Cecil era un leone di una specie rara, aveva 13 anni e viveva in un parco protetti per animali il Hwange National Park. Come potete notare, ragazze, parlo al passato: l’animale, infatti, è stato ucciso in una battuta di caccia. E l’uomo responsabile del gesto ha ora un’identità: si tratta del dentista americano Walter Palmer, appassionato di caccia sportiva di animali rari.

Facciamo un passo indietro: Cecil rientrava in un programma di studi dell’University of Oxford. Esemplare di pregio, dal 1999 aveva al collo un GPS per permettere ai ricercatori di monitorare ogni suo spostamento. Tuttavia, nonostante il dispositivo, il leone è stato attirato fuori dell’area protetta (in cui è vietata la caccia) ed è stato colpito con una freccia. Un boccone di carne per tentarlo e l’animale è diventato una preda facile.

Successivamente, prima di essere ucciso con alcuni colpi di fucile, Cecil è stato anche seguito per circa 40 ore. Ed infine l’epilogo della vicenda: il corpo del leone è stato trovato decapitato e spellato fuori dal parco agli inizi di luglio.

Il 6 agosto, quindi, il dottor Palmer dovrà rispondere del gesto davanti ad un giudice. Secondo un rapporto reso noto dal The Telegraph, comunque, sembra che l’uomo appia pagato 55.000 dollari per poter cacciare il leone.

Stando a quanto trapelato, tuttavia, il cacciatore si è avvalso anche della collaborazione di un professionista, Theo Bronchorst, che al momento risulta essere latitante e ritenuto responsabile di aver offerto a Cecil il boccone di carne che l’ha spinto fuori dall’area protetta.

Ad identificare il cacciatore con il nome del dottor Walter Palmer è stato il dipartimento del turismo dello Zimbabwe, che ha postato un tweet a riguardo:

A seguito di tutto questo, un portavoce del dentista ha rilasciato poche parole per far sapere che “il dottore è molto turbato per l’accaduto, ma crede di aver agito nella legalità e di essersi mosso con tutte le autorizzazioni del caso“. Il dottor Palmer, infatti, è un cacciatore esperto.

Tuttavia, per motivi analoghi legati alla caccia di un orso nel Winsconsin, nel 2008 il dentista fu condannato alla libertà vigilata per un anno e ricevette una multa di 2.939 dollari. E già precedentemente aveva pagato 4.500 dollari per aver catturato un alce appartenente anch’esso ad una specie protetta.

Il dentista, quindi, ha fatto sapere che al momento non è stato condannato né dalle autorità dello Zimbabwe, né tanto meno dagli Stati Uniti. Si legge nella sua dichiarazione:

Sono consapevole di aver partecipato ad un viaggio organizzato correttamente e nel pieno rispetto delle leggi. Non avevo idea che il leone rientrasse in un programma di protezione perché mi sono affidato alle guide professionali del territorio. Esprimo, quindi, una profonda sofferenza per il mio gesto. La caccia, infatti, è un’attività che amo e che pratico in modo responsabile.

In risposta al comunicato del medico il web si è mobilitato: sui social network è stato lanciato un apposito hastag #giustiziaperCecil per sensibilizzare e far riflettere la popolazione di tutto il mondo. Post, foto, petizioni stanno facendo il giro del mondo a tutela non solo dell’esemplare deceduto, ma anche dei suoi cuccioli.

Fonte Web
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