Perché non dovreste mai andare a fare shopping con un uomo

Questo articolo è per risparmiare a tutto l'universo maschile ore di travaglio passate al centro commerciale? Ovvio che sì, ma in realtà anche voi donne non avreste che da guadagnarci a lasciarci a casa. Ecco dunque tutti i motivi per cui non dovreste mai andare a fare shopping con il vostro uomo.

Li abbiamo visti tutti. Noi li guardiamo con compassione, evitando di lanciarci in critiche perché timorosi che un giorno potrebbe capitare anche a noi; mentre voi li ignorate, convinte che sia normale quello che stanno facendo.

Sono gli uomini fuori dai negozi di scarpe, di intimo, di make up, uomini che reggono spaesati e sconsolati borse e pacchetti o che seguono come automi la loro donna, consapevoli che sia l’unica possibilità che hanno di tornarsene, prima o poi, a casa.

Quindi, sì, il primo e principale motivo per cui non dovreste mai andare a fare shopping con il vostro uomo dovrebbe essere la pietà. Perché l’esperienza dello shopping è vissuta in modo profondamente diverso dai due sessi. Per voi donne è soprattutto un passatempo, un modo per trascorrere ore oziose, per noi è un servizio. Mi serve quel prodotto, quindi vado a comprarlo. Potrete provare quanto vorrete, ma non riusciremo mai a vederla come voi. Passare la domenica pomeriggio al centro commerciale per noi è come passarla in coda alla posta. Si fa solo se è strettamente necessario e auspicabilmente nel minor tempo possibile. Questo è anche uno dei principali motivi per cui non capiremo mai vostre affermazioni come “Non sto cercando nulla, do solo un’occhiata in giro” che è un po’ come “sto in coda alla posta solo per chiacchierare con le vecchiette”. Pura fantascienza.

Tuttavia, non sono così ingenuo da affidare il mio appello solo alla vostra compassione, per cui vorrei farvi capire perché le prime a giovare della nostra assenza durante lo shopping sareste proprio voi.

In primo luogo perché non sappiamo consigliarvi. La principale funzione dell’accompagnatore da shopping dovrebbe essere quella di aiutarvi nel decidere i capi migliori da acquistare. Il che è del tutto legittimo. Persino a noi fa indubbiamente comodo un vostro parere quando dobbiamo comprare nuovi vestiti. Il punto è che, mentre voi avete un’innata propensione al buon gusto, soprattutto in fatto di moda, noi tendenzialmente ci vestiamo selezionando i capi in base all’odore o alla scritta sulla maglietta. Non ce ne intendiamo, non siamo esperti e tutto ciò ci crea ansia, che a sua volta alimenterà la nostra insofferenza e la voglia di andarcene il prima possibile. Provate voi a continuare a essere interrogate su argomenti di cui non sapete nulla. Peggio dei più orribili incubi sulla maturità.

Ovviamente potreste ribattere che quel che cercate in noi non è certo un consiglio alla Enzo Miccio o che non vi aspettate di sicuro un commento appena uscito dal Diavolo veste Prada; quel che vorreste è semplicemente una nostra preferenza, che però non otterrete mai. Ammesso che non ci proponiate un confronto tra una maglia cremisi e una amaranto (la cui differenza cromatica non è rilevabile dalla nostra iride), è ovvio che avremo una preferenza, ma esprimerla potrebbe costarci caro.

La questione è che i nostri consigli in realtà servono solo come cassa di risonanza per i vostri pensieri. Sceglierete comunque in base ai vostri gusti, non ai nostri, dunque c’è l’enorme rischio che una nostra presa di posizione possa andare in contrasto con quello che in realtà avete già deciso. Perché arrischiarci a tanto per una cosa di cui, francamente, non ci interessa nulla? Perciò esordiremo con un “Per me è uguale” o l’abusato “Sei bellissima con entrambi”.

Dio non voglia che poi facciate l’assurda domanda “Amore, ma questo vestito mi ingrassa?”È ovvio che risponderemo di no, anche se aveste addosso un abito da tre taglie più piccole. Saremo pure uomini, ma non siamo così stupidi.

Il perché poi facciate una domanda del genere rimarrà per noi un mistero. Lo vedrete benissimo da sole se un vestito vi sta stretto, come noi ci accorgiamo subito se una maglietta ci segna la pancia. Eppure non vi chiediamo nulla, perché voi, a differenza nostra, sareste sincere e non abbiamo giustamente voglia di sentirci degli Homer Simpson. Sembrate andare in cerca di risposte masochiste così come un atleta di sport estremi va in cerca di situazioni pericolose. Vi piace il brivido.

Un ulteriore motivo per cui fareste bene a non averci attorno durante lo shopping è che per noi si tratta semplicemente di un acquisto. Comprarci una camicia o un pacco di carta igienica fa poca differenza. Non riusciamo quindi a capire che quando voi donne siete nei camerini, entrano in  realtà in gioco complicazioni psicologiche da trattare con estrema cautela. Questa nostra incapacità potrebbe persino spingerci a darvi (l’assurdo) consiglio di provare una taglia in più alla vista delle evidenti difficoltà che state riscontrando nell’infilarvi in una 38. Poveri noi…

Dunque molto meglio farsi accompagnare da un’amica, non trovate? Un’altra donna non avrà problemi a dirvi che quel vestito vi fa il culo grosso, avrà molta più competenza di noi e mai e poi mai vi consiglierà di provare una taglia in più, piuttosto inizierà una feroce invettiva nei confronti dei marchi di alta moda e la loro esaltazione dell’anoressia.

Pensateci quindi la prossima volta che noterete alcuni di questi uomini da shopping dallo sguardo vacuo e in evidente imbarazzo perché non sanno come imbracciare la vostra borsetta. Non ignorateli e fermatevi a riflettere. Pensate a tutti i “boh”, “non so”, “per me è uguale” e gli “andiamo a casa?” che potreste risparmiare all’universo femminile, semplicemente sostituendoli con un’amica. Lasciateci dunque a poltrire sul divano. Grati della vostra comprensione, vi accoglieremo sicuramente con un sorriso al vostro ritorno. A patto che non ci mostriate lo scontrino.

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