Perché tutti noi dovremmo postare più foto #Tristagram

Perché tutti noi dovremmo postare più foto #Tristagram
Fonte: instagram @diletta.parlangeli
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I social sono quel mondo magnifico dove tutti sono felici e sorridenti, hanno la pelle levigata e i capelli lucenti, sono splendidamente vestiti e si godono la vita in vacanze da sogno o in ristoranti chic.

Questo, almeno, è ciò che si vede la gran parte delle volte curiosando su Instagram o Facebook, anche se in realtà – e per fortuna – ultimamente e sempre più spesso i social network sono usati anche per diffondere messaggi di sensibilizzazione sui più disparati temi, ivi compresi quelli che inneggiano alla bellezza naturale e senza filtri.

Per una volta, però, non parliamo di battaglie anti-Photoshop come quelle portate avanti da sempre più celebrity per rivendicare il diritto anche di avere delle normalissime imperfezioni estetiche, ma di un altro genere di campagna, promossa sotto l’hashtag #Tristagram.

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A lanciarlo un programma radiofonico, Prendila così di Radio2, condotto da Diletta Parlangeli e Francesco De Carlo, fra i primi ad aderire alla campagna.

Diletta, giornalista freelance con diversi collaborazioni sia per la carta stampata che per il Web, ma anche volto noto del piccolo schermo, dato che è stata impegnata nella conduzione di Kudos su Rai4, nel 2017, ha postato questa foto sul suo profilo Instagram da oltre 3000 followers.

Altolà all’ansia da prestazione. Questa sono io, appena sveglia. E questa è l’adesione a #Tristagram, l’hashtag che oggi trova un nuovo senso: sostenere la normalità e le mille volte in cui non ci troviamo al ristorante stellato, non ci alziamo già truccate (sempre). Sostieni la campagna di #prendilacosiradio2.

Il senso, insomma, è “avere il coraggio” di mostrarci per come davvero siamo, quando siamo la cosa più lontana dalla perfezione; nei nostri momenti di “tristezza”, insomma, in una normalità che può essere quella del mattino al risveglio, o di una notte insonne, di una giornata senza trucco o con i capelli in disordine. Senza filtri o abbellimenti, e senza la paura di essere giudicati per questo, allo scopo di far capire, casomai ce ne fosse ancora bisogno, che molto spesso le immagini patinate e impeccabili che vediamo e ammiriamo sui social sono frutto di un artificio e di certo non corrispondono alla quotidianità delle persone.