L'infelicità dietro la perfezione di Gia Carangi, prima supermodel morta a 26 anni

Era il 18 novembre 1986 e Gia Carangi, regina delle passerelle, nonché icona di bellezza degli anni ottanta, si spegneva alla giovane età di 26 anni per complicanze dovute all'AIDS, contratta a causa di una vita vissuta al limite.

Anima tormentata e fragile, Gia Carangi ha incarnato gli eccessi del mondo della moda a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. La sua prepotente bellezza e la prematura scomparsa, a seguito di complicanze dovute all’AIDS, contribuirono alla creazione di un mito. Gia Carangi nacque a Philadelphia il 29 gennaio 1960, terzogenita di Joseph Carangi e Kathleen Adams. Il padre era gestore di una tavola calda, nato da emigrati italiani, la madre una casalinga di origini irlandesi e gallesi. Quando Gia compì appena undici anni, la madre abbandonò il tetto coniugale, stanca dei continui episodi di violenza domestica, complice anche una relazione extraconiugale che, solo l’anno successivo, sfociò in un matrimonio.

Già fragile ed emotivamente instabile, ben presto cadde nel tunnel della droga. A quindici anni conobbe Sharon, bionda ventunenne che divenne il suo primo amore. A diciassette anni la sua vita subì una svolta destinata a cambiare per sempre il suo destino: in un locale la bellissima Gia Carangi venne notata da un fotografo vicino alla celebre agente Wilhelmina Cooper, la quale, non appena vide il suo portfolio, la volle subito a New York. La naturale bellezza e l’incredibile fotogenia di Gia Carangi le permisero una rapidissima ascesa nell’Olimpo della moda. Assidua frequentatrice dello Studio 54 e del Mudd Club, icona ribelle, Gia Carangi visse apertamente la propria omosessualità e venne ben presto inghiottita nel tunnel della propria dipendenza da sostanze stupefacenti, che ne stroncò la carriera. Scrisse di lei il fotografo Francesco Scavullo nel suo libro del 1982 intitolato Women:

La mia prediletta antica, giovanile, decadente, innocente, dirompente, vulnerabile, e assai più dura di spirito di quanto non sembri. Un tutt’uno di sfumature e suggestioni, tipo una serie di immagini di Bertolucci. Non ho mai conosciuto nessuna così libera e spontanea, in costante cambiamento. Fotografare lei era come fotografare un flusso di coscienza.

Nel 1983 la modella lasciò definitivamente New York e decise di intraprendere un percorso di disintossicazione, che però non portò a termine. Anima tormentata e sensibile, Gia Carangi morì ad appena 26 anni. Nessuno del mondo della moda fu presente, e la notizia della sua morte venne resa pubblica solo alcuni mesi dopo.

1. La scoperta

Gia Carangi ha 16 anni quando il fotografo Maurice Tannenbaum la nota mentre sta ballando in un club della sua città.

2. La collaborazione con Wilhelmina Cooper

Nel gennaio 1978 il fotografo Maurice Tannenbaum porta le sue foto a New York, sul tavolo di Wilhelmina Cooper, un ex modella olandese che ha fondato un’importante agenzia di modelle.

3. Primo servizio

Due mesi dopo, Gia Carangi arriva a Manhattan e a novembre scatta il suo primo servizio per Vogue con Yves Saint Laurent e Calvin Klein.

4. Prima supermodel

Nei due anni seguenti Gia Carangi è diventata già la prima “supermodel”, che avvolge di personalità il mero atto di indossare.

5. La perdita di Wilhelmina

Nel 1980, al culmine della popolarità della “sua” Gia Carangi, Wilhelmina muore a soli 40 anni di tumore ai polmoni. Carangi sprofonda nello sconforto e rafforza così il suo legame con l’eroina, al punto che fugge dai set fotografici per raggiungere le strade più malfamate del Lower East Side per comprare le sue dosi.

6. Ford Models

Richard Avedon la coinvolge in un progetto per Vogue a Southampton, insieme a Kelly LeBrock e Carol Alt. Devono scattare un servizio in costume da bagno, ma quando le foto arrivano in redazione, ci si accorge che le braccia di Gia Carangi sono martoriate dagli aghi per le iniezioni. La sua nuova agenzia Ford Models la licenzia dopo sole tre settimane di contratto.

La sua carriera sembra finita, ma stavolta è Elite Models a darle un’altra opportunità, a patto che lei si impegni ad abbandonare le droghe.

7. La disintossicazione

Elite Model pochi mesi dopo l’ingaggio della modella è costretta a licenziarla per i segni evidenti di abuso di droga. Gia Carangi finisce la sua carriera, a 23 anni.

La madre la riporta a Philadelphia, dove Gia Carangi inizia un percorso di disintossicazione. La supermodella di Dior e Armani diventa commessa in un negozio di jeans, ma poco tempo dopo Carangi ricasca velocemente nel giro della droga.

8. La morte

Nel giugno 1986 venne ricoverata al Warminster General Hospital in Pennsylvania, per una polmonite bilaterale. Pochi giorni dopo arrivò la diagnosi più terribile, Gia Carangi aveva contratto il virus dell’HIV. Il 18 novembre del 1986 muore nell’ospedale di Philadelphia.

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