Chi è Boris Kipriyanovich, il bambino indaco che ricorda le sue vite passate

Chi è Boris Kipriyanovich, il bambino indaco che ricorda le sue vite passate
Fonte: Facebook / Boris Kipriyanovich
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Una delle prossime sfide dell’umanità è conquistare Marte, ma c’è chi sostiene di esserci già stato. Si chiama Boris Kipriyanovich, è di Volgograd, in Russia, e oggi ha 20 anni. I suoi quindici minuti di celebrità li ha avuti nel 2007 quando in rete ha iniziato a circolare un video quantomeno bizzarro, reso famoso anche grazie all’intervista del sito Project Camelot e, di recente, a quella di Anonymous.

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Fu sua madre, di professione medico, a raccontare per la prima volta la storia del bambino. Era l’ormai lontano 2002 e la donna rivelò al giornale russo Pravda ciò che rendeva speciale suo figlio. Secondo la sua testimonianza, a poche settimane di vita il piccolo Boris Kipriyanovich riusciva già a tenere la testa sollevata. A nemmeno due anni parlava come un adulto, citando nozioni complesse che nessuno gli aveva mai insegnato e raccontava di civiltà aliene come se fosse stato un abitante delle stesse.

Nella video intervista, Boriska affermava di aver vissuto la sua vita precedente su Marte, un pianeta distrutto da una catastrofe nucleare accaduta nel passato. Sosteneva che i marziani fossero alti più di due metri e che vivessero ancora sottoterra nel pianeta rosso, respirando diossido di carbonio. Secondo lui, si tratterebbe di esseri immortali dotati dell’incredibile caratteristica di invecchiare a 35 anni. Tecnologicamente avanzati, sarebbero capaci di intraprendere viaggi interstellari. E sarebbero anche superiori agli esseri umani.

Non voglio parlare male delle persone. Il genere umano ha ancora bisogno di evolversi come specie, di essere più unito e di vivere in armonia con la natura. L’umanità può vantare molte persone positive che stanno lottando per fermare le guerre e sviluppare “buone” tecnologie.

E cosa ci faceva Boriska su Marte nella sua vita passata? A causa del clima di guerra del pianeta, era solito fare delle spedizioni di ricerca sulla Terra, incuriosito soprattutto dalla civiltà egizia, piena di segreti. Secondo lui la Sfinge nasconderebbe un passaggio nascosto. E ha persino descritto la composizione di una navicella spaziale:

Ha sei livelli. Lo strato superiore in metallo solido costituisce il 25% dell’intera struttura; il secondo strato in gomma il 30%, il terzo strato in metallo il 30% e l’ultimo strato con proprietà magnetiche il 4%. Se fornissimo energia allo strato magnetico, le navi spaziali sarebbero in grado di volare attraverso l’Universo.

Verità o bufala? L’unica cosa certa è che, come avveniva con i cosiddetti freak dei circhi americani dell’Ottocento, Boris Kipriyanovich è diventato il “fenomeno” del web, pronto per essere fagocitato, condiviso e infine per sparire nel nulla. Nel corso degli anni molti hanno interpretato le sue teorie come frutto di immaginazione e di suggestioni fantascientifiche. Oggi la sua pagina Facebook con oltre 12.000 fan non viene più aggiornata e di lui non si sa più nulla. Qualcuno sostiene che il governo russo l’abbia addirittura nascosto al mondo: a proposito di fantascienza…

Fin da piccolo, Boriska è stato inserito nella cosiddetta categoria dei bambini indaco, un concetto pseudoscientifico, nato contestualmente al fiorire della cultura New Age. Secondo loro si trattava di una generazione di bambini dotati di capacità speciali o soprannaturali, ma la verità sarebbe un’altra.

Niente di tutto ciò è mai stato riconosciuto dalla comunità scientifica. Anzi, secondo diverse ricerche queste doti uniche sarebbero semplicemente riconducibili ad alcune patologie infantili, come ad esempio la sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Anzi, la diffusione del mito di questa generazione di piccoli geni avrebbe avuto l’effetto di ritardare la diagnosi e il trattamento di malattie mentali anche più gravi.