Essere Henry Winkler dopo essere stato "Fonzie"

Essere Henry Winkler dopo essere stato "Fonzie"
Fonte: Wikimedia
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Prima di ricevere nel 2018 l’agognato Emmy award, il premio più prestigioso della televisione statunitense, Henry Winkler “Fonzie” ha aspettato pazientemente per oltre quarant’anni. E ora che la statuetta di Miglior attore non protagonista è tutta sua, grazie al suo ruolo nella serie Barry, fa in modo che chiunque passi da casa possa vederla.

Intervistato recentemente dal Telegraph, l’attore ha raccontato di averla lasciata in bella vista vicino all’ingresso “così se qualcuno viene a consegnarmi qualcosa, vede l’Emmy”. E a chi pensava che la sua carriera fosse finita dopo Happy Days, risponde in maniera molto diretta.

C’è gente della mia età che rimane seduta a casa, in attesa che il telefono suoni. Oppure c’è qualcuno che lo stacca direttamente. E io invece sono qui.

Henry Winkler si è liberato del fantasma di Fonzie e oggi si sta godendo un nuovo capitolo professionale. Oltre alla ritrovata attenzione sul piccolo schermo, negli ultimi anni ha potuto finalmente realizzare un altro piccolo sogno: quello di diventare scrittore.

Nato e cresciuto a New York, figlio di genitori tedeschi scappati dalla Germania prima della guerra, fin da piccolo ha avuto difficoltà nell’apprendimento. Solo dopo i trent’anni ha scoperto che c’era un motivo dietro e che si chiamava dislessia. Per aiutare i bambini che come lui faticano a scuola e nella vita, Winkler ha così ideato una serie di libri per l’infanzia che ha per protagonista un ragazzino dislessico di nome Hank Zipzer.

Non mi prendeva più nessuno come attore. La gente diceva “Oh, è così divertente e pieno di talento, ma è Fonzie”. Stavo male psicologicamente perché non sapevo quale direzione avrebbe preso la mia carriera e perché non sapevo cosa fare. Allo ho iniziato a fare il produttore e il regista. E poi ho iniziato a scrivere libri per bambini.

Sfogliate la gallery per ripercorrere la carriera di Henry Winkles “Fonzie”…