha pubblicato la conclusione a cui è giunto il team di ricercatori guidati dal dott. Pim Van Lommel, dell’ospedale Rijnstate di Arnhem ovvero che solo accettando la trascendenza come concetto o prospettiva, i fenomeni di NDE troverebbero una spiegazione.
Infatti è chiaro che le Near Death Experiences non sono innescate da fattori fisiologici, perché se così fosse dovrebbero verificarsi nella maggior parte dei pazienti clinicamente morti.

2.Near Death Experiences: la fisiologia del ricordo

Fonte:YouTube
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Lo studio di un gruppo di ricercatori dell’Università di Liegi si è concentrato sui meccanismi fisiologici coinvolti durante le NDE, gli stessi che erano stati chiamati in causa dal dott. Lommel & Co. Dall’indagine è emerso che i processi mentali innescati sono molto più simili a quelli coinvolti nell’elaborazione di eventi ricordati e non immaginati.

2.Esperienze pre-morte? Un’ultima scintilla prima del black out finale

Fonte: web
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Un’altra importante ricerca ha fornito, invece, una prospettiva diversa legata all’attività elettrica del cervello. Quest’ultima continuerebbe, anche se per pochi istanti, dopo la morte cerebrale causando le misteriose esperienze pre-morte. Un risultato inquietante che ha scatenato diverse critiche.

3.Le Near Death Experiences sono reali quanto la coscienza

Fonte: Getty Images
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L’ipotesi più recente è corroborata da prove scientifiche ed è stata diffusa sulla rivista scientifica “Resuscitation” e, in seguito, rilanciata dal quotidiano inglese “The Independent“. Un team scientifico capitanato dal dottor Sam Parnia, docente presso l’University of New York,  ha monitorato per quattro anni le esperienze di 2.000 pazienti con arresto cardiaco.
Del campione esaminato, solo 330 sono sopravvissuti alla morte e di questi il 39% ha riferito di aver vissuto una sorta di esperienza pre-morte. Nonostante il cervello si fosse “spento” nel giro di 20/30 secondi dall’arresto del battito cardiaco, i soggetti hanno fornito resoconti credibili e persino verificabili. È il caso di un paziente che ha descritto la scena della sua rianimazione come se fosse stato nella stanza in cui è avvenuta. L’uomo, in particolare, ha sentito i bip emessi da una macchina a intervalli di tre minuti, permettendo ai ricercatori di dedurre una durata orientativa del fenomeno.

Sembra, dunque, che un tipo di coscienza esista al di là dell’attività cerebrale e che la mente possa esistere indipendentemente dal cervello. Se le Near Death Experiences confermano la possibilità di una vita oltre la morte, i racconti di numerosi bambini in grado di ricordare le vite precedenti sollevano addirittura la questione della reincarnazione.

Dalla regione del Golan, ad esempio, arriva l’inspiegabile storia di un bambino di soli 3 anni, che ha incastrato un assassino ricordando la sua vita passata. La morte, insomma, sembrerebbe non essere la fine di tutto.
Di certo non è la fine della creatività, come testimoniano queste lapidi ironiche in grado di strappare un sorriso anche in mezzo alle lacrime!

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