L’accusa è storica: il cellulare della cancelliera Angela Merkel potrebbe essere stato spiato dai servizi segreti americani per lungo tempo. È il portavoce del governo tedesco a lanciare la bomba.

Il governo federale è in possesso di informazioni che confermerebbero lo spionaggio del telefonino.

“Abbiamo pregato il governo americano di fornirci immediata e completa chiarezza”, ha detto. La notizia era stata data dallo Spiegel online.

Poco dopo Angela Merkel ha chiamato il presidente Barack Obama, minacciandolo che se il suo cellulare fosse stato tenuto davvero sotto controllo dalla Nsa, sarebbe del tutto inaccettabile.

In poco tempo è arrivata anche la versione della Casa Bianca.

Obama, ha assicurato alla Merkel che il suo telefono non è mai stato monitorato.

Jay Carney, consigliere di Obama, ha specificato: “Non so nel dettaglio cosa il presidente abbia detto al cancelliere. Ma gli Stati Uniti non hanno mai monitorato il suo cellulare e le sue comunicazioni. Come ha sempre detto il presidente, siamo impegnati a raccogliere informazioni di intelligence stando attenti a trovare un equilibrio tra sicurezza e tutela della privacy”.

Che ha aggiunto: in ogni caso gli Usa stanno portando avanti le loro verifiche sui metodi di raccolta dati ad opera della intelligence.
L’imbarazzo della Casa Bianca è evidente: le proteste contro Prism, il programma di spionaggio digitale utilizzato dalla National Security Agency per monitorare le telefonate di milioni di cittadini statunitensi in patria, rimbalzano da una capitale all’altra alla luce delle continue rivelazioni secondo cui gli Usa avrebbero tenuto sotto controllo le linee telefoniche di molti altri paesi.

Solo 48 ore fa anche il presidente francese Hollande aveva chiamato Obama per esprimergli il suo disappunto per le attività di spionaggio dell’intelligence Usa in Francia. Una condanna categorica è arrivata da tutto il Sud America.
Lo scandalo ha toccato anche l’Italia.

A quanto pare, sotto il setaccio dei servizi Usa sono finiti anche i telefoni e i pc italiani.  Roma ha chiesto solo spiegazioni: “Bisogna verificare non ci siano state violazioni”, ha detto il premier Letta nell’incontro di ieri con il segretario di Stato Usa, John Kerry.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!